Bayern-Real, Ancelotti 'alla Allegri': "Esistono due categorie di allenatori"

Il tecnico dei blancos di Madrid presenta la semifinale d'andata di Champions League: di fronte il suo passato

Una sfida contro il suo passato. Carlo Ancelotti con il Real Madrid affronta il Bayern Monaco nella semifinale di Champions League: primo atto all'Allianz Arena. Corsi e ricorsi storici, intrecci di mercato e un precedente favorevole ai blancos, che dieci anni fa, nell'anno della Decima, sconfissero in Baviera il Bayern di Pep Guardiola per 0-4 in semifinale. Sulla panchina delle merengues, nemmeno a dirlo, c'era proprio Ancelotti, che ha toccato tanti temi nella consueta conferenza stampa della vigilia. 

Bayern Monaco-Real Madrid, parla Ancelotti

Il tecnico del Real parte proprio da quella sfida del 2014: "Tutto quello che è successo in passato... rimane un bel ricordo, ma domani è un'altra storia. Sarà la prima partita della semifinale, siamo fiduciosi considerando che giochiamo contro un avversario che ha strumenti ed è molto forte. Pochi in questa stanza pensavano che avrei potuto fare questa conferenza stampa. Cominciamo domani, ma tenendo presente che si tratta di una sfida di 180 minuti".

Sul Real presunto favorito nel passaggio del turno, Ancelotti è chiaro: "No, non siamo favoriti. Siamo fiduciosi, ma abbiamo molto rispetto per il Bayern. Non hanno avuto una stagione perfetta in Bundesliga, ma hanno passato bene il turno contro l'Arsenal. Bisogna guardare alla storia del club, che è simile alla nostra. La storia conta molto qui".

Il passato al Bayern Monaco

Ancelotti trova il suo passato sulla strada verso la finale: "Ricordo che Monaco è una città fantastica. Il tedesco non mi è mai entrato in testa, a differenza di mio figlio che lo parla molto bene. È una città spettacolare in cui vivere. Se ho voglia di rivalsa per il modo in cui finì col Bayern? No. Ho avuto la fortuna di allenarlo e, anche se sarebbe potuto durare di più, ho dei ricordi fantastici di quell'anno e mezzo. Soprattutto di Rummenigge".

Oggi ad allenatre il Bayern c'è Thomas Tuchel, che nella sua conferenza stampa si è detto sicuro che Gnabry andrà in gol: "Ha possibilità di segnare, come Sané, Kane o Musiala. Vinicius ne ha più di Mendy! Sono statistiche. Rispettiamo enormemente il loro attaccante, niente di più".

Ancelotti e le due categorie di allenatori

A proposito di allenatori, è importante avere un allenatore esperto? Può fare la differenza? Ancelotti non è di questo avviso, e per ribadire il concetto divide i tecnici in due categorie, un po' come fece Massimiliano Allegri qualche anno fa. Stavolta però la suddivisione non riguarda le vittorie: "Non credo che il ruolo più importante sia quello dell'allenatore. Mai. Ci sono due categorie, quelli che non fanno nulla e quelli che fanno molti danni. Io cerco di far parte del primo gruppo. I giocatori devono capire il lavoro di squadra. La differenza la fa la squadra".

Nel Bayern giocherà Alphonso Davies, di cui da tempo si parla in ottica Real Madrid. Ma l'allenatore delle merengues guarda in casa propria e al suo attuale terzino sinistro: "Posso parlare di Mendy, che ha subito un sovraccarico, ma ha recuperato e questo ci rende molto felici. Non mi piace parlare dei giocatori avversari. Li rispetto tutti".

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