TORINO - Qualcuno lo vedrebbe bene lontano, in Arabia Saudita, a esportare il calcio italiano lì dove si utilizzano i petroldollari per raccogliere figurine e dare lustro allo sport locale; qualcun altro pensa ancora che Parigi possa essere la sua destinazione per cambiare aria e cercare nuovi stimoli; altri ancora attendono la risoluzione contrattuale con una stretta di mano e un bel po’ di denaro da lasciare sul tavolo. Però Massimiliano Allegri si sente e si vede, a tutti gli effetti, allenatore della Juventus anche per la prossima stagione, al di là delle rassicurazioni pubbliche e private dei dirigenti. E da tecnico bianconero ha parlato con il ds in pectore Giovanni Manna, nell’incontro a Milano, riguardo le sue idee tecnico-tattiche per il futuro, valutazioni che inevitabilmente andranno a influire sulle scelte di mercato.
Allegri ritorna al passato
Quello di Max è un ritorno al passato, in realtà, perché già un anno fa, per la sua Juventus, pensava a un assetto tattico con il 4-3-3: poi l’infortunio di Pogba e i tempi più lunghi del previsto per Chiesa portarono la dirigenza di allora a un cambio di rotta deciso, puntando su acquisti funzionali a un 3-5-2, sistema poi utilizzato stabilmente durante la stagione, con risultati alterni. Tra acquisti indovinati (come Kostic) e operazioni sbagliate (come Paredes), ciò che è stato fatto è sotto gli occhi di tutti, ma la Juventus ipotizzata prima della tournée americana del 2022, per tanti motivi, è rimasta virtuale. Stavolta Allegri ci riprova e sta ragionando, d’intesa con gli uomini mercato bianconeri, su un sistema di gioco variabile: del resto Max è un allenatore elastico, peraltro allergico ai numeri e alla rigidità dei sistemi di gioco.