Mangala, il tuttocampista che piace alla Juve: può liberare il tridente dei sogni

La dirigenza bianconera è al lavoro per sfruttare qualche occasione di mercato: il centrocampista del Nottingham Forrest è un'opzione
Mangala, il tuttocampista che piace alla Juve: può liberare il tridente dei sogni© Getty Images

Come far coesistere Yildiz, Vlahovic e Chiesa? È la domanda che si stanno ponendo i tifosi della Juventus. E non solo. In dirigenza si guardano intorno: "Mercato? Vediamo se ci saranno possibilità" - ha spiegato Giuntoli. Da nomi importanti ad altri low cost, in lista figura anche Orel Mangala per un eventuale prestito. Il centrocampista del Nottingham Forrest, classe 1998, piace anche al Napoli e ha le caratteristiche e la combinazione che serve ad Allegri per sbloccare, in alcuni match, il tridente dei sogni.

Mangala, una diga per proteggere la qualità

"Tridente? Tutto si può fare, ma dipende dai momenti e dalle condizioni dei giocatori" - ha detto Allegri in conferenza stampa. Un profilo come quello di Orel Mangala potrebbe aiutarlo. Forte fisicamente, instancabile, operaio, uno di quei motori che piacciono tanto all'allenatore della Juventus. A chi somiglia? Naby Keita, Kessie e anche Partey, che i bianconeri avevano valutato nelle scorse sessioni di calciomercato. Non ha i gol nelle gambe, ne ha realizzato solo uno in Premier League in 18 presenze. Il suo compito è un altro. Garantisce la protezione che serve alla squadra con più uomini offensivi in campo. Corre anche per gli altri. Non eccelle per qualità, ma può sposarsi alla perfezione con un giocatore di palleggio al suo fianco. Un ottimo compagno, di quelli di cui ti puoi fidare. E al tecnico farebbe comodo una soluzione in più per variare il copione tattico e abbandonare in alcune circostanze il 3-5-2.

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L'Anderlecht, il Borussia Dortmund e la Premier

Quando ti nota il Borussia Dortmund è perché hai qualcosa da dire. Questo è quello che è successo a Mangala nel 2016, quando è passato dall'Anderlecht ai gialloneri. In Belgio si è formato e ha imparato a palleggiare, per poi prendere un aereo per la Germania. Con l'U19 dei BVB ha vinto il campionato. A quell'età non conta molta, ma ha iniziato a capire il valore del sacrificio. Quello che ora mette in campo. Dopo questa breve parentesi, dopo la fine del prestito, non ha cambiato nazione, ma solo divisa. A puntare su di lui ci ha pensato lo Stoccarda che lo ha lanciato nel mondo dei professionisti, facendolo esordire in Bundesliga contro l'Hertha Berlino. La stagione successiva ha continuato il percorso con l'Amburgo (prestito secco) nella B tedesca. Si è preso il suo spazio e ha coronato la stagione con la semifinale di Coppa di Germania. È migliorato ed è ritornato a lottare con i biancorossi. Lo ha fatto per tre anni, fino alla chiamata del Nottingham Forrest. Ha preparato le valigie ed è partito per la Premier League, dove il suo nome si è ingigantito. Nei suoi viaggi manca l'Italia, la Juve gli ha messo gli occhi addosso. Il tempo darà una risposta concreta.

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Come far coesistere Yildiz, Vlahovic e Chiesa? È la domanda che si stanno ponendo i tifosi della Juventus. E non solo. In dirigenza si guardano intorno: "Mercato? Vediamo se ci saranno possibilità" - ha spiegato Giuntoli. Da nomi importanti ad altri low cost, in lista figura anche Orel Mangala per un eventuale prestito. Il centrocampista del Nottingham Forrest, classe 1998, piace anche al Napoli e ha le caratteristiche e la combinazione che serve ad Allegri per sbloccare, in alcuni match, il tridente dei sogni.

Mangala, una diga per proteggere la qualità

"Tridente? Tutto si può fare, ma dipende dai momenti e dalle condizioni dei giocatori" - ha detto Allegri in conferenza stampa. Un profilo come quello di Orel Mangala potrebbe aiutarlo. Forte fisicamente, instancabile, operaio, uno di quei motori che piacciono tanto all'allenatore della Juventus. A chi somiglia? Naby Keita, Kessie e anche Partey, che i bianconeri avevano valutato nelle scorse sessioni di calciomercato. Non ha i gol nelle gambe, ne ha realizzato solo uno in Premier League in 18 presenze. Il suo compito è un altro. Garantisce la protezione che serve alla squadra con più uomini offensivi in campo. Corre anche per gli altri. Non eccelle per qualità, ma può sposarsi alla perfezione con un giocatore di palleggio al suo fianco. Un ottimo compagno, di quelli di cui ti puoi fidare. E al tecnico farebbe comodo una soluzione in più per variare il copione tattico e abbandonare in alcune circostanze il 3-5-2.

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