Juve, Agnelli, Maldini, Totti, il numero 10: Del Piero show a Sky

Lo storico capitano bianconero ripercorre la carriera dall'esordio all'addio: le sue parole sul gioco di squadra che serve in campo come a livello dirigenziale
Juve, Agnelli, Maldini, Totti, il numero 10: Del Piero show a Sky

In occasione del talk "10+10=Sky 20 anni con Alessandro Del Piero e Francesco Totti”, le bandiere di Juventus e Roma hanno ripercorso le rispettive carriere dall'esordio all'addio.

L'ex capitano della Roma ha "suggerito" alla società bianconera di portare nella dirigenza una figura come quella di Alex, mentre lo stesso "Pinturicchio" è tornato sul burrascoso addio alla Vecchia Signora con parole sagge, tornando sul rapporto con l'ex presidente Andrea Agnelli.

Del Piero su Agnelli e l'addio alla Juve

Queste le parole di Alessandro Del Piero sull'ex presidente Andrea Agnelli e l'addio alla Juventus: "Io e Francesco siamo stati capitani ingombranti? Sì. Lo volevamo essere? No. Abbiamo visto e siamo cresciuti insieme a generazioni di tifosi, le icone dello sport vanno cullate non perché meritino un trattamento speciale, ma perché sono speciali. L'addio alla Juventus è stato bellissimo ma anche drammatico: con Andrea Agnelli ci siamo risentiti nel corso degli anni e ad oggi non c'è nulla di irrisolto. È andata com'è andata".

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Del Piero su Totti e l'essere capitano

"Le nostre carriere sono state parallele ed hanno avuto molte cose in comune. Con il passare del tempo, più che una rivalità si è creata una complicità. Anche senza parlarci tanto, tra di noi è nato l’affetto per ciò che l’altro stava portando avanti. Ci hanno spesso contrapposto, ma noi ci trovavamo a riderci su, soprattutto grazie a Francesco. Essere capitano? Non c’è un minuto off, sei “sempre” il capitano, dentro e fuori dal campo. Devi fare scelte che non condividi ma che sai che sono le scelte giuste in quel momento. È una continua ricerca della soluzione dei problemi."

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Del Piero sul gioco di squadra in campo e nella dirigenza

"Credo che, quando un calciatore lascia l’attività, se non si prepara prima, non è pronto a iniziare una seconda vita. Si riflette su quello che si è fatto, sugli errori, su come migliorare e poi ci si trova a decidere. È un percorso che può essere di 6 mesi o di 10 anni, ma una volta presa la decisione hai la volontà di essere partecipe in tutto. Non di decidere su tutto, ma una figura come la sua [di Totti, ndr] doveva essere partecipe di tutto. Rappresenta la Roma, ha la responsabilità di sapere tutto, altrimenti non può porsi nella posizione migliore per difendere i colori, per sostenere la decisione del club e di creare squadra. I numeri 10 sembrano essere esterni alla squadra, nelle generazioni passate non dovevano correre, ma solo fare solo assist e gol. Il 10 della nostra generazione, invece, ha dovuto correre come un numero 8 o un 4, dare una mano al resto della squadra ma alla fine metterla all’incrocio e fare gol. Abbiamo imparato dai sacrifici fatti, dagli infortuni che abbiamo subito, dai nostri fallimenti agonistici, dalle sconfitte, dai rigori sbagliati, dalle incazzature. Così anche nel gruppo [dirigenziale] ci deve essere un gioco di squadra, con ruoli che collaborano per lo stesso obiettivo: solo così si vince. Non può fare tutto una persona. Si collabora, per la squadra".

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Del Piero su Maldini e il Milan

"Paolo Maldini ha dimostrato da dirigente di essere un vincente: una delle chiavi del successo del Milan dell'anno scorso è stata sicuramente la sua presenza, lui all'interno di un team. Oggi il calcio non è come quando abbiamo iniziato noi, ha bisogno di molte più persone, di un'organizzazione diversa e quindi bisogna mettere i pezzi al posto giusto. Maldini ha dimostrato di essere un vincente anche da dirigente. Mi spiace molto per Paolo, perché io quando penso al Milan penso a Paolo Maldini".

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In occasione del talk "10+10=Sky 20 anni con Alessandro Del Piero e Francesco Totti”, le bandiere di Juventus e Roma hanno ripercorso le rispettive carriere dall'esordio all'addio.

L'ex capitano della Roma ha "suggerito" alla società bianconera di portare nella dirigenza una figura come quella di Alex, mentre lo stesso "Pinturicchio" è tornato sul burrascoso addio alla Vecchia Signora con parole sagge, tornando sul rapporto con l'ex presidente Andrea Agnelli.

Del Piero su Agnelli e l'addio alla Juve

Queste le parole di Alessandro Del Piero sull'ex presidente Andrea Agnelli e l'addio alla Juventus: "Io e Francesco siamo stati capitani ingombranti? Sì. Lo volevamo essere? No. Abbiamo visto e siamo cresciuti insieme a generazioni di tifosi, le icone dello sport vanno cullate non perché meritino un trattamento speciale, ma perché sono speciali. L'addio alla Juventus è stato bellissimo ma anche drammatico: con Andrea Agnelli ci siamo risentiti nel corso degli anni e ad oggi non c'è nulla di irrisolto. È andata com'è andata".

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