La reazione di Conte al pressing del Napoli: sta cambiando qualcosa

NAPOLI - Il Napoli è passato da uno scudetto vinto con 16 punti di vantaggio sulla Lazio seconda, ad una stagione deprimente e con un finale che solo miracolosamente potrebbe permettergli di rientrare nella zona Champions attraverso il quinto oppure il sesto posto. Il Bari è passato dall’essere a pochi secondi dalla promozione in serie A ad un campionato cadetto che vede i biancorossi invischiati nella zona playout quando mancano solo 5 gare al termine. Aurelio de Laurentiis ha cambiato tre allenatori (Garcia, Mazzarri e Calzona), cosa che mai gli era successa nei suoi 20 anni di Napoli; il figlio Luigi è arrivato addirittura a 4 con il Bari: Mignani, Marino, Iachini e ora Federico Giampaolo.

Due campionati diversi, due delusioni identiche, con i tifosi che passano dall’amarezza partenopea all’invito di passare la mano in quel di Bari. E la famiglia De Laurentiis continua ad avere trattative per passare la mano quanto prima. Una scelta che non si sogna di prendere don Aurelio a Napoli, anzi, ha voluto scegliere un ds giovanissimo, Giovanni Manna, per continuare ad essere protagonista insieme all’ad Chiavelli di quelle che sono le operazioni di mercato. A cominciare dall’allenatore.

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La reazione di Conte

De Laurentiis sta provando a fare ponti d’oro ad Antonio Conte, perché ha bisogno di una figura carismatica e vincente per restituire l’entusiasmo di una piazza che non accetterebbe con l’aplomb mostrato quest’anno un’altra stagione anonima. L’ex allenatore di Inter e Juventus si sente lusingato dal pressing che il patron azzurro sta avendo nei suoi confronti, e comincia a fare riflessioni su un suo possibile rientro in Italia. La piazza, qualora Conte scegliesse Napoli, di certo lo accoglierebbe a braccia aperte. Gli altri profili sui quale De Laurentiis vorrebbe puntare per dare alla squadra una guida di personalità sono quelli di Gasperini e Pioli. Quest’ultimo si sente ormai sull’uscio della porta del Milan e Napoli potrebbe rappresentare per lui un riscatto immediato e prestigioso.

Diverso il discorso di Gasperini che verrebbe riconfermato a furor di popolo se riuscisse a portare il primo trofeo a Bergamo, magari proprio l’Europa League: cosa che permetterebbe all’Italia di avere anche la sesta squadra in Champions. Ed è questo il vero ultimo traguardo del Napoli che sta per chiudere il campionato post scudetto con un clamoroso record-negativo: rischia di essere la squadra campione d’Italia in carica con il secondo peggior rendimento nella storia della serie A. In realtà sarebbe il primo, perché peggio di tutti ha fatto il Torino nella stagione 1949-50 con appena 58 punti.

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