Camarda e Milan, alta tensione: la chiave Ibra e i rapporti con l'agente

Il talento non ha ancora firmato il contratto: distanza su ingaggio, commissioni e progetto. Il club rossonero è irritato e si profila anche un addio a zero

Il tempo stringe. Fra 40 giorni terminerà la stagione e il Milan vorrebbe iniziare il mese di giugno avendo definito la delicata situazione legata a Francesco Camarda. Il 10 marzo il talento del vivaio ha compiuto 16 anni, però non ha firmato il contratto con il club rossonero. E le parti - società e Giuseppe Riso - sono ancora distanti. C’è un discorso di cifre, fra ingaggio per il giocatore e commissioni per il suo agente (nonostante le smentite dell’ad Furlani sul punto), e di progetto (NextGen, promozione in prima squadra, prestito), su un ragazzo che il Milan ha fatto esordire il 25 novembre a San Siro, gettato nella mischia contro la Fiorentina a 15 anni, 8 mesi e 15 giorni, diventando così il nuovo recordman di precocità in Serie A.

Camarda, il Milan ha fretta

La situazione è tesa intorno a Camarda e alla scuderia GR Sports Agency, che gestisce una decina di giocatori del Milan, fra prima squadra e settore giovanile. Perché se è vero che, da un lato, firmando il primo luglio Camarda si legherebbe al Milan fino al 30 giugno 2027 (e non 2026 come sarebbe stato in caso di firma al compimento dei 16 anni), dall’altro più passano i giorni, più è possibile che sul ragazzo si fiondino altri club, italiani e soprattutto stranieri. Compresi quelli inglesi che per regolamento - Brexit e tesseramento extracomunitari - non potrebbero ingaggiare un Under 18, ma hanno opzioni, ovvero club "affiliati", per aggirare comunque l’ostacolo. Il Milan dunque ha fretta, non vuole perdere il giocatore a zero e non vuole neanche perdere la faccia. Perché, ed è così ormai dai tempi dell’insediamento di Elliott, il club vuole avere una sorta di controllo sui procuratori, non piegandosi a certe dinamiche. Così facendo in passato ha però perso big a zero - Donnarumma, Calhanoglu e Kessie - e non è riuscito a chiudere diversi affari. Strategia condivisibile, comunque pericolosa in una mare tempestoso come quello del mercato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il fattore Ibrahimovic

A rendere più turbolente le acque, poi, pare esserci la figura di Zlatan Ibrahimovic. Cresciuto a pane e Raiola, lo svedese conosce bene tutti gli aspetti del mestiere, quelli del rappresentato e del rappresentante. Come gli altri dirigenti dell’area sportiva che hanno preso le redini del comando l’estate scorsa dopo l’allenamento di Maldini e Massara, pure Zlatan ha visto crescere sempre di più negli ultimi anni l’ombra di Riso intorno a Casa Milan, da Tonali al Newcastle, ai tantissimi assistiti di proprietà del Milan (Sportiello, Caldara, Simic, Daniel Maldini, Colombo, Chaka Traoré, Nasti e Comotto e Ossola dell’Under 17). Il tutto senza dimenticarsi che sul tavolo ci sono anche possibili operazioni in vista dell'estate come Buongiorno, pallino rossonero per sistemare la difesa. Il "nuovo" Milan targato Ibrahimovic non accetta di essere messo spalle al muro e, a oggi, è più probabile che prossimamente ad andare in scena sia una scontro, piuttosto che una pace armata.

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Il tempo stringe. Fra 40 giorni terminerà la stagione e il Milan vorrebbe iniziare il mese di giugno avendo definito la delicata situazione legata a Francesco Camarda. Il 10 marzo il talento del vivaio ha compiuto 16 anni, però non ha firmato il contratto con il club rossonero. E le parti - società e Giuseppe Riso - sono ancora distanti. C’è un discorso di cifre, fra ingaggio per il giocatore e commissioni per il suo agente (nonostante le smentite dell’ad Furlani sul punto), e di progetto (NextGen, promozione in prima squadra, prestito), su un ragazzo che il Milan ha fatto esordire il 25 novembre a San Siro, gettato nella mischia contro la Fiorentina a 15 anni, 8 mesi e 15 giorni, diventando così il nuovo recordman di precocità in Serie A.

Camarda, il Milan ha fretta

La situazione è tesa intorno a Camarda e alla scuderia GR Sports Agency, che gestisce una decina di giocatori del Milan, fra prima squadra e settore giovanile. Perché se è vero che, da un lato, firmando il primo luglio Camarda si legherebbe al Milan fino al 30 giugno 2027 (e non 2026 come sarebbe stato in caso di firma al compimento dei 16 anni), dall’altro più passano i giorni, più è possibile che sul ragazzo si fiondino altri club, italiani e soprattutto stranieri. Compresi quelli inglesi che per regolamento - Brexit e tesseramento extracomunitari - non potrebbero ingaggiare un Under 18, ma hanno opzioni, ovvero club "affiliati", per aggirare comunque l’ostacolo. Il Milan dunque ha fretta, non vuole perdere il giocatore a zero e non vuole neanche perdere la faccia. Perché, ed è così ormai dai tempi dell’insediamento di Elliott, il club vuole avere una sorta di controllo sui procuratori, non piegandosi a certe dinamiche. Così facendo in passato ha però perso big a zero - Donnarumma, Calhanoglu e Kessie - e non è riuscito a chiudere diversi affari. Strategia condivisibile, comunque pericolosa in una mare tempestoso come quello del mercato.

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