La Juventus di Gatti riprende il Siviglia e Pogba dà la scossa in Europa

La squadra di Allegri sbaglia tutto in avvio, Kostic e Vlahovic su tutti. L'attaccante poi esce incavolato nero. En Nesyri è un incubo che dura fino a tempo scaduto. L'1-1 dà speranza per il ritorno della semifinale di Europa League

TORINO - Allo Stadium, cala il buio e poi riappare la luce in fondo al tunnel. Nell'andata della semifinale di Europa League, la Juve riprende il Siviglia (1-1) e ridà fede al suo popolo che alla fine del primo tempo aveva fischiato sonoramente. Prima il gol in avvio del marocchino En Nesyri, il più temuto alla vigilia. Poi il graffio di Gatti a tempo scaduto, irruento, determinate, l'uomo di coppa al minuto 96 e 37". La squadra di Allegri fatica a riprenderla, nonostante cambi e minuti a disposizione. La scintilla si fa attendere, nessuno inventa e tantomeno segna. Una disdetta, perché le azioni sono subito favorevoli ma i due serbi non sono in giornata: Kostic e Vlahovic sbagliano incredibilmente. L'attaccante, in particolare, davanti al portiere. Sembrava in ripresa, Dusan. Invece, una serataccia culminata nella sostituzione presa, peraltro, malissimo. Un nervosismo che ormai è compagno fedele del nove bianconero. La nota positiva è Pogba che entra, tenta i colpi, in coda a un match in salita e ripreso dalla testata di Gatti, il torinese che viene dalla gavetta e da una famiglia granata. Grande Gatti. Grande il Polpo, uomo della svolta nella Juve "animale" in campo.

Il ritorno e gli azzardi di Allegri

Certo, adesso rimane il ritorno, e nella bolgia di Siviglia servirà un'impresa per andare a Budapest e cercare di salvare un posto in Europa, l'anno prossimo, se tornerà la penalizzazione in campionato. Ma non è il caso di correre così lontano. Si possono però correggere alcune cose. Schierare Bonucci, ad esempio, è stato un azzardo, in ogni senso. Miretti, poi, è involuto. Non è una stagione facile, si sa. Ma occorre dare tutto fino alla fine. Il cuore di questa squadra è comunque enorme. Proprio come la sua corazza.

La reazione di Cuadrado dopo il gol

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leo in mezzo, il Fideo davanti

Ma riavvolgiamo il nastro. La Juventus schiera Vlahovic al centro dell'attacco con il sostegno del campione del mondo Di Maria; dietro, invece, Bonucci 500 fa la storia recente dei bianconeri. Gli spagnoli di Mendilibar puntano sul marocchino En Nesyri, semifinalista in Qatar e pericolo numero uno. E hanno dalla loro una settimana di riposo visto che la Liga si è fermata per lasciare spazio alla Coppa del Re.

Vlahovic spreca, il Siviglia no: fischi

Lo Stadium si accende di passione per questa notte europea: i tifosi ci sono e si fanno sentire. Le vicende extracampo danno una spinta in più anche al popolo bianconero. La partenza è grintosa, sotto una leggera pioggia. Di Locatelli il primo tiro, senza pretese. Poi è il Siviglia a pressare e costringere la Juve indietro, pronta a innescare le ripartenze. Da Vlahovic al connazionale Kostic che però non sfrutta l'occasione e tira a lato al minuto 12. Risponde Ocampos che impegna Tek in presa a terra. Ancora Ocampos e ancora tek a respingere: brividi all'Allianz. Da Di Maria "Di Magia" a Vlahovic ma in girata il serbo non riesce a superare "Bono". Ancora Dusan davanti al portiere spagnolo ma tira clamorosamente alto. Al minuto 24 clamorosa chance per il solito Ocampos, ex Genoa e Milan, che sbaglia. Ma passano pochi secondi e il compagno En Nesyri, solo soletto, buca Szczesny: 1-0 per il Siviglia. Incredibile, dopo le tante occasioni sbagliate, bianconeri subito puniti. E rischiano pure di capitolare ancora. Minuto 30: Miretti raccoglie solo un angolo. Montiel sostituisce l'infortunato Ocampos, tra i migliori. Allegri prova a suonare la carica, ma la squadra sembra accusare il colpo. Rakitic dalla lunga distanza fa partire un missile che Tek manda in corner. Giallo per Rabiot, un tantino imprudente. Poi ancora lampi di Siviglia e si va al riposo con gli ospiti avanti e i fischi scroscianti dagli spalti.

Del Piero su Vlahovic e la Juve

La ripresa e la scossa del Polpo

La situazione è brutta: dentro allora Chiesa e Iling, accolti da un boato. Allegri passa alla difesa a 4, mettendosi a specchio. Minuto 52 e Chiesa lanciato dal Fideo non riesce a spingerla in porta. Serve un'invenzione, serve brillantezza. Iling illumina, ma ancora non basta. Spazio anche a Gatti e Milik: fuori dolorante Bonucci e nervoso Vlahovic. Tiro di Iling, "Bono" para. Insomma, c'è volontà nella squadra bianconera e poco altro. Pogba entra per il Fideo: tocca al Polpo inventare qualcosa. Il francese fa e disfa, almeno dà la scossa. Purtroppo, anche gli episodi non sono favorevoli (il rigore non dato su Rabiot, ad esempio, lascia molto perplessi). Ma al minuto 96 e 37" ecco la zampata-testata di Gatti, l'uomo dei gol pesanti. E la qualificazione resta aperta, anche se in Spagna servirà vincere.

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TORINO - Allo Stadium, cala il buio e poi riappare la luce in fondo al tunnel. Nell'andata della semifinale di Europa League, la Juve riprende il Siviglia (1-1) e ridà fede al suo popolo che alla fine del primo tempo aveva fischiato sonoramente. Prima il gol in avvio del marocchino En Nesyri, il più temuto alla vigilia. Poi il graffio di Gatti a tempo scaduto, irruento, determinate, l'uomo di coppa al minuto 96 e 37". La squadra di Allegri fatica a riprenderla, nonostante cambi e minuti a disposizione. La scintilla si fa attendere, nessuno inventa e tantomeno segna. Una disdetta, perché le azioni sono subito favorevoli ma i due serbi non sono in giornata: Kostic e Vlahovic sbagliano incredibilmente. L'attaccante, in particolare, davanti al portiere. Sembrava in ripresa, Dusan. Invece, una serataccia culminata nella sostituzione presa, peraltro, malissimo. Un nervosismo che ormai è compagno fedele del nove bianconero. La nota positiva è Pogba che entra, tenta i colpi, in coda a un match in salita e ripreso dalla testata di Gatti, il torinese che viene dalla gavetta e da una famiglia granata. Grande Gatti. Grande il Polpo, uomo della svolta nella Juve "animale" in campo.

Il ritorno e gli azzardi di Allegri

Certo, adesso rimane il ritorno, e nella bolgia di Siviglia servirà un'impresa per andare a Budapest e cercare di salvare un posto in Europa, l'anno prossimo, se tornerà la penalizzazione in campionato. Ma non è il caso di correre così lontano. Si possono però correggere alcune cose. Schierare Bonucci, ad esempio, è stato un azzardo, in ogni senso. Miretti, poi, è involuto. Non è una stagione facile, si sa. Ma occorre dare tutto fino alla fine. Il cuore di questa squadra è comunque enorme. Proprio come la sua corazza.

La reazione di Cuadrado dopo il gol

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