De Ligt, Fabregas, Pogba, Sanches: siamo tutti Golden Boy Tuttosport

Quattro stelle del mercato hanno in comune il più importante premio internazionale riservato gli Under 21. Fabregas: "L'ho vinto nel 2006, per me vale quanto il Pallone d'Oro. Il Golden Boy porta fortuna: sono diventato campione del mondo e due volte campione d'Europa". De Ligt ora vale 90 milioni, Sanches sta per andare al Psg e Pogba non dimentica una frase profetica: "La Juve e Torino sono casa mia
De Ligt, Fabregas, Pogba, Sanches: siamo tutti Golden Boy Tuttosport

Tutti e quattro sono più che mai al centro dell’estate e tutti e quattro hanno qualcosa di prezioso in comune: il Golden Boy di Tuttosport, il più importante riconoscimento internazionale assegnato ogni anno al miglior Under 21 che giochi in Europa. Il primo dei quattro può andare al Bayern; il secondo giocherà nel Como dei ricchissimi fratelli indonesiani Michael Bambang e Robert Budi Hertono che hanno piazzato un colpo memorabile per la Serie B; il terzo è tornato alla Juve dopo sei anni al Manchester United; il quarto punta dritto sul Paris Saint Germain. I quattro sono: Matthijs de Ligt, 22 anni, olandese; Cesc Fabregas, 35 anni, spagnolo; Paul Pogba, 29 anni, francese; Renato Júnior Luz Sanches, 24 anni, portoghese. Il nostro inviato Filippo Cornacchia si è presentato nella sede del Monaco non soltanto per intervistare Fabregas. Filippo ha consegnato al campione del mondo e due volte campione d’Europa un secondo Golden Boy: il primo, vinto da Fabregas nel 2006, gli era stato rubato quando viveva a Londra, ai tempi del Chelsea.

Il neo comasco non sapeva più come Ringraziare: “Non avete idea di quanto conti per me il Golden Boy, vale quanto il Pallone d’Oro. L’ho vinto all’età di 19 anni, ricordo ancora l’emozione provata e, soprattutto, io so quanto questo premio abbia rappresentato per la mia carriera. Il Golden Boy porta fortuna”. Eccome: 15 i trofei vinti in carriera fra Barcellona, Arsenal, Chelsea e Nazionale con il picco del titolo iridato nel 2010 e dei due allori continentali 2008 e 2012. Essere proclamato Golden Boy significa ricevere un viatico per arrivare molto lontano. Matthijs de Ligt può confermare: il 17 dicembre 2018, il più giovane capitano nella storia dell’Ajax si presentò alle Ogr di Torino accompagnato dalla sua ragazza, AnneKee; dal fratello, dai genitori, dai nonni e dall’indimenticabile Mino Raiola. Il giorno dopo, in un grande albergo del capoluogo piemontese, Andrea Agnelli ed Edwin van Der Sar siglarono l’accordo per il passaggio di de Ligt alla Juve. Oggi Matthijs vale 90 milioni, tanto ha richiesto il club bianconero ad Hasan Salihamidzic, quando il direttore sportivo del Bayern si è presentato alla Continassa per intavolare la trattativa.

Paul Pogba, invece, il Golden Boy lo ritirò una sera di dicembre 2013 a Saint Vincent. Aveva vent’anni. Disse: “Sono orgoglioso di questo premio, perché da bambino volevo arrivare qui. A Torino e alla Juve mi sento a casa”. Nove anni dopo, Pogba è sempre della stessa idea: era arrivato da Manchester a costo zero; è tornato a Manchester per 105 milioni di euro; è rientrato alla Juve a parametro zero (uno dei più grandi affari nella storia del mercato bianconero), sulle spalle il titolo di campione del mondo con la Francia. Effetto Golden Boy, lo stesso che Renato Sanches ha provato nel 2016, quando aveva 19 anni. Il premio lo lanciò in orbita: in quell’anno, l’esordio in Nazionale e il trionfo all’Europeo, poi il passaggio multimilionario dal Benfica al Bayern, il prestito allo Swansea, il ritorno in Baviera, l’approdo al Lille di cui diventa un pilastro, sino al testa a testa Psg-Milan di questi giorni. Tutto si tiene, sotto il segno del Golden Boy nel 2022 compie vent’anni. Massimo Franchi, il suo geniale inventore, ha di che essere soddisfatto. Per non dire di Tuttosport.

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