Djidji-Torino, summit Vagnati: ora il rinnovo è più vicino

Il francese è in scadenza: sembrava destinato a partire, ma Juric ha più volte espresso il desiderio che venga confermato

TORINO - A pochi giorni dalla fine del campionato, in casa Torino sono tante le partite ancora aperte: sul campo tiene banco la corsa a quell’ottavo posto che, in caso di ulteriori penalizzazioni alla Juventus, potrebbe valere la qualificazione a una Coppa europea, fuori dal campo sono invece da risolvere tutte le questioni legati ai riscatti dei giocatori in prestito e ai rinnovi di quelli in scadenza. A tal proposito, è apertissima la trattativa per il prolungamento del contratto di Koffi Djidji. Il difensore francese, come è noto, è legato alla società granata fino al termine di questa stagione, dunque fino al 30 giugno, però Davide Vagnati spera di riuscire ad arrivare al più presto a un accordo per fare in modo che il francese possa rimanere sotto la Mole ancora a lungo.

La fiducia di Juric

Lo spera soprattutto Ivan Juric, che non ha mai nascosto di apprezzare le qualità di Djidji, la capacità di affrontare gli attaccanti negli uno contro uno e quella di sapersi adattare alla marcatura di giocatori con caratteristiche diverse tra loro. «L’ho sempre detto, è fortissimo, spero rimanga. È uno dei giocatori più sottovalutati tra tutti. Anche la società la pensa come me. Koffi poi farà le sue valutazioni ma spero che alla fine si trovi l'intesa e che resti», spiegava proprio il tecnico croato nelle scorse settimane, dopo l’1-1 interno contro il Monza. In questi mesi di attestati di stima da parte dell'allenatore, oltre che a parole, il difensore ne ha ricevuti diversi anche attraverso i fatti: Juric da quando si è seduto sulla panchina del Torino gli ha sempre mostrato la propria fiducia, promuovendolo immediatamente a titolare nella difesa a tre anche a discapito di quell’Armando Izzo che inizialmente, considerato che aveva anche già lavorato con Juric al Genoa, sembrava destinato a essere il titolare e che invece non è più rientrato nel progetto tattico dell’allenatore, accettando poi l’offerta del Monza ma ribadendo ancora un paio di settimane fa la delusione e la profonda insoddisfazione per come si è conclusa la sua avventura con la maglia granata.

Verso le 100 presenze

Una fiducia, quella di Juric a Djidji, ribadita in questa stagione e pure nelle ultime partite, nonostante il contratto in scadenza. Da quella conferenza stampa post Torino-Monza a oggi qualcosa si è comunque mosso: Vagnati ha intensificato i contatti con l’entourage del calciatore (anche in questi giorni si sono registrati dialoghi tra le parti) cercando di arrivare a un sì per il rinnovo. Neppure Juric è rimasto con le mani in mano, anzi. Il tecnico in prima persona si sta muovendo per fare pressione e convincere a Djidji a rimanere. Nel frattempo il numero 26 granata si appresta a tagliare un traguardo importante con la maglia del Torino: se scenderà in campo sia contro lo Spezia che contro l’Inter, nelle ultime due gare di campionato, toccherà le cento presenze con la maglia granata.

La situazione Gravillon

Per far in modo che la sua esperienza al Torino non si interrompa una volta raggiunta la cifra tonda bisognerà ancora trattare, ma rispetto a qualche mese fa la speranza che la fumata bianca possa alla fine arrivare è certamente più forte. A dimostrazione del fatto che l’intenzione del Torino sia quella di puntare anche nel futuro su Djidji c’è pure il caso Andreaw Gravillon: con le panchine nelle ultime due partite è decaduta la possibilità che si attivasse la clausola dell’obbligo di riscatto dal Reims (era fissata a 3,8 milioni e si sarebbe attivata nel caso in cui il difensore avesse collezionato almeno otto presenze da quarantacinque minuti, al momento è a quota quattro), il Torino ha ancora il diritto di riscatto, tuttavia non c’è l’intenzione di acquistare a titolo definitivo il giocatore alle cifre stabilite a gennaio. Per un eventuale riscatto i dirigenti delle due società dovranno parlare ed eventualmente trovare un nuovo accordo. Gravillon quando ha giocato ha fatto bene, però non ha convinto del tutto e soprattutto non è riuscito a scalzare Djidji dal ruolo di titolare come terzo di destra di difesa.

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