Italia, a tutto Spalletti: il caso Acerbi, Chiellini e Chiesa come Sinner

Le parole del ct azzurro in conferenza stampa. La Nazionale sarà impegnata in due amichevoli negli Stati Uniti

L'Italia di Luciano Spalletti si prepara per i primi impegni del 2024. Da ieri radunata a Roma, la Nazionale italiana si è allenata oggi e domani mattina partirà per gli Stati Uniti, dove sarà impegnata in due amichevoli: giovedì 21 contro il Venezuela a Fort Lauderdale e domenica 24 contro l'Ecuador a New York. Due test importanti per gli azzurri in vista dell'Europeo in Germania in programma a giugno.

Acerbi: "Non ho mai detto nessuna frase razzista"

La conferenza stampa di Spalletti

Il ct Spalletti è intervenuto in conferenza stampa e ha parlato del caso Acerbi: "Chiarimento su Acerbi? Lì c’è un comunicato che noi abbiamo fatto, lì c’è il mio pensiero. Lo abbiamo deciso di fare tutti insieme. Non vorrei mai trovarmi in questa posizione qui, ma noi abbiamo la responsabilità di uno sport importantissimo per la nostra nazione. E, visto quello che è venuto fuori, dobbiamo per forza agire, anche con cose ancora da chiarire. Per quello che mi ha detto Francesco, non c’è un episodio di razzismo. Ma bisogna stare attenti ai nostri comportamenti, a tutto ciò che facciamo e diciamo. A maggior ragione quando facciamo parte della Nazionale. Sono importanti le 2 ore in campo, ma anche le altre 22 ore quando indossiamo la maglia della Nazionale. È un dispiacere enorme prendere decisioni per questi episodi qui. Bisogna stare attenti anche quando lo denunciamo un episodio così, se lo subiamo in maniera così clamorosa come è venuto fuori. Siamo tutti dentro questo caso. Ora abbiamo visto Francesco in difficoltà e per noi lui è importante. Non cambia nulla dal punto di vista della forza di squadra, ma ci dispiace dal punto di vista umano. Ho sentito Juan Jesus? No, ha il telefono spento. Ho provato a chiamarlo".

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Spalletti su Immobile

Su Immobile: “Su Ciro non prendo in giro nessuno. So che è un calciatore importante per gli ultimi anni, per la Lazio e la Nazionale. Sta vivendo un momento in cui non riesce a esprimere tutto il suo potenziale e io devo tenere in considerazione tutti. Scamacca per un periodo non ha giocato. Quando l’ho portato non mi è sembrato che abbia espresso il meglio di se stesso. Bisogna avere la capacità di dare subito l’impressione di essere al livello della Nazionale. Noi giochiamo la prima partita che ci può compromettere tutto. Devo avere la certezza che tutti riescano a dare subito il loro contributo. Retegui è condizione, Raspadori può fare un doppio ruolo. E poi dobbiamo prendere in considerazione qualcosa di nuovo, di continuo. Sennò sarebbe finita per noi, per esempio voglio conoscere da vicino Lucca per capire di che pasta è fatto. Le sue qualità sono importante, penso alla sua altezza”.

Le parole di Spalletti su Pellegrini e Chiesa

Su Pellegrini: "Pellegrini è uno di quelli che abbiamo atteso tantissimo perché non ce l'ho mai avuto a disposizione. E' un calciatore forte che sa fare più cose e fa metri in quantità. Non so cosa verrà fuori da qui agli Europei, ma è uno di quelli su cui conto. Ha superato dei problemi. Con la qualità che De Rossi chiede si trova a suo agio, perché è riuscito a far vedere il suo marchio di fabbrica". Poi, su Chiesa: "Chiesa come Sinner? Per me è un calciatore forte, che ha qualità offensive, salta l'uomo, sa fare gol, ha il carattere forte di essere convinto delle sue qualità. Poi deve sapersi adattare se nella sua squadra gioca un po' più dentro e io lo faccio giocare un po' più fuori. Lui ogni tanto passa attraverso muri invalicabili, è un calciatore forte su cui puntare".

