Il paradosso della nuova Champions League. E per chi esce sono guai…

Uno studio svela le insidie economiche della formula: si giocheranno 189 partite, 64 in più rispetto alla vecchia competizione
Il paradosso della nuova Champions League. E per chi esce sono guai…© Getty Images
A metà del 500 gli inglesi cominciavano a porre le basi per il loro straordinario impero basato sui capisaldi commerciali (un modello copiato da Venezia, si capisce) e sul florido mercantilismo. E presto capirono, spiegandolo poi, che “la moneta cattiva scaccia quella buona”.
Ovvero che in presenza di eccesso di moneta, gli operatori tendono a pagare con le monete danneggiate e dunque di minor valore incamerando quelle dal metallo più prezioso che, quindi, spariscono dalla circolazione. Capita, così, che se ci sono a disposizione tante partite, si svalutano anche quelle cosiddette “di cartello”.

Il paradosso della Super Champions

È il paradosso della nuova Champions League che l’Uefa vara l’anno prossimo che ha sì un montepremi maggiore ma che, considerando che si giocano più gare, ognuna di esse varrà meno delle precedenti, comprese le sfide tra i top club. Vediamo il perché. Con il nuovo formato si giocheranno 189 partite, vale a dire 64 in più rispetto alla “vecchia” competizione con un aumento della media gare per club che passa da 7,8 a 11,8.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo studio sulla nuova Champions

Ma attenzione: il valore di ogni singola partita scende da 8 a 6 milioni con il rischio che se non ci si qualifica tra le prime otto, che andranno di diritto agli ottavi, o almeno per gli spareggi - che garantiscono almeno due partite in più - si rischia di guadagnare meno che a disputare il “vecchio” Girone. In Champions l’aumento del numero di incontri è maggiore rispetto all’incremento complessivo dei ricavi – il 51,2 per cento di partite in più contro il 21,4 per cento di incremento entrate – e quindi sulla singola gara il guadagno sarà mediamente minore del 19,7 per cento. Calo che si ferma al 9,4 per l’Europa League.

L’analisi, elaborata dall’Università Cattolica di Milano, sottolinea come “L’Uefa durante le gare di girone garantiva ai club 2,8 milioni per ogni vittoria mentre ora la cifra scende a 2,1. Lo stesso per i pareggi, che passano da 0,9 milioni a 0,7”. E dunque una ipotetica vittoria nel girone (che prevede 8 partite per ogni squadra con sorteggi divisi per fasce) di una piccola contro una big varrà di meno rispetto a quella nei gironi della passata Champions.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le speranze della Juventus

Anche se, in confronto al recente passato, il nuovo format garantisce comunque una gara casalinga in più, con le ovvie conseguenze positive in termini di incasso e di sponsorizzazioni, e almeno due partite al minimo in più rispetto ai vecchi gironi. Ma per guadagnare di più, attenzione, bisognerà giocare di più rispetto al passato. Cosa non semplice perché il girone unico fa sì che si siano appiattite le differenze di ranking e, secondo Massimiliano Allegri "il nuovo formato è studiato in modo tale che, come nel tennis, garantisca alle prime otto di arrivare in fondo alla competizione per garantire più spettacolo".

In ogni caso sarebbe esiziale restarne fuori e la Juventus deve ancora garantirsi la qualificazione matematica al nuovo giochino. E se la classifica non fornisce ancora la garanzia, i bianconeri possono però guardare con fiducia al futuro dando retta a Opta. L’algoritmo della società di statistica, infatti, assegna alla squadra di Allegri circa il 98 per cento di possibilità di garantirsi l’accesso all’Europa che conta. Per la quale, lo ricordiamo, potrebbe anche bastare il quinto posto in classifica se il ranking annuale dell’Uefa continuerà a sorridere all’Italia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
A metà del 500 gli inglesi cominciavano a porre le basi per il loro straordinario impero basato sui capisaldi commerciali (un modello copiato da Venezia, si capisce) e sul florido mercantilismo. E presto capirono, spiegandolo poi, che “la moneta cattiva scaccia quella buona”.
Ovvero che in presenza di eccesso di moneta, gli operatori tendono a pagare con le monete danneggiate e dunque di minor valore incamerando quelle dal metallo più prezioso che, quindi, spariscono dalla circolazione. Capita, così, che se ci sono a disposizione tante partite, si svalutano anche quelle cosiddette “di cartello”.

Il paradosso della Super Champions

È il paradosso della nuova Champions League che l’Uefa vara l’anno prossimo che ha sì un montepremi maggiore ma che, considerando che si giocano più gare, ognuna di esse varrà meno delle precedenti, comprese le sfide tra i top club. Vediamo il perché. Con il nuovo formato si giocheranno 189 partite, vale a dire 64 in più rispetto alla “vecchia” competizione con un aumento della media gare per club che passa da 7,8 a 11,8.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Il paradosso della nuova Champions League. E per chi esce sono guai…
2
Lo studio sulla nuova Champions
3
Le speranze della Juventus

Champions, i migliori video