Mbappé e il domino mercato europeo: la chiave Rashford e Osimhen in ballo

Molti i destini legati al futuro del bomber in rotta con il Psg e voluto dal Real Madrid: o firma il rinnovo o dovrà andarsene dal club parigino

Nell’estate calcistica sconquassata dal prepotente ingresso dell’Arabia Saudita nel mercato globale del football, il mondo pallonaro del Vecchio Continente - scopertosi improvvisamente terra di conquista privilegiata per le ostentate mire espansionistiche dalla nuova potenza calcistica del Golfo Persico - attende con ansia che il tradizionale valzer dei grandi centravanti abbia inizio.

L’impressione è che, come sempre capita, si stia solamente aspettando la prima mossa, quella in grado di scatenare il più classico fra gli effetti domino. Al momento, l’unico dubbio riguarda chi fra le big farà la prima mossa.

Mbappé e il premio fedeltà

La sensazione, in verità, è che buona parte della questione giri intorno al futuro di Kylian Mbappé. Il fuoriclasse francese, a 12 mesi dalla scadenza del suo contratto, ha deciso di rompere con il Paris Saint Germain, facendo sapere di non essere interessato a esercitare l’opzione di rinnovo fino al 2025: il piano di Kylian sarebbe, dunque, quello di rimanere un altro anno al Psg, per poi andarsene a parametro zero in quel Real Madrid a cui si è promesso da tempo ormai. Un piano che, comprensibilmente, non piace al club parigino: perdere a 0 il calciatore più forte del mondo, oltre a rappresentare un consistente danno economico, sancirebbe anche la rottura di una promessa ricevuta lo scorso anno, quando il francese aveva assicurato a Al-Khelaifi che non avrebbe creato problemi. Da qui la grande irritazione del presidente qatariota, acuita dal pensiero che alla base della volontà di Mbappè di restare per un’altra stagione vi sia solo quel premio fedeltà da 80 milioni a cui il centravanti avrà diritto in caso di permanenza. Ecco perché per Al-Khelaifi vi sono solo due strade: o Kylian firma il rinnovo, o dovrà andarsene via subito. Il club, infatti, non aspetterà oltre il 31 luglio.

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Mbappé e l'effetto domino: gli altri attaccanti coinvolti

Appese al filo Mbappè vi sono, dunque, i destini di altri centravanti: uno di questi è il campione inglese del Man United, Marcus Rashford, reduce da una grande stagione da 30 reti e 11 assist. È lui uno dei profili più apprezzati dal nuovo tecnico dei campioni di Francia, Luis Enrique, viste anche le difficoltà ad arrivare a Victor Osimhen, il quale, come ha avuto modo di precisare il presidente del Napoli, De Laurentiis, potrebbe lasciare i campioni d’Italia solo "se Al-Khelaifi vorrà tirar fuori un duecentino...". Qualora i parigini si lanciassero all’assalto della stella dello United, gli stessi Red Devils potrebbero spostare il proprio interesse sull’attaccante nigeriano del Napoli, che ten Hag considera il profilo perfetto per colmare il gap con il City.

Kane e Vlahovic

All’orizzonte, poi, vi sono i destini di altri due maestri nell’arte di fare gol: il primo, Harry Kane, deciso a lasciare il Tottenham per trasferirsi al Bayern Monaco, dovrà ancora una volta fare i conti con la difficoltà di convincere il presidente degli Spurs, il quale ha già rifiutato due offerte da 70 e 80 milioni. L’altro è Dusan Vlahovic, su cui ha messo gli occhi il nuovo Chelsea di Pochettino: anche qui, però, convincere la Juve sarà un’impresa molto difficile oltre che particolarmente costosa.

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Nell’estate calcistica sconquassata dal prepotente ingresso dell’Arabia Saudita nel mercato globale del football, il mondo pallonaro del Vecchio Continente - scopertosi improvvisamente terra di conquista privilegiata per le ostentate mire espansionistiche dalla nuova potenza calcistica del Golfo Persico - attende con ansia che il tradizionale valzer dei grandi centravanti abbia inizio.

L’impressione è che, come sempre capita, si stia solamente aspettando la prima mossa, quella in grado di scatenare il più classico fra gli effetti domino. Al momento, l’unico dubbio riguarda chi fra le big farà la prima mossa.

Mbappé e il premio fedeltà

La sensazione, in verità, è che buona parte della questione giri intorno al futuro di Kylian Mbappé. Il fuoriclasse francese, a 12 mesi dalla scadenza del suo contratto, ha deciso di rompere con il Paris Saint Germain, facendo sapere di non essere interessato a esercitare l’opzione di rinnovo fino al 2025: il piano di Kylian sarebbe, dunque, quello di rimanere un altro anno al Psg, per poi andarsene a parametro zero in quel Real Madrid a cui si è promesso da tempo ormai. Un piano che, comprensibilmente, non piace al club parigino: perdere a 0 il calciatore più forte del mondo, oltre a rappresentare un consistente danno economico, sancirebbe anche la rottura di una promessa ricevuta lo scorso anno, quando il francese aveva assicurato a Al-Khelaifi che non avrebbe creato problemi. Da qui la grande irritazione del presidente qatariota, acuita dal pensiero che alla base della volontà di Mbappè di restare per un’altra stagione vi sia solo quel premio fedeltà da 80 milioni a cui il centravanti avrà diritto in caso di permanenza. Ecco perché per Al-Khelaifi vi sono solo due strade: o Kylian firma il rinnovo, o dovrà andarsene via subito. Il club, infatti, non aspetterà oltre il 31 luglio.

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