Sì, d’accordo, il nuovo ct. Ma poi restiamo sempre lì: con sempre meno italiani convocabili per la Nazionale. Da anni sosteniamo come l’unica soluzione immediata e efficace sia lo ius soli che permetta di convocare subito i figli degli immigrati in relazione a una drammatica crisi della natività del nostro Paese, e i tentativi di riforma che la trascurano (per questioni politiche, ovvio) non fanno altro che confermare questo assunto. Il dato più clamoroso è legato alla “riforma Tavecchio” relativa all’inserimento obbligatorio in rosa dei giocatori “formati” in Italia e nel club.
La riforma fu varata nel novembre 2014, dopo l’eliminazione ai gironi del Mondiale brasiliano (ultima qualifi cazione a una fase fi nale della competizione iridata...). Ebbene, l’introduzione della “lista dei 25” non ha portato alcun miglioramento alla formazione dei calciatori italiani. Così come le altre iniziative proposte. Il fatto che oggi comunque in Nazionale ci sono giovani prospetti interessanti non signifi ca che il sistema abbia individuato la strada per allargare il bacino da cui attingere.
