Da Vlahovic a Dorgu: Corvino ne piazza un altro

Il Galatasaray ci ha già provato, il Milan e l'Atletico Madrid lo seguono attentamente. Il ds si frega le mani, vale già cinquanta volte tanto

Si chiama Patrick Dorgu l’ultima Corvinata. Pantaleo l’ha fatto di nuovo. E anche stavolta ci ha azzeccato. D’altronde il suo modus operandi è semplice: scova in giro per il mondo illustri sconosciuti e li porta a prezzi di saldo in Italia, dove poi esplodono e diventano affari multimilionari per le casse del club in cui lavora. Per informazioni chiedere a Fiorentina, Bologna e Lecce che hanno beneficiato e ancora si godono i frutti della sua semina. Detto così sembrerebbe pure facile, ma dietro certe intuizioni di mercato ci sono, in realtà, fiuto e competenza che si sommano alle centinaia di partite guardate ogni anno. Passione e attenzione che si coniugano alla perfezione. Con Dorgu che va ad aggiungersi a un elenco ormai vastissimo.

Dorgu come Vlahovic, Vucinic, Jovetic e Chevanton

Il danese, tra l’altro, è in buona compagnia: da Vlahovic a Vucinic passando per Jovetic e Chevanton fino al laterale mancino classe 2004, che venerdì ha realizzato il suo primo gol in Serie A. Una rete decisiva a tempo scaduto dal sapore doppiamente speciale: per Patrick la gioia di griffare la vittoria della sua squadra; mentre per Corvino una piccola rivincita nei confronti della sua ex Fiorentina, che 4 anni fa lo scaricò forse troppo a cuor leggero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il valore di mercato

Dorgu ha un feeling speciale col Via del Mare: in casa ha debuttato il 13 agosto in Coppa Italia contro il Como e alla prima in A la settimana dopo ha sfornato l’assist per il gol-vittoria di Almquist alla Lazio. Venerdì sera il suo sinistro liftato ha mandato in visibilio il pubblico leccese, completando una rimonta che rimarrà nella storia del club. Dorgu ora vale già 50 volte tanto l’investimento iniziale. Eh già, perché quella vecchia volpe di Pantaleo l’ha portato 2 anni fa in Salento dal Nordsjaelland per soli 200mila. Come al solito il dirigente di Vernole ci aveva visto lungo. E adesso si gode l’ascesa dell’ultima sua scoperta. Tanto da averlo già blindato col rinnovo fino al 2027, oltre ad aver respinto le avance del Galatasaray.

Milan e Atletico su Dorgu

Il destino di Patrick, che tanti addetti ai lavori accostano a Udogie, potrebbe essere in Premier League, visto che diversi scout inglesi si sono già affacciati a Lecce per studiarlo da vicino. Pure Milan (dai tempi dello Scudetto Primavera) e Atletico Madrid lo tengono d’occhio. Figlio di genitori nigeriani emigrati in Danimarca, Patrick possiede il doppio passaporto ma ha scelto di rispondere alle chiamate delle nazionali giovanili danesi. Nato e cresciuto a Copenaghen, si sente più legato alla penisola che affaccia sul Mar Baltico. A Lecce però ha trovato una seconda casa e il Pigmalione giusto per esplodere.

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Si chiama Patrick Dorgu l’ultima Corvinata. Pantaleo l’ha fatto di nuovo. E anche stavolta ci ha azzeccato. D’altronde il suo modus operandi è semplice: scova in giro per il mondo illustri sconosciuti e li porta a prezzi di saldo in Italia, dove poi esplodono e diventano affari multimilionari per le casse del club in cui lavora. Per informazioni chiedere a Fiorentina, Bologna e Lecce che hanno beneficiato e ancora si godono i frutti della sua semina. Detto così sembrerebbe pure facile, ma dietro certe intuizioni di mercato ci sono, in realtà, fiuto e competenza che si sommano alle centinaia di partite guardate ogni anno. Passione e attenzione che si coniugano alla perfezione. Con Dorgu che va ad aggiungersi a un elenco ormai vastissimo.

Dorgu come Vlahovic, Vucinic, Jovetic e Chevanton

Il danese, tra l’altro, è in buona compagnia: da Vlahovic a Vucinic passando per Jovetic e Chevanton fino al laterale mancino classe 2004, che venerdì ha realizzato il suo primo gol in Serie A. Una rete decisiva a tempo scaduto dal sapore doppiamente speciale: per Patrick la gioia di griffare la vittoria della sua squadra; mentre per Corvino una piccola rivincita nei confronti della sua ex Fiorentina, che 4 anni fa lo scaricò forse troppo a cuor leggero.

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