Avanti adagio. I dialoghi tra la Juventus e Dusan Vlahovic per il rinnovo del contratto in scadenza nel 2026 procedono a rilento. Entrambe le parti hanno manifestato l’intenzione di sedersi al tavolo delle trattative per provare a trovare un accordo. La voglia di andare avanti insieme c’è, ma al tempo stesso permangono le distanze economiche. L’ultimo contatto tra le parti ha prodotto un’altra fumata grigia dopo quella autunnale. Nei giorni scorsi non è passata inosservata la presenza in Italia del manager del numero 9, Darko Ristic. Il procuratore serbo è stato avvistato domenica in tribuna a San Siro per assistere a Inter-Juve. La terza capatina italiana negli ultimi 5 mesi. Viaggi che hanno in agenda la volontà di provare a trovare una quadra economica con la dirigenza bianconera.
Vlahovic, la questione contratto
Dusan, infatti, si trova benissimo a Torino e vuole continuare a giocare nella Juve. Il problema però è il contratto siglato al momento del suo acquisto nel gennaio 2022 e che prevede l’aumento del suo stipendio sino a 12 milioni netti a stagione. Il che significa per la Vecchia Signora dover corrispondere oltre 45 milioni lordi alla punta per le prossime 2 stagioni. Tanti, troppi per qualsiasi società italiana. Parliamoci chiaro: è un ingaggio da Premier League e non più sostenibile in Serie A. Ecco perché la Juve aveva proposto una spalmatura del salario su 3 anni. Tentativo andato a vuoto. Il rilancio prevedeva un quadriennale da 8 milioni a stagione, ma non bastano. Vlahovic rinnoverebbe volentieri fino al 2028 dinnanzi a un ingaggio da 10 milioni a stagione, che non sono pochi ma restano comunque molti per i bianconeri. Una fase di stallo che tiene aperti molteplici scenari.