MILANO - Il calcio d’agosto è stato spazzato via da un nubifragio. Non quello che ha flagellato la città lunedì sera, ma il 5-1 che il Milan ha dovuto ingoiare nel derby, quinto scontro diretto perso nel 2023 con l’Inter (doppio record, difficilmente eguagliabile). Un ko che ha portato a spiacevolissimi effetti collaterali per Stefano Pioli che nelle prime tre giornate di campionato aveva sempre vinto e convinto. In suo soccorso è arrivato Zlatan Ibrahimovic (solo i posteri diranno se la pezza avrà portato a più danni del buco), mentre dagli ultrà - evidentemente imbufaliti per il modo in cui il Milan, una volta subìto il 3-1, sia uscito dalla partita -, è arrivata una bella tirata d’orecchie.
Champions medicina per il Milan
L’ingresso sulla scena della Champions in tal senso è un bene perché, giocando ogni tre giorni, è facile metabolizzare anche un bruttissimo fuoripista quale è stato quello nel derby. In tal senso la sfida con il Newcastle è già decisiva, anche perché nel girone infernale che vede in lotta pure Psg e Borussia Dortmund fondamentale sarà partire con una vittoria. Contro Sandro Tonali, un altro dei leader che ha salutato in estate (insieme a lui Ibra e, naturalmente, Paolo Maldini), San Siro rossonero attende una risposta forte dalla squadra e dal suo direttore d’orchestra. Per Pioli è già una notte di esami. Nell’immediato - naturalmente - l'allenatore non rischia il posto, ma la credibilità del progetto intrapreso con il passaggio al 4-3-3 e uno stravolgimento quasi radicale del centrocampo, deve essere puntellata dai risultati. Altrimenti è dura convincere, per primi i giocatori, che quella imboccata sia la strada giusta.
