Al-Khelaifi, eccoti la Coppa con dedica a Mbappé

Nasser, nel corso dei 13 anni e mezzo di presidenza, ha speso oltre due miliardi di euro. Ma per entrare nella storia mancava la Champions

Nei suoi 13 anni e mezzo di presidenza al Paris Saint-Germain, cioè dal 4 novembre 2011 quand’era allora 38enne, l’imprenditore qatariota Nasser Al Khelaifi ha speso oltre due miliardi di euro per ingaggiare alcuni tra i più forti calciatori della storia: Beckham, Ibrahimović, Buffon, Di María, Sérgio Ramos, Neymar, Messi, Mbappé e ancora Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Cavani, ecc. Senza riuscire a vincere la Coppa più ambita, più prestigiosa, più bramata. Che invece Donnarumma e compagni hanno finalmente alzato al cielo ieri notte in Baviera proprio al termine della prima stagione senza Mbappé – ha fatto le valigie certo di vincere la Champions col Real Madrid – e nella quale il club parigino ha deciso di limitare le “folies” nella campagna acquisti.

La felicità di Al Khelaifi dopo la vittoria della Champions League del Psg

La felicità di Al Khelaifi nel ventre all’Allianz Arena è incontenibile. "Coronato un sogno dopo esser stati a un passo dal fallire – ha detto, raggiante – . Siamo nella storia, è meraviglioso. Dobbiamo essere tutti orgogliosi di quanto abbiamo fatto: giocatori, staff, società, tifosi. Siamo grandi. Senza dimenticare che nella prima fase a girone unico non eravamo sicuri di poterci qualificare, anzi... Ammetto che ci aspettavamo l’eliminazione dopo aver raccolto solo quattro punti nelle prime tre partite ma poi il nostro team, talentuoso e riorganizzato, è riuscito a rimettersi in piedi, a rafforzare la propria coesione e a lottare con determinazione".

 

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Il Psg cambia strategia e vince la Champions League

Ha così pagato la scelta, invero sorprendente, di non acquistare super-crack nelle ultime due sessioni di mercato (estate 2024 e gennaio 2025). Sono sì arrivati João Neves dal Benfica, Doué dal Rennes e Pacho dall’Eintracht Francoforte per circa 150 milioni complessivi più Kvaratskhelia in inverno per altri 70. Ma il solo Neymar, per la cronaca, era costato 222 milioni e Mbappé 180. Senza contare i 126,5 milioni recuperati per le cessioni di Simons, Ugarte, Ekitiké, Danilo Pereira e Ndour. "Sapevamo di avere una squadra formata da giocatori, molti dei quali giovani, in grado di arrivare in fondo alla Champions League – precisa il presidente – . Abbiamo talenti in grado di rivincere il trofeo non solo il prossimo anno, ma anche fra otto... Ci sono le basi per continuare a costruire una squadra sempre più grande nel futuro". L’ossessione degli sceicchi s’è così trasformata in una magnifica realtà. "La nuova stella del Paris Saint-Germain è la squadra, il collettivo – afferma l’ex tennista professionista, figlio e nipote di pescatori di perle di Doha - . Sono molto fiero del modo in cui abbiamo trasformato la filosofia del nostro club in così poco tempo. Per me ciò che conta di più è lo spirito di squadra: all’interno dello spogliatoio, in campo, in panchina, negli analisti, nello staff medico e in tutti coloro che lavorano dietro le quinte. E poi sì, il nostro faro è il miglior allenatore del mondo: il grande Luis Enrique".

Al Khelaifi nella storia del Psg

Leader dell’Eca (l’associazione dei club europei) al posto di Andrea Agnelli dall’aprile di quattro anni fa, il braccio destro dell’Emiro qatariota Tamim Al Thani è nel frattempo diventato il presidente più “longevo” nella storia del Paris Saint-Germain: ha scalzato lo storico imprenditore Francis Borelli che aveva guidato il club dal 1978 al 1991 (13 anni e 4 mesi) mettendo in bacheca la prima Ligue 1 e le prime due Coppe di Francia. Ora “les tricolores” si apprestano a disputare il Mondiale Club negli Stati Uniti dove affronteranno nell’ordine l’Atlético Madrid, il Botafogo e i Seattle Sounders (Gruppo B). Al Khelaifi ci tiene tantissimo a far bene esaltando la nuova competizione creata dalla FIFA: "Sarà più grande e più coinvolgente per tutti, a cominciare dai tifosi, rispetto alla stessa Coppa del Mondo per Nazionali". Quanto all’Eca, il presidente è in piena attività anche con le società extraeuropee: non è da escludere che prossimamente l’istituzione possa diventare Wca (World). Ha invece ribadito di non voler candidarsi in futuro alla presidenza Fifa così come ha detto che non gli piace essere definito l’uomo più influente del calcio mondiale.

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Nei suoi 13 anni e mezzo di presidenza al Paris Saint-Germain, cioè dal 4 novembre 2011 quand’era allora 38enne, l’imprenditore qatariota Nasser Al Khelaifi ha speso oltre due miliardi di euro per ingaggiare alcuni tra i più forti calciatori della storia: Beckham, Ibrahimović, Buffon, Di María, Sérgio Ramos, Neymar, Messi, Mbappé e ancora Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Cavani, ecc. Senza riuscire a vincere la Coppa più ambita, più prestigiosa, più bramata. Che invece Donnarumma e compagni hanno finalmente alzato al cielo ieri notte in Baviera proprio al termine della prima stagione senza Mbappé – ha fatto le valigie certo di vincere la Champions col Real Madrid – e nella quale il club parigino ha deciso di limitare le “folies” nella campagna acquisti.

La felicità di Al Khelaifi dopo la vittoria della Champions League del Psg

La felicità di Al Khelaifi nel ventre all’Allianz Arena è incontenibile. "Coronato un sogno dopo esser stati a un passo dal fallire – ha detto, raggiante – . Siamo nella storia, è meraviglioso. Dobbiamo essere tutti orgogliosi di quanto abbiamo fatto: giocatori, staff, società, tifosi. Siamo grandi. Senza dimenticare che nella prima fase a girone unico non eravamo sicuri di poterci qualificare, anzi... Ammetto che ci aspettavamo l’eliminazione dopo aver raccolto solo quattro punti nelle prime tre partite ma poi il nostro team, talentuoso e riorganizzato, è riuscito a rimettersi in piedi, a rafforzare la propria coesione e a lottare con determinazione".

 

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