Clamoroso Spalletti: Nessun anno sabbatico, fermo fino a dicembre poi vedo

L'ex tecnico del Napoli scatenato a Certaldo, ad una premiazione nella sua città natale. Parole anche su Giuntoli, su Allegri e sulla Juventus...

"A Napoli mi hanno abituato bene dal punto di vista dell'entusiasmo e della gioia, qui è differente. Riapro il cassetto dei ricordi, ritrovo tutti i compagni di gioventù e la città, cambiata. Ci sono addirittura i semafori...". Lo ha dichiarato Luciano Spalletti a margine dell'evento Certaldo nel Pallone, nel piccolo paese toscano.

Per la prima volta il tecnico ha parlato a briglie sciolte dopo lo scudetto e l'addio al Napoli. Rimarcando che sì, un periodo di pausa gli serve, ma non certo un anno: "Anno sabbatico? Ve lo siete inventato voi e ve lo portate avanti voi, ho detto che avevo bisogno di tirare il fiato e delle cose da sistemare. Mi ci vuole un po' di tempo, poi vedrò quello che mi passa davanti e valuterò le cose di cui ho bisogno. Avevo bisogno di stare fermo e imparare dagli altri allenatori. Ma non mi assomiglia il concetto di anno sabbatico, non è che si possa dire se l'anno prossimo rientrerò. Le esigenze cambiano, si viene attratto da altre cose".

Spalletti su futuro e nazionale

Sul futuro: "Ci vuole sempre la passione del gioco, del pallone. Non è detto che per forza si vada a cercare cose eccezionali. Mi serve emozionarmi, cerco il sentimento, al di là del livello. A Napoli mi hanno dato una gioia immensa, nonostante sia stata grande la cosa che abbiamo fatto, non c'è grandezza che possa meritare la gioia che mi hanno dato. Impossibile ricambiare la gioia che mi hanno dato, difenderò sempre il Napoli". Poi, Spalletti ha aggiunto: "Nazionale? Non fate i cattivi, sto fermo sicuramente fino all'anno nuovo. Poi si vede come mi sento io, se ami una cosa come hai amato Napoli, poi è difficile. I tifosi mi hanno abbracciati, io faccio riferimento a loro".

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Spalletti sul mercato e sulla Fiorentina

Sul campionato di Serie A e sul calciomercato: "Vedo le stesse squadre, vedo grande voglia. Qualcuna si deve privare di qualche calciatore forte, ma è normale, dipende dai conti. Ci sono tanti calciatori forti in giro. L'importante è trovare l'ambiente giusto, Napoli in questo è stata eccezionale. Tutti a Napoli sono all'altezza. Loro partono come una delle pretendenti, hanno calciatori eccezionali, gente come Kvara, Osimhen, Di Lorenzo. Ma Inter, Juve e Milan sono scomodi". Sulla Fiorentina: "Bisogna fidarsi di Italiano".

Spalletti sulla Juventus

"Giuntoli? È chiaro che quando si vuole bene a qualcosa bisogna dare ascolto al sentimento e alle cose che fanno piacere a chi vuoi bene. Non si può fare un torto a chi ti vuole bene. È una domanda troppo difficile a cui rispondere ora: e chi dice che andrò alla Juve perché ora c'è andato Giuntoli... è una equazione povera, da chi non ha argomenti" è la risposta di Spalletti a chi gli chiedeva di un possibile matrimonio con la Juventus dopo Giuntoli.

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Giuntoli, Allegri e la Juventus

Giuntoli alla Juve? Non devo dirgli nulla, sa tutto per poter andare ad organizzare una società importante come la Juventus. Sono felice per lui, è come me, è partito dai tornei rionali per arrivare al livello più alto, a fare il dirigente della Juventus. Per questo serve carattere, qualità e competenza e lui le possiede tutte. Se lo merita.

Allegri? La Juventus ha un grandissimo allenatore, un grandissimo direttore, una grandissima squadra che resterà grande anche se dovessero rifare la squadra. Hanno ambizioni e faranno i risultati che meritano. Il calcio è semplice? Il calcio è semplice ma non basta, c'è bisogno di dire cose più moderne. Il calcio è facile lo sanno dire tutti! Il calcio è bello, bello se ci si porta dietro le cose di Vialli, di Baggio, di Totti, di Del Piero, quelle robe li, poi c'è la realtà del campo, della pratica, di chi non ha avuto quei doni

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"A Napoli mi hanno abituato bene dal punto di vista dell'entusiasmo e della gioia, qui è differente. Riapro il cassetto dei ricordi, ritrovo tutti i compagni di gioventù e la città, cambiata. Ci sono addirittura i semafori...". Lo ha dichiarato Luciano Spalletti a margine dell'evento Certaldo nel Pallone, nel piccolo paese toscano.

Per la prima volta il tecnico ha parlato a briglie sciolte dopo lo scudetto e l'addio al Napoli. Rimarcando che sì, un periodo di pausa gli serve, ma non certo un anno: "Anno sabbatico? Ve lo siete inventato voi e ve lo portate avanti voi, ho detto che avevo bisogno di tirare il fiato e delle cose da sistemare. Mi ci vuole un po' di tempo, poi vedrò quello che mi passa davanti e valuterò le cose di cui ho bisogno. Avevo bisogno di stare fermo e imparare dagli altri allenatori. Ma non mi assomiglia il concetto di anno sabbatico, non è che si possa dire se l'anno prossimo rientrerò. Le esigenze cambiano, si viene attratto da altre cose".

Spalletti su futuro e nazionale

Sul futuro: "Ci vuole sempre la passione del gioco, del pallone. Non è detto che per forza si vada a cercare cose eccezionali. Mi serve emozionarmi, cerco il sentimento, al di là del livello. A Napoli mi hanno dato una gioia immensa, nonostante sia stata grande la cosa che abbiamo fatto, non c'è grandezza che possa meritare la gioia che mi hanno dato. Impossibile ricambiare la gioia che mi hanno dato, difenderò sempre il Napoli". Poi, Spalletti ha aggiunto: "Nazionale? Non fate i cattivi, sto fermo sicuramente fino all'anno nuovo. Poi si vede come mi sento io, se ami una cosa come hai amato Napoli, poi è difficile. I tifosi mi hanno abbracciati, io faccio riferimento a loro".

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