Belotti, quella faccia un po' così di chi non sa che cosa fare

Il futuro del capitano del Toro rimane incerto, i prossimi giorni saranno decisivi. Vagnati: "Non mi espongo, ma ha il cuore granata e io sono ottimista per natura"
Belotti, quella faccia un po' così di chi non sa che cosa fare© Getty Images

La piccola Vittoria con la maglia granata di papà, una stagione che si chiude, i titoli di coda di un anno vissuto perennemente sulle montagne russe. Tanti bassi - essenzialmente legati agli infortuni (non certo una consuetudine per lui) - e qualche picco da urlo. Del campionato di Andrea Belotti rimangono tre cose scolpite come la muscolatura dei Bronzi di Riace: il gol nel derby contro la Juventus, la tripletta di Empoli e l’amore incondizionato della gente. Un amore scontato, ma mai darlo per scontato. Il capitano aveva iniziato la stagione con la forte sensazione che sarebbe stata l’ultima al Grande Torino e la conclude lasciando ben più di una porta aperta per la permanenza. E non era così facile arrivare fino a questo punto, con la partita del rinnovo ancora apertissima. Il merito? Sicuramente l’effetto Juric, che gli ha dato stimoli mentali preziosi come l’oro. […]

La verità è che i prossimi giorni saranno decisivi: il Toro aspetta l’ultimo segnale, quello definitivo. Lo ha sottolineato anche Vagnati prima del fischio d’inizio contro la Roma: «Siamo ottimisti nel senso che quando non si è ancora presa una decisione bisogna esserlo. Poi io sono positivo di natura quindi vedremo, non voglio espormi. Sicuramente non avendo ancora fatto niente di definitivo ci sono delle situazioni positive, lui ha il cuore granata». Il direttore sportivo granata è puntuale anche sulle tempistiche di una possibile svolta: «Ne parleremo la prossima settimana». Quando Belotti incontrerà la società per fare chiarezza una volta per tutte sul futuro. Di sicuro se dovesse restare significa che avrà stimoli inossidabili, sanciti da un patto di ferro con Juric. E, di conseguenza, una garanzia concreta sul Toro del futuro, con un mercato in grado di alzare il livello nonostante le partenze sicure di Bremer, Brekalo e Pobega, oltre alle tante situazioni in stand-by (Praet e Mandragora le più altisonanti). Si vedrà. Ma il Gallo, in caso di addio, saprebbe bene cosa lascerebbe: tanto, tantissimo amore.

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