Inter, su Dumfries pressing del Chelsea. Ma occhio a United e Tottenham

L'olandese è a bilancio a 7,2 milioni: i nerazzurri per 50 milioni possono dire sì anche a gennaio

MILANO- E se le tempistiche sulla possibile partenza di Denzel Dumfries cambiassero? Se dietro al calo di rendimento dell’olandese, oltre agli strascichi di un affaticamento al polpaccio figlio dell’ultima gara del Mondiale (datata comunque 9 dicembre), ci fossero proprio i risvolti legati al mercato? Non è un mistero, infatti, che l’olandese sia diventato negli ultimi mesi l’uomo individuato dalla società per fare cassa e raggiungere l’obiettivo economico fissato la scorsa estate dal presidente Steven Zhang: chiudere il bilancio ’22-23 il 30 giugno con un saldo attivo fra entrate e uscito di almeno 60 milioni. Dopo la sessione estiva, Marotta e Ausilio hanno raggiunto, euro più, euro meno, quota 30. Ne mancano altrettanti e la scelta su come ottenerli è caduta su Dumfries, cercato da diverse big inglesi e valutato fra i 50 e i 60 milioni. La campagna in Qatar ha portato ampi sorrisi in Viale della Liberazione, perché tolto il quarto di finale contro l’Argentina, Dumfries ha avuto un ottimo rendimento, riportando su di lui le luci della ribalta e le attenzioni inglesi, in primis quelle del Chelsea (che è alle prese con i continui stop per infortunio di James), ma anche di Tottenham (Conte gradirebbe un esterno diverso da Emerson Royal) e Manchester United (Ten Hag non è propriamente soddisfatto di Dalot e Wan-Bissaka). Il piano della dirigenza nerazzurra, però, era - ed è ancora? - quello di non indebolire subito l’organico di Inzaghi, ma impostare la cessione di Dumfries dal primo febbraio, in modo da completarla a fine stagione, prima della chiusura del bilancio. Gli eventi però potrebbero cambiare le carte in tavola.

Dumfries e il 2023: inizio deludente

L'avvio del 2023 è stato finora deludente per Dumfries. Inzaghi, complice la condizione non ottimale al ritorno dalle vacanze post-Mondiale, non lo ha schierato da titolare contro Napoli e Monza: se con gli azzurri il suo placcaggio su Raspadori è stato accolto dai tifosi con un’ovazione, contro i brianzoli l’olandese è entrato male, non ha fatto la differenza sulla fascia e anzi è stato ilprotagonista in negativo del 2-2 (non tanto per lo sfortunato autogol, quanto per come si è fatto schiacciare nell’azione da Caldirola). A completare l’opera, la brutta prova contro il Parma, comunque non la prima di un '22-23 finora complessivamente peggiore rispetto alla sua prima annata a Milano. «Denzel è tornato affaticato, con un problema che sta risolvendo - ha spiegato Inzaghi dopo la gara di Coppa Italia -. Sta lavorando per tornare al top, ma non è semplice. Ci sono giocatori che sono tornati in ottime condizioni come Lautaro, altri, come lui, che devono migliorare: poi tocca a me fare le scelte». Il buon rendimento del sempre utile Darmian - ottimo su Kvaratskhelia e in gol col Monza - e la crescita di Bellanova, unite alle frasi ripetute due volte nel giro di un mese dalla suo agente, l'avvocato Rafaela Pimenta («speriamo che il prezzo di Denzel non si sia alzato col Mondiale, perché altrimenti diventa più difficile trasferirlo» il 5 dicembre e «a oggi è un giocatore dell’Inter, poi vediamo quello che succederà» il 6 gennaio), potrebbero però spiegare un cambiamento sulle idee per il domani dell’olandese. Se fino a qualche settimana fa la dirigenza non prendeva in esame la possibilità di cedere già a gennaio Dumfries, ora, per evitare che la sua valutazione cali con una seconda metà di stagione non all’altezza, potrebbe invece fare ragionamenti diversi. Anche perché in Inghilterra i club stanno investimento molto in questo periodo e Dumfries potrebbe essere richiesto per colmare delle lacune. E di fronte a 50 milioni (ma anche 45, il 30 giugno sarà a bilancio per "soli" 7.2 milioni) sarebbe difficilissimo dire di no.

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