L'Italia chiama, i bomber non rispondono: nodo da sciogliere verso Euro 2024

I numeri fotografano una situazione preoccupante e confermano il trend delle ultime due annate di campionato. Da Raspadori a Retegui, passando per Scamacca e Belotti: i centravanti azzurri non fanno più gol in Serie A
L'Italia chiama, i bomber non rispondono: nodo da sciogliere verso Euro 2024© Inter via Getty Images

Il cinismo dei numeri che vale più di quello - sotto porta - degli attaccanti azzurri. Questione di efficacia e di interrogativi da sciogliere in vista dell’Europeo in calendario a giugno. Il futuro della Nazionale di Luciano Spalletti non può non dipendere dal presente sbiadito – in termini di gol - degli attaccanti. Le responsabilità del commissario tecnico, alla luce del momento storico realizzativo dei centravanti italiani, aumentano con il passare delle giornate di campionato.

Bomber stranieri più prolifici degli Azzurri

Alla base del ragionamento sugli attaccanti a cui affidarsi per Euro 2024 vi è una scelta di fondo da compiere: continuare nel solco del rinnovamento azzurro, puntando sulle due prime punte designate – Scamacca e Raspadori – o ripiegare (si fa per dire) sui più navigati Immobile e Belotti, rinfrancati nelle ultime settimane da gol che potrebbero invertire la tendenza negativa che li sta assillando in questa stagione. Delle due l’una.

I numeri fotografano una situazione preoccupante e confermano il trend delle ultime due annate di Serie A: segnano (quasi) solamente i centravanti stranieri. Se Lautaro Martinez comanda la classifica dei marcatori di questo campionato con un vantaggio rassicurante sul vice capocannoniere Vlahovic (20 gol per l’argentino contro i 13 del serbo), il primo italiano in lista è Berardi al sesto posto con 9 gol. Gli ultimi due, in ordine di tempo, risalgono a Udinese-Sassuolo 2-2 del 17 dicembre. Orsolini, 5 reti nelle ultime 6 gare e 9 totali, chiude la top ten ma è un esterno come il collega del Sassuolo.

Il triste bilancio di Kean, Scamacca e Raspadori

Più preoccupanti le situazioni di Scamacca e Raspadori, entrambi balbettanti sotto porta in questa stagione. L’ultimo dei 6 gol in campionato dell’atalantino è datato 27 gennaio contro l’Udinese, due mesi dopo il precedente in Europa League ai danni dello Sporting. Scamacca paga la forma fisica altalenante, ma anche la mancata necessità dell’Atalanta di avere un centravanti di ruolo. Per Raspadori, 3 marcature, l’ultima gioia risale invece a Salernitana-Napoli del 4 novembre.

Tra gli altri attaccanti convocati di Spalletti da quando siede sulla panchina dell’Italia, Retegui (5 gol) ha perso quel vento favorevole che aveva convinto Roberto Mancini ad affidargli la maglia numero 9 della Nazionale, mentre Kean (0 reti) si è perso nel vortice dei suoi problemi caratteriali. Su Lucca, 6 gol con l’Udinese, la speranza di un definitivo salto di qualità gioca a carte con il mistero sull’affidabilità. Con Belotti, subito in gol nella nuova avventura alla Fiorentina, invece serve pazienza.

La carta Immobile

Sullo sfondo resta Immobile, promosso capitano a settembre e quasi immediatamente detronizzato. Su Ciro, reduce da 3 reti nelle ultime 4 sfide disputate con la Lazio tra Champions League e Serie A (6 totali in campionato), Spalletti è stato chiaro a dicembre al Gran Galà del Calcio: "Bisogna vedere come sta, è chiaro che se c’è un giovane che spinge quello di 33 o 34 anni deve fargli posto". Le parole del ct a conferma delle nuove gerarchie. Dai giovani, però, stentano ad arrivare buone notizie, in un campionato sempre più ricco di gol stranieri e povero di certezze azzurre. E la realtà rischia di far saltare idee e progetti futuri, soprattutto se si parla di attaccanti. A Spalletti, a poco più di 100 giorni da Euro 2024, il compito di inventarsi un’altra Italia del gol.

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