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Theo Hernandez e Giroud contro Lautaro Martinez: il Toro ha timbrato gli ultimi due derby, entrambi vinti dai nerazzurri

MILANO - Tra lo stadio di Losail e San Siro ballano circa 4.300 chilometri, ma domani sera - quando si incroceranno per salutarsi - le menti di Olivier Giroud, Theo Hernandez e Lautaro Martinez voleranno a quanto accaduto il 18 dicembre. Notte delle streghe per i francesi del Milan: il primo sostituito, con i Blues in bambola, addirittura prima che finisse il primo tempo; il secondo tra i peggiori in campo e colpevole sul 2-0

L'attaccante francese ha parlato ai microfoni della Tv dell'UEFA in vista del derby di Champions League

Mancano poco pi&ugrave; di 48 ore alla <a href="https://www.tuttosport.com/news/calcio/champions-league/2023/05/08-107478069/milan-inter_mai_cos_bella">sfida di Champions League tra Milan e Inter</a>. Milano si sta preparando, dopo vent'anni, a una nuova semifinale dopo quella del 2003 in Europa. San Siro sar&agrave; sold out e anche tra i giocatori c'&egrave; grande attesa per la serata del 10 maggio. C'&egrave; chi di queste partite ne ha vissute tantissime in carriera, ma ancora ha voglia di essere determinante. Olivier Giroud sa come far male all'Inter e a due giorni dalla partita ha parlato del derby.&nbsp;
<a href="https://www.tuttosport.com/news/calcio/champions-league/2023/05/08-107489929/champions_league_milan-inter_l_arbitro_sara_gil_manzano">Milan-Inter, scelto il direttore di gara</a>
<h2>Milan, Giroud e la sfida all'Inter</h2>
Olivier Giroud ai microfoni dell'UEFA ha parlato in vista della sfida all'Inter: "San Siro &egrave; un posto speciale soprattutto in un derby. A questo si aggiunge il prestigio della Champions. All'Inter ho segnato tre reti e un paio di assist, le statistiche sono buone ma ho ancora in testa la sconfitta in Supercoppa, dove ci hanno dominato". Poi un passo indietro sul suo arrivo al Milan: "Al Chelsea non giocavo e sono stato vicino all'Inter nel 2020, ma poi Dio ha voluto che scegliessi i rossoneri. Contento dei risultati ottenuti sin qui".&nbsp;Giroud non ha dubbi nemmeno sull'idolo: "Sin da giovane seguivo il Milan e in particolare amavo Shevchenko".&nbsp;
Sul futuro: "L&rsquo;obiettivo &egrave; stare il pi&ugrave; possibile in campo. Mi sento alla grande fisicamente e con lo stile di vita sano ho pochi infortuni. Amo il calcio e so quanto mi mancher&agrave; quando chiuder&ograve;. Chiedete a Ibrahimovic cosa ne pensa, &egrave; lo stesso per lui: ama il calcio e spinge s&eacute; stesso al massimo. Restare al top anche se il corpo avanza &egrave; tutta questione di passione, mentalit&agrave;, professionalit&agrave; e determinazione".&nbsp;
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Milan, Giroud: "Potevo essere all'Inter, ma grazie a Dio sono rossonero"

Storia e curiosità sul direttore di gara dell'Euroderby: gli studi ambientalistici e in psicologia e la prima espulsione dell'argentino con il Barcellona

