Rabiot, il Milan e i rumors Real: ecco perché la voglia Juve si è raffreddata

È cambiato il clima dopo che il centrocampista francese ha deciso di scegliere dopo l’Europeo. E la mediana adesso è coperta

TORINO - C’era una volta la bella favola di Adrien Rabiot. Una storia d’altri tempi, in cui un giovane cavaliere francese si innamora di una Vecchia Signora per servirla con la fedeltà più piena. Il problema è che se è fantastico mettersi insieme, lasciarsi, si sa, è complicatissimo. E pare ormai certo che non farà eccezione la coda della storia d’amore tra Cavallo Pazzo e la Juventus. E dire che pareva il contrario con Rabiot che la stagione scorsa, di questi tempi, decide di proseguire con i bianconeri firmando a sorpresa un contratto di appena un anno, per poi risedersi al tavolo delle trattative. Cosa che in effetti è avvenuta tra il direttore tecnico Cristiano Giuntoli e Madame Veronique, la mamma agente della mezzala. Il problema è che da quel momento la narrazione ha subito un disallineamento rispetto ai parametri precedenti, quelli valoriali, tanto per intenderci. Perché se sino a quel momento Rabiot aveva dimostrato con le parole e con i fatti di sentirsi davvero bianconero nell’anima, poi il film è cambiato.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Francia

Rabiot, futuro incerto

E così si è passati dall’apice dell’orgoglio juventino con la fascia al braccio alla prima retromarcia. Già, perchè a fine campionato aveva detto che il suo futuro lo avrebbe deciso prima dell’inizio degli Europei, in modo da poter giocare con la Francia nella massima serenità. E così ecco sul piatto la proposta della Juventus con un biennale da quasi 8 milioni di euro più opzione per il terzo anno. Ma ecco il salto di cui si diceva prima. Invece di sentire un “Oui, merci”, ovvero “Si, grazie”, ecco un silenzio diventato sempre più rumoroso. Sono infatti trascorsi troppi giorni al punto di sentire dire dallo stesso RabiotIl mio futuro? lo deciderò dopo l’Europeo, ora voglio essere concentrato con la mia Francia”. Dunque la linea retta che avrebbe dovuto unire, pardon, riunire la società bianconera e Adrien registra una curva tutt’altro che agevole.

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Rabiot, l'offerta del Milan

Che in realtà diventa un tornante, infatti ecco che spunta un’offerta di pari entità o quasi del Milan e nel frattempo i rumors sull’interessamento del Real Madrid prendono corpo. Dunque nuvoloni sempre più carichi e neri si presentano sopra la testa della Vecchia Signora e di Rabiot che ora rischia di trovarsi nella cosidedtta terra di nessuno. In questo momento è un giocatore svincolato che dopodomani darà il massimo nella semifinale contro la Spagna e in caso di vittoria si concentrerà sulla finalissima di domenica 14 luglio. Solo dal giorno successivo, quindi, dovrebbe mettere ordine al suo futuro di tesserato. Già, ma per chi? Alla Juventus, comprensibilmente, non hanno preso benissimo il comportamento di Adrien che ha portato la trattativa ai tempi supplementari e infatti, in attesa di poter andare all’attacco di Koopmeiners, ecco l’acquisto definito per Khephren Thuram dal Nizza. Per cui al momento la Juventus è coperta a centrocampo. Cavallo Pazzo sarebbe un di più. Chissà se l’offerta resterà la stessa o è destinata, a scendere.

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TORINO - C’era una volta la bella favola di Adrien Rabiot. Una storia d’altri tempi, in cui un giovane cavaliere francese si innamora di una Vecchia Signora per servirla con la fedeltà più piena. Il problema è che se è fantastico mettersi insieme, lasciarsi, si sa, è complicatissimo. E pare ormai certo che non farà eccezione la coda della storia d’amore tra Cavallo Pazzo e la Juventus. E dire che pareva il contrario con Rabiot che la stagione scorsa, di questi tempi, decide di proseguire con i bianconeri firmando a sorpresa un contratto di appena un anno, per poi risedersi al tavolo delle trattative. Cosa che in effetti è avvenuta tra il direttore tecnico Cristiano Giuntoli e Madame Veronique, la mamma agente della mezzala. Il problema è che da quel momento la narrazione ha subito un disallineamento rispetto ai parametri precedenti, quelli valoriali, tanto per intenderci. Perché se sino a quel momento Rabiot aveva dimostrato con le parole e con i fatti di sentirsi davvero bianconero nell’anima, poi il film è cambiato.

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