TORINO - Se il mercato condiziona inesorabilmente i risultati del campo, i risultati del campo allo stesso modo sono in grado di aprire e chiudere i sentieri del mercato. Il successo di misura maturato dal Southampton nella finale dei playoff di Championship a scapito del Leeds, per esempio, sta già riverberando i propri riflessi sulle mosse e sui pensieri di Giuntoli, i cui contatti con la dirigenza dei Saints non sono mai stati intensi come in questi giorni. In ballo tra i due club, in fondo, non c’è un giocatore soltanto.
Il primo profilo intorno al quale si stanno annidando le riflessioni, naturalmente, è quello di Carlos Alcaraz, centrocampista di proprietà degli inglesi e negli ultimi mesi in prestito ai bianconeri. “Charly”, a Torino, non ha lasciato il segno, vuoi perché ancora acerbo e vuoi perché condizionato anche da un infortunio. Ma è opinione comune, alla Continassa, che il ragazzo classe 2002 non sia stato gestito nella maniera più proficua per provare a valorizzare l’investimento invernale, che aveva visto il dt bianconero portarlo in Italia attraverso un prestito oneroso. Ecco perché, nonostante tutto, l’idea di tenerlo per un’altra stagione in rosa, a patto di concordare una nuova operazione a titolo temporaneo, non è ancora tramontata.
Alcaraz ha mostrato qualche traccia di anarchia tattica, vero, ma ha anche lasciato intravedere qualità offensive che - in uno scacchiere disposto da Thiago Motta - potrebbero esaltarlo in un ruolo “alla Ferguson”, quindi con licenza di colpire in avanti. L’argentino non vestirebbe i panni dell’attore protagonista, non da subito almeno, motivo per cui l’operazione dovrebbe risultare proporzionata e concludersi con una mossa “creativa” e poco onerosa da parte di Giuntoli. Ma è proprio qui che subentrano i risultati del campo: la promozione dei Saints in Premier, infatti, rende più complicati i piani del club bianconero, che non ha alcuna intenzione di riscattare il ragazzo per i circa 50 milioni concordati a gennaio. Operazione complessa, insomma, ma le valutazioni sono ancora in corso. Anche perché è opinione diffusa che, questa volta, Alcaraz potrebbe amalgamarsi bene con il progetto tattico che sta albeggiando.

