Le dimissioni di Gravina non sono la soluzione
È il momento dei giudizi affrettati e delle pericolose generalizzazioni, del “signora mia è tutto uno schifo” e del “devono tutti dimettersi”. Già, perché le dimissioni di chi comanda, nel nostro Paese, rappresentano sempre la soluzione al problema e non importa se chi le auspica abbia veramente capito quale sia, il problema. Dimissioni e via, si guarisce da tutto. Cacciare Gravina, secondo qualcuno, potrebbe risolvere il problema dei ludopatici in Serie A. Ora, Gravina ha sicuramente delle responsabilità nei problemi del calcio italiano (se non altro perché lo governa dal 2018), ma se quattro, venti o cinquanta giocatori di Serie A sono così stupidi e traditori (dei loro club e tifosi) da scommettere sul calcio, Gravina esattamente quali colpe ha? Non ha scelto lui quei giocatori, non li ha educati lui, non ha lui il compito di seguirli psicologicamente e se si comportano da idioti non è colpa del sistema calcio, semmai delle famiglie, della società in cui viviamo, delle scuole che, magari, non hanno frequentato abbastanza. Il problema del nostro calcio, ma verrebbe da allargare il discorso al Paese intero, è non capirli, i problemi che vanno affrontati con logica, non con emotività, con praticità e non con idealismo, con analisi e non con pregiudizio. Da quelli più seri fino a quelli di quattro scemi che mettono a rischio la gioia della gente che ieri sera, al San Nicola o davanti alla tv, si è perfino divertita.