Toro, Tchatchoua sulla fascia: sarà il vice Bellanova

Classe 2001, belga di origine camerunese, arriva dallo Charleroi. Due mesi fa ha rischiato la vita in un incidente d’auto in Marocco
Toro, Tchatchoua sulla fascia: sarà il vice Bellanova

TORINO - Non è ancora giunta la fumata bianca, ma è solo questione di ore. La giornata di ieri è stata significativa per il mercato del Toro. Davide Vagnati sta completando una rosa che necessita di due tasselli: un esterno destro che arricchisca una fascia ora di competenza del solo Raoul Bellanova e un trequartista che dia l’imprevedibilità che manca. Sul primo fronte, c’è stata una svolta: la trattativa con lo Charleroi per Jackson Tchatchoua, ormai portata a termine. Esterno che predilige giocare a destra, ma che non disdegna la corsia opposta, il classe 2001 era stato seguito con attenzione dal Verona nelle ultime settimane (il belga, che ha anche la cittadinanza camerunense, è gestito dalla stessa agenzia che cura gli interessi del gioiellino gialloblù Ngonge).

A tal punto che gli scaligeri sembravano in procinto di chiudere l’affare. Poi, c’è stata l’irruzione del Toro, che ha trovato un accordo col ragazzo (contratto quadriennale) e con lo Charleroi, a cui vanno 3 milioni di euro per un trasferimento a titolo definitivo.

Tchatchoua, la mossa a sorpresa del Toro e l'incidente

Una mossa a sorpresa, nel mare magnum dei tanti nomi trattati in questi giorni: Soppy in prima battuta, Zanoli a ruota e anche Mazzocchi, ipotesi che però ha perso un po’ di consistenza col passare del tempo. Ma c’è di più. La mossa Tchatchoua stupisce anche per le condizioni fisiche del ragazzo, naturalmente escluso dai convocati per la sfida di domani contro l’Anderlecht dal tecnico Felice Mazzù. Il laterale in mattinata arriverà a Torino, per sottoporsi alle visite mediche di rito. Sguardo clinico che però, per ovvie ragioni, sarà estremamente approfondito. Già, perché a fine giugno Tchatchoua ha subito un incidente che poteva costargli la vita. In Marocco, poco prima di prendere il volo che lo avrebbe riportato in Belgio al termine delle vacanze, il giocatore si trovava a bordo di un taxi che si è schiantato contro un albero. Il colpo di frusta gli ha causato la frattura di due vertebre cervicali. Operato il 27 giugno, dopo giorni di dolore molto intenso attenuati solo da potenti antidolorifici, al giocatore sono state inserite due viti per consolidare le ossa coinvolte nell’intervento chirurgico.

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Tchatchoua: "Sarei potuto diventare paraplegico"

Ad inizio agosto, ascoltato dal giornale “La Dernière Heure”, Tchatchoua è sceso nei dettagli del rischio corso: «Sarei potuto diventare paraplegico. Ora verrò nuovamente valutato nella prima metà di settembre. Potevo andare a giocare in Italia, me ne aveva parlato il mio agente, ma si è bloccato tutto». Qualche giorno dopo l’intervista, però, l’esterno è tornato ad allenarsi. Un po’ di bici, qualche corsetta ed esercizi in palestra che gli sono serviti per proseguire una riabilitazione non ancora terminata. Per questo motivo, al Centro di Medicina dello Sport, il parere degli ortopedici oggi sarà decisivo: fino a quando Tchatchoua non avrà superato le visite mediche non si potrà considerare un calciatore del Toro, che ha comunque definito tutto sia con lui che con lo Charleroi.

Toro, tentativo per Barrow

Nel frattempo, i granata per l’attacco provano a restare agganciati a Musa Barrow (Bologna), che però è attratto dalle sirene arabe, e intanto proseguono nella manovra di accerchiamento a Boadu (Monaco). Resta vivo l’interesse per Isak Hien, se Schuurs dovesse partire da qui a fine mercato. Mentre per Aleksej Miranchuk sarà decisiva la settimana prossima: Vagnati tornerà a bussare alla porta dell’Atalanta. In uscita Seck, Gineitis e Bayeye: il Frosinone attende il trequartista, il regista è vicino alla Ternana e il laterale destro può tornare al Catanzaro.

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TORINO - Non è ancora giunta la fumata bianca, ma è solo questione di ore. La giornata di ieri è stata significativa per il mercato del Toro. Davide Vagnati sta completando una rosa che necessita di due tasselli: un esterno destro che arricchisca una fascia ora di competenza del solo Raoul Bellanova e un trequartista che dia l’imprevedibilità che manca. Sul primo fronte, c’è stata una svolta: la trattativa con lo Charleroi per Jackson Tchatchoua, ormai portata a termine. Esterno che predilige giocare a destra, ma che non disdegna la corsia opposta, il classe 2001 era stato seguito con attenzione dal Verona nelle ultime settimane (il belga, che ha anche la cittadinanza camerunense, è gestito dalla stessa agenzia che cura gli interessi del gioiellino gialloblù Ngonge).

A tal punto che gli scaligeri sembravano in procinto di chiudere l’affare. Poi, c’è stata l’irruzione del Toro, che ha trovato un accordo col ragazzo (contratto quadriennale) e con lo Charleroi, a cui vanno 3 milioni di euro per un trasferimento a titolo definitivo.

Tchatchoua, la mossa a sorpresa del Toro e l'incidente

Una mossa a sorpresa, nel mare magnum dei tanti nomi trattati in questi giorni: Soppy in prima battuta, Zanoli a ruota e anche Mazzocchi, ipotesi che però ha perso un po’ di consistenza col passare del tempo. Ma c’è di più. La mossa Tchatchoua stupisce anche per le condizioni fisiche del ragazzo, naturalmente escluso dai convocati per la sfida di domani contro l’Anderlecht dal tecnico Felice Mazzù. Il laterale in mattinata arriverà a Torino, per sottoporsi alle visite mediche di rito. Sguardo clinico che però, per ovvie ragioni, sarà estremamente approfondito. Già, perché a fine giugno Tchatchoua ha subito un incidente che poteva costargli la vita. In Marocco, poco prima di prendere il volo che lo avrebbe riportato in Belgio al termine delle vacanze, il giocatore si trovava a bordo di un taxi che si è schiantato contro un albero. Il colpo di frusta gli ha causato la frattura di due vertebre cervicali. Operato il 27 giugno, dopo giorni di dolore molto intenso attenuati solo da potenti antidolorifici, al giocatore sono state inserite due viti per consolidare le ossa coinvolte nell’intervento chirurgico.

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