Torino, il piano per trattenere Miranchuk

Il 16 giugno scadrà il diritto di riscatto: la strategia granata per non perdere il talento russo. Anzi...

TORINO - Cominciamo a mettere i puntini sulle i quanto ai soldi in ballo. Nello scorso agosto il Torino riuscì a farsi dare dall’Atalanta Aleksej Miranchuk, superando un tiraemolla durato per una decina di giorni. Il trequartista russo arrivò in prestito oneroso con diritto di riscatto. L’affitto per 12 mesi è costato 1,5 milioni. E il diritto di riscatto? Con il Toro non qualificatosi in Europa (indi per cui determinati bonus non si “accenderanno”), la cifra realistica attualmente da considerare oscilla intorno agli 11 milioni. E a questo tetto si arriva sommando la parte fissa e un certo numero di bonus facili da raggiungere nella prossima stagione (a cominciare dalle presenze, una misura minima, e dalla permanenza del Torino in Serie A). Proviamo a tradurre. Grossomodo, l’acquisizione immediata di Miranchuk costerebbe sui 9,5 milioni di euro. Nel corso della prossima stagione, poi, maturerebbero facilmente quei bonus aggiuntivi, per un totale realistico di altri 1,5 milioni. Morale: alla fine della fiera si tratterebbe di un’operazione complessiva da 11 milioni di euro, tra fisso e premi maturati a favore dell’Atalanta.  

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Miranchuk-Vlasic, il Torino punta allo sconto

Il 16 giugno scadrà il diritto di riscatto in mano al Torino. Finora Vagnati ha evitato di lanciarsi in una trattativa con i colleghi bergamaschi. Prima, intende capire l’evoluzione della partita ingaggiata col West Ham per Vlasic. Ma già all’inizio della prossima settimana il ds proverà a muoversi in accelerazione. Anche perché Juric è stato molto chiaro, sia in privato (compreso l’ultimo summit a Masio con Cairo e il dt) sia in pubblico (ancora di recente, in conferenza, aveva detto di augurarsi la permanenza tanto del croato quanto del russo). Come per Vlasic, l’obiettivo di Vagnati è ottenere Miranchuk a condizioni migliori, facendo leva sulla volontà del russo di restare a Torino (con Gasperini vedeva più la panchina che il campo). Pressoché impossibile sperare che l’Atalanta conceda il russo per un secondo anno in prestito oneroso con diritto. Da vedersi se, nel caso, i dirigenti nerazzurri sarebbero disposti a concedere uno sconto (per esempio cancellando i bonus facili da 1,5 milioni?), chiudendo così il conto col russo una volta per tutte, dal momento che non rientra nei programmi. Esiste poi un’ulteriore strada che il Torino percorrerà: chiedere Miranchuk sì nuovamente in prestito, ma stavolta con un obbligo di riscatto da esercitarsi alla fine della prossima stagione, estate 2024. Ciò permetterebbe di mettere a bilancio la spesa solo nel prossimo rendiconto e non in quello relativo all’anno solare 2023. Ottenere o meno uno sconto sarebbe poi un altro argomento da affrontare durante le trattative.

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