Belotti, da Vagnati e Juric parole al gusto amaro dell'addio

La retromarcia del ds dopo l’apertura dello «spiraglio», la sferzata dell’allenatore: sempre più flebili le speranze in un miracolo Gallo
Belotti, da Vagnati e Juric parole al gusto amaro dell'addio

TORINO - Niente: al Toro non fai in tempo ad accenderti per qualcosa, ad alimentare una fiammella di speranza, che subito te la spengono. Sul campo o, più facilmente, fuori. Fuori dove, peraltro, le delusioni sono maggiormente profonde e le ferite bruciano di più, perché fatichi a intravedere - in questo contesto societario e ambientale - le prospettive di riscatto che un prato verde in qualche modo riesce invece ogni volta a proporti. […] Sembra al contrario sempre più appartenere al periodo ipotetico dell’irrealtà la fiducia in un futuro ancora con Belotti granata: le cicatrici, lì, non si possono rimarginare con un pallone che rotoli una tantum nel verso giusto. […] Pareva fin troppo bella quella parola, «spiraglio», detta e ripetuta da Vagnati che nella suggestione derby era riuscito a dare un senso finalmente pregnante ai suoi interventi televisivi pre-partita da contratto. Il rilievo dato alle sue parole - che forse volevano essere solo di prammatica, ma invece avevano risvegliato le aspettative dei tifosi - deve avere un po’ spaventato il ds di Cairo, e fors’anche il presidente stesso, dai cui radar Belotti è sparito da un pezzo.

Le dichiarazioni di Vagnati e Juric

Così, in attesa del match di Bologna, ecco la retromarcia innestata a fronte dell’ennesima domanda sul tema. «Mi chiedete giustamente di Belotti tutte le settimane, ma ora è importante fare punti. Sono sicuro che da qui alla fine dell’anno Belotti ci darà una bella mano. Poi ci parleremo e vedremo cosa è meglio per tutti». Una frase, quest’ultima, in gergo calcistico/diplomatico piuttosto inquietante, nel senso che raramente in passato un approccio del genere è stato preludio di sviluppi positivi. Ancor più brusco, se vogliamo, l’intervento nel dopogara di Juric. «Non mi è piaciuto, da lui voglio e mi aspetto sicuramente di più»; e comunque «non è intoccabile». […] Non basta la convinzione che Belotti non abbia ancora firmato per un altro club, né la sua garanzia a parole di rivalutare con calma la faccenda a stagione conclusa.

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