© /Ag. Aldo Liverani SasMaurizio Arrivabene l’aveva ribadito nell’intervista esclusiva rilasciata la settimana scorsa a Guido Vaciago per Tuttosport: “La nuova Juventus? Non c’è una nuova Juventus, c’è la Juventus che come obiettivo ha la continuità di mantenere una squadra ad altissimi livelli e di mirare ad altissimi traguardi. Non starò a ripetere la famosa frase di Boniperti sul fatto che vincere sia l’unica cosa che conti, ma l’obiettivo è sempre quello”.
Pogba e Di Maria
Si capisce perché, a mano a mano il mercato entri nel vivo, i bianconeri ne divengano sempre più protagonisti, muovendosi a tuto campo. Le operazioni Pogba e Di Maria che trovano ufficializzazione in questi giorni, sono stati i primi due avvisi ai naviganti nel Mare dello scudetto per informarli che la Juve c’è e rialza la testa. Il ritorno a Torino del campione del mondo e il lungo, fruttuoso corteggiamento all’argentino hanno tracciato la strada, Indicata dall’addio a Dybala in tempi non sospetti, quasi per chiudere chiudere in maniera plastica il capitolo sigillato dagli addii di Chiellini, Bernardeschi, Morata (anche se per lo spagnolo non è detta l’ultima parola) e aprirne uno nuovo, in piena sintonia con le richieste di Allegri.
Il fattore De Ligt
Ne sono una conferma le mosse di queste ore: intensificazione della trattativa con la Roma per Zaniolo, sempre più convinto che il trasferimento a Torino sia possibile; assalto a Koulibaly con la proposta ufficiale recapitata all’agente del difensore. Il Napoli ha risposto che da questo orecchio non ci sente, anche perché lusingato dall’inserimento del Chelsea nella corsa al capitano del Senegal, ma, sul mercato, la prima regola non scritta è mai dire mai; la seconda: un contratto non è tale se non dopo essere stato depositato controfirmato, poiché tutto può succedere. Molto dipende dal fattore De Ligt: Se Bayern, Chelsea o United pagano 110 milioni, il Golden Boy di Tuttosport parte e le probabilità che la Juve piazzi quei due colpi lievitano. E la Juve arriva più che bene.