"Per arbitrare una partita come Milan-Inter serve una laurea in Psicologia". Questo potrebbe essere stato il pensiero di Rosetti prima di affidare l'<a href="https://www.tuttosport.com/news/calcio/champions-league/2023/05/08-107478069/milan-inter_mai_cos_bella">Euroderby di Champions League</a> a Gil Manzano, che sta studiando proprio questa facolt&agrave;. Di laurea gi&agrave; ne ha una in Scienze ambientali e nel suo curriculum vanta anche due master: uno sulla prevenzione dei rischi sul lavoro e uno sulle risorse rinnovabili e l&rsquo;ingegneria energetica. Un profilo perfetto. In Spagna &egrave; considerato come la promessa, il futuro dopo Lahoz e Del Cerro Grande.
<a href="https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/milan/2023/05/08-107501001/leao_e_la_carica_social_l_infortunio_mbappe_al_milan_e_de_ketelaere" target="_blank" rel="noopener">Le parole di Leao: l'infortunio, Mbapp&eacute; e De Ketelaere</a>
<h2>La prima volta di Gil Manzano: l'arbitro precoce che ha punito Messi</h2>
A soli 28 anni gi&agrave; arbitrava in Liga (il pi&ugrave; giovane di sempre in Spagna), con personalit&agrave; e senza guardare in faccia nessuno. A 30 anni &egrave; diventato arbitro internazionale. Per la prima volta ora dar&agrave; il fischio d'inizio per una semifinale di Champions League. Non era andato mai oltre i quarti di finale ed ora avr&agrave; l'occasione della carriera. Il Milan gi&agrave; lo conosce: ha diretto i rossoneri nel match vinto ai gironi contro la Dinamo Zagabria, partita in cui fu ammonito Pioli. Qualche anno prima ha arbitrato anche una sfida di Europa League contro la Stella Rossa. Sar&agrave; invece la prima volta per l'Inter. Gil Manzano non &egrave; certo un arbitro che si fa impressionare dai campioni e lo ha dimostrato anche con Messi, che si &egrave; visto sventolare il primo rosso della sua carriera con squadre di club proprio dallo spagnolo. Il motivo? Una manata dopo una "marcatura" piuttosto stretta di Asier Villalibre. Decisione presa con l'ausilio del Var.
<a href="https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/milan/2023/05/08-107498512/milan_giroud_potevo_essere_all_inter_ma_grazie_a_dio_sono_rossonero_" target="_blank" rel="noopener">Giroud e il retroscena sull'Inter</a>
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<h2>Il bilancio con le italiane e l'atletica</h2>
Il bilancio con le italiane &egrave; positivo: sono arrivate otto vittorie, due pareggi e quattro sconfitte. Ma ora la storia &egrave; diversa e soltanto una tra Milan e Inter pu&ograve; conquistare la finale di Istanbul. La stagione di Gil Manzano per ora &egrave; pi&ugrave; che buona e ha arbitrato anche il derby di Madrid tra Atletico e Real. A completare il quadro ci sar&agrave; lo staff di connazionali composto dagli assistenti Barbero Sevilla e Nevado Rodriguez, il quarto ufficiale Sanchez Martinez e gli arbitri al Var Martinez Munuera e Hernandez Hernandez. E pensare che ha intrapreso questo percorso grazie al fratello. Da giovane si dilettava tra i pali ed era un amante dell'atletica leggera. Ora invece ha in mano le sorti e i sogni del Milan e dell'Inter.
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Gil Manzano, l’arbitro di Milan-Inter: la laurea e il primo rosso a Messi

È l’unica città in Europa ad aver vinto la Coppa con due squadre. Se col Real passa il Manchester City, chi vince l’euroderby avrà responsabilità doppia


MILANO - Milan e Inter hanno un buon motivo per tifare Carlo Ancelotti. Le semifinali di Champions, oltre all&rsquo;euroderby, propongono un altro possibile bivio nella storia del calcio europeo: se dovesse arrivare a Istanbul il Manchester City, chi passer&agrave; tra le milanesi dovr&agrave; difendere un record cittadino. Milano infatti &egrave; l&rsquo;unica citt&agrave; in Europa ad avere due club che sono riusciti a vincere la Champions. Dieci in totali: sette alzate al cielo dai rossoneri, tre dai nerazzurri. Arrivasse a Istanbul il Real, non ci sarebbero problemi (anzi, proprio le Merengues, battendo due volte in finale l&rsquo;Atletico, hanno preservato il record milanese), se invece toccasse al favoritissimo City di Guardiola e Haaland, l&rsquo;orizzonte cambierebbe non di poco, alla luce del fatto che Manchester vanta gi&agrave; le tre edizioni vinte dallo United (1967-1968, 1998-1999 e 2007-2008). A parlare del clima di grande eccitazione che regna in citt&agrave; (il derby di Milano si &egrave; da sempre distinto anche grazie alla non belligeranza tra le due tifoserie) , ha provveduto ai microfoni della Uefa, Edin Dzeko: &laquo;Come mi sento? Tranquillo. mi sento tranquillo. Saranno due partite spettacolari. L&#39;Italia e la citt&agrave; di Milano in particolare dovrebbero essere orgogliose di avere due club della stessa citt&agrave; che giocano la semifinale di Champions League. La posta in gioco &egrave; alta, giocare la finale a Istanbul sarebbe incredibile. I derby hanno cose in comune. Forse a Manchester non l&#39;ho sentito tanto quanto lo sento qui in Italia. La Roma contro la Lazio, pi&ugrave; il Milan contro l&#39;Inter sono partite importanti. La gente ne parla prima e dopo le partite. I tifosi italiani considerano pi&ugrave; importante vincere un derby che qualsiasi altra partita di campionato, soprattutto a Roma, ma anche qui a Milano. Queste partite sono molto diverse, in quanto non c&#39;&egrave; un vero favorito. Non importa se un club &egrave; pi&ugrave; forte o pi&ugrave; debole. I derby sono partite una tantum; entrambe le squadre danno tutto quello che hanno. Questo &egrave; ci&ograve; che vedremo in queste due partite&raquo;. Gi&agrave; e a Istanbul, se dovesse presentarsi Guardiola, toccher&agrave; a una tra Milan e Inter difendere il record che lega le due glorie cittadine.

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