Con la scomparsa di Silvio Berlusconi, milanese e milanista, nel mondo del grande calcio internazionale resta solo il madrileno e madridista Florentino Pérez a vestire i panni del munifi co mecenate “autoctono” di un club di spessore planetario. Nella fattispecie il Real Madrid. L’Ingegnere dei “blancos” ha conquistato 6 Champions League (eguagliando il mitico Santiago Bernabéu), 6 Mondiali per club e 5 Supercoppe Europee in 20 anni di presidenza mentre Il Dottore dei rossoneri ha arricchito il “palmarès” vincendo 5 Champions League, 3 Mondiali per club e 5 Supercoppe Europee in 31 anni di leadership societaria. Nessuno ha vinto come loro al di fuori dei confi ni nazionali. Una specie in via d’estinzione. Cultori del calcio e squisiti, sopraffini intenditori tanto da poter mettere in imbarazzo con le loro dotte e lucide disquisizioni tattiche anche fior di allenatori plurititolati. Uomini di potere, ieratici, che amano anche frequentare lo spogliatoio e gli allenamenti della squadra per caricare i loro ragazzi, pronunciare le parole giuste e toccanti. E che non disdegnano intrattenersi brevemente pure con fattorini, magazzinieri, autisti o giardinieri. Persone di una volta. Irreplicabili.