Götze: “Il mio Golden Boy con la Coppa del mondo”

Il tedesco ex Borussia Dortmund ha vinto il premio internazionale di Tuttosport nel 2011: "Lo conservo a casa assieme al trofeo del Mondiale conquistato con la Germania. Pedri ha meritato nel 2021”
Götze: “Il mio Golden Boy con la Coppa del mondo”© EPA

Stasera Pedri verrà incoronato Golden Boy 2021. Il centrocampista blaugrana riceverà la corona di miglior Under 21 d’Europa durante la “Golden Night” in programma alla Nuvola Lavazza di Torino e aggiungerà il suo nome in un albo d’oro ricco di stelle. Tra i vari Messi, Mbappé, Pogba, Fàbregas, De Ligt, Rooney, c’è anche Mario Götze. Il tedesco nel 2011 ricevette il premio dalle mani di Massimo Franchi, il giornalista di Tuttosport che ha ideato il Golden Boy, in un Signal Iduna Park bollente e in estasi per quello che all’epoca era uno dei gioiellini del Borussia Dortmund di Jurgen Klopp. Oggi il fantasista di Memmingen ha 29 anni, ha vinto il Mondiale con la Germania nel 2014 in Brasile segnando il gol decisivo nella finale contro l’Argentina, ha giocato nel Bayern Monaco, vissuto una esperienza bis a Dortmund e dal 2020 si è trasferito al Psv Eindhoven, in Olanda. Golden Boy, però, lo sarà per tutta la vita.

Buongiorno Götze: se ripensa al suo trionfo di dieci anni fa (2011), quali sensazioni prova?

«Sono molto orgoglioso di aver conquistato questo riconoscimento internazionale quando avevo 19 anni. Il mio trionfo del 2011 era merito anche delle prestazioni di quel Borussia Dortmund. È un trofeo importante, il Golden Boy, basta guardare l’albo d’oro: è davvero un onore vedere il mio nome in una lista così prestigiosa».

Lei, come Fàbregas, Mbappè e Pogba, prima ha conquistato il Golden Boy di Tuttosport e poi si è laureato campione del mondo: le capita ancora di sognare il Mondiale e il gol in fi nale contro l’Argentina?

«Ripenso sempre volentieri alla vittoria con la Germania in Coppa del mondo. È un grande ricordo, del resto è il trofeo più importante e io sono riuscito a conquistarlo».

Dove conserva, a distanza di dieci anni, il suo Golden Boy?

«A casa ho creato un posto speciale per i miei trofei. Il Golden Boy è accanto alla Coppa del mondo».

Il Golden Boy 2021 è Pedri del Barcellona: concorda con la nostra giuria di giornalisti internazionali o avrebbe votato un altro talento Under 21?

«Pedri ha meritato il Golden Boy, non c’è dubbio. Lo spagnolo ha disputato tante partite con il Barcellona e ha giocato su ottimi livelli anche l’Europeo con la Nazionale».

Lei conosce come pochi altri al mondo Lewandowski: siete stati compagni di squadra al Borussia Dortmund e al Bayern. Qual è il segreto del bomber polacco?

«La sua disciplina e la sua fame di successo lo hanno portato a diventare quello che Robert è oggi: un top assoluto».

Lewandowski non ha vinto il Pallone d’Oro, ma per il secondo anno consecutivo si è aggiudicato il Golden Player di Tuttosport. Quest’anno a eleggere il nove del Bayern miglior Over 21 d’Europa sono sono state leggende del calibro di Shevchenko, Rui Costa, Van der Sar, Chapuisat, Nedved, Butragueno, Stoichkov...

«Lewandowski è il miglior attaccante del mondo assieme a Benzema del Real Madrid, però credo che Messi sia un tipo di giocatore speciale».

Lei cosa ha trovato di affascinante nel Psv e nell’Olanda?

«Mi ha sorpreso positivamente l’atmosfera degli stadi e soprattutto il Psv Eindhoven».

Ha più nostalgia di Klopp o di Guardiola, suoi allenatori rispettivamente al Borussia Dortmund e al Bayern?

«Ho avuto un rapporto migliore con Klopp, ma rispetto molto entrambi perché mi hanno sempre aiutato dentro e fuori dal campo. Di sicuro, tanto al Borussia Dortmund quanto al Bayern, mi sono divertito molto».

A bruciapelo: ha ancora un sogno nel calcio?

«La Champions League!».

Se pensa al calcio italiano?

«La Nazionale di Mancini mi ha davvero impressionato all’Europeo, non mi sarei proprio aspettato il loro trionfo. Per quanto riguarda i giocatori, il mio preferito di tutti i tempi resta Paolo Maldini: difensore straordinario».

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