Champions, l'Inter perde la finale: Guardiola campione d'Europa con Rodri

Non basta il cuore alla squadra di Inzaghi: trionfa il Manchester City per la prima volta nella sua storia grazie a un gol del centrocampista spagnolo al 68'

Una buonissima Inter e un Manchester City lontano dai suoi standard non bastano a Inzaghi e ai suoi: Guardiola vince la Champions, la prima nella storia del club inglese, ma per i nerazzurri abbondano i rimpianti. Nessuna traccia a Istanbul della squadra che ha umiliato il Real Madrid nella semifinale di ritorno e vinto per tre anni di fila la Premier League. Ma agli inglesi è bastato sfruttare una delle poche buone occasioni della partita per sbloccare con Rodri al 68' e difendere strenuamente il pari. All'Inter resta la (magra) consolazione di aver giocato alla pari - a tratti anche meglio - contro una squadra che per risultati, numeri, talento e proposta di gioco è destinata a lasciare un segno nella storia del calcio. La differenza enorme tra i club per budget e costo delle rispettive rose non si è vista: merito di un'Inter coraggiosa, ben guidata da Simone Inzaghi e che comunque ha centrato un risultato storico. Ripenserà a lungo, il tecnico piacentino, al mancato assist di Lautaro a Lukaku sullo 0-0, alla traversa colpita da Dimarco 3' dopo il gol di Rodri o al forcing finale dei suoi. Ma il calcio sa essere spietato, molto più di altri sport, e chi sfrutta meglio l'occasione alla fine avrà sempre ragione.

MANCHESTER CITY-INTER: IL TABELLINO

Manchester City-Inter, il primo tempo

Il primo tempo dà fiducia all'Inter, malgrado l'occasione più ghiotta per i campioni d'Inghilterra arrivi dopo 6' con un tiro di Bernardo Silva, non affrontato da Dimarco, che esce di pochissimo. Poi però la squadra di Inzaghi concede poco e niente. La mossa di Guardiola di portare alto il terzetto Stones-Gundogan-De Bruyne non paga ed è anche merito della bravura dell'Inter in fase di non possesso: traiettorie schermate quando si abbassa, scalate e tempi giusti di pressione quando si alza a prendere i rivali. Il tecnico del City prova a sorprendere l'Inter con una sorta di 3-1-5-1 che dovrebbe garantirgli superiorità numerica in mezzo al campo e ricezioni più facili tra difesa e centrocampo nerazzurri, ma il piano non paga. Haaland è innescato una sola volta - da De Bruyne - al 27' e il suo tiro è respinto da Onana. Il pressing degli inglesi mette raramente in difficoltà l'Inter che con coraggio prova sempre a palleggiare, appoggiandosi a Onana, e quando mette il muso fuori la propria metà campo dà l'impressione di poter impensierire l'avversario (soprattutto con i cambi di gioco). Al minuto 36' Foden rileva De Bruyne, che come nella finale di due anni fa lascia il campo anzitempo per infortunio: muscolare stavolta, naso rotto a Porto nel 2021.

Manchester City-Inter, la ripresa

Lo spartito non cambia nella prima parte del secondo tempo. Il Manchester City fatica a sviluppare gioco e il suo uomo più pericoloso sembra essere Stones, un difensore che agisce da mezzala destra. I rifornimenti per Haaland sono pochi e quando la palla arriva  è difficilmente controllabile, con Acerbi e Bastoni puntuali nelle chiusure. Akanji si scansa su un retropassaggio e mette Lautaro a tu per tu con Ederson al 58': da posizione defilata l'argentino prova a sorprendere Ederson invece di servire Lukaku o Brozovic meglio posizionati in area; il portiere brasiliano respinge. Al minuto 68' la doccia fredda per l'Inter: azione avvolgente del City che nasce da una seconda palla conquistata al limite dell'area interista, Akanji imbuca per Bernardo Silva, il cui cross all'indietro è un invito per Rodri. Lo spagnolo di interno batte Onana sul palo corto. Al 71' l'Inter sfiora il pari: Dimarco sbuca alle spalle di un non impeccabile Akanji e il suo colpo di testa scavalca Ederson ma colpisce la traversa. Due minuti dopo ci prova Lukaku dopo una combinazione con Lautaro ma il tiro è centrale. All'88' chance incredibile per il pari dell'Inter: crossa Brozovic, sponda di Gosens e Lukaku schiaccia addosso a Ederson a botta sicura. Sulla ribattuta la palla sbatte su Dias e finisce fuori di un soffio. L'ultima occasione al 95', con Gosens di testa che spizza su azione d'angolo: Ederson respinge e il City vince la sua prima Champions League.

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