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Bellanova, Frattesi e gli esterni

Spalletti si è poi soffermato su altri singoli. Su Bellanova: "Nessuno deve sentirsi blindato per la nostra Nazionale. È scontato e necessario che ci siano giocatori nuovi che vengano fuori e ci possano poi sorprendere. Noi dobbiamo essere aperti ad accoglierli a braccia aperte. Poi dobbiamo vedere se nel nostro contesto riesce a essere incisivo come nella sua squadra”. Su Frattesi: "Per corsa, intensità e qualità può attaccare tante volte la linea difensiva. Ha quella curiosità di andare sempre di là, ma deve pulire bene quello che gli passa tra i piedi. Se si impegna può fare meglio, ha qualità infinite”. Poi, sugli esterni: "Zaccagni e Zaniolo solo come esterni? Di Lorenzo, Di Marco, Udogie, Cambiaso ti dimostrano che quando sviluppano l’azione offensiva non fanno più una corsa dritta. Ma fanno deviazioni, interne ed esterne. Questa è la nuova frontiera del calcio europeo. Questo adattamento a fare più ruoli. Se un compagno è già largo, allora io vado dentro. C’è una presa di posizione in base a quali spazi liberi ci sono”.

Sul lavoro di De Rossi

Su De Rossi: "De Rossi è stato bravissimo, mi ha sorpreso moltissimo per le cose che ha fatto vedere. In alcuni momenti in panchina mi sembra Carletto Mazzone quando esprime questo suo essere ancora un po' calciatore e la sapienza da allenatore. Ha fatto un lavoro eccezionale nel dare in poco tempo una nuova mentalità nonostante fosse stato fatto bene anche prima. Non è facile, è un lavoro ancora più profondo. Vedere Paredes che fa il centrale basso, vedere la difesa a tre e la difesa a quattro. I terzini a tutta fascia, sono tutte cose bellissime. A Daniele voglio molto bene. Gli auguro il meglio possibile e se avessi la possibilità di aiutarlo lo farei".

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Gli impegni negli Stati Uniti, Cannavaro e Chiellini

Il ct dell'Italia ha poi aggiunto: "Il valore delle due partite negli Stati Uniti? Di andare a rendere merito a 20 milioni di persone che ci aspettano laggiù e ci vogliono vedere. Dobbiamo tantissimo ai nostri connazionali che sono lì. Poi è un esame dal punto di vista tattico. Finora siamo stati coerenti perché avevamo poco tempo. Ora abbiamo la possibilità di allargare le nostre conoscenze, usando qualcosa di diverso, anche il sistema di gioco”. Infine, su Cannavaro e Chiellini che saranno i testimonial negli Stati Uniti: "Mi farebbe piacere averli anche all’Europeo? Se vengono ne stacchiamo un pezzo e li teniamo con noi. Magari li possiamo inserire in qualche nostro calciatore. Non escludo nulla. Da Buffon imparo continuamente così. Sono conoscenze che noi vogliamo continuare a portarci con noi. Anche di quelli che non sono citati. Abbiamo finito? Delle Play Station non ve ne frega? Non ve ne frega niente. Sono state fatte trasmissioni ad hoc, anche con ex calciatori. Si ritiene giusto che dei professionisti con la maglia dell’Italia non dormono la notte per giocare e non dare il meglio il giorno dopo? Il livello di un calciatore si vede nelle 22 ore fuori dal campo. A me non importa che fanno i giocatori, mi interessa che a una certa ora tentino di dormire. Qualche giocatore è stato sveglio di notte prima dell’Ucraina, non mi va bene. All’Europeo si fa la stanza dei giochi comune, perché è importante riempire dello spazio. A mezzanotte e mezza, l’unica, tutti in camera. Le dipendenze non vanno bene. Non va disturbata la tua professione e io entro dentro. Chi vuole sputtanare il tempo non viene in nazionale, non c’è un contratto che li lega a noi”.

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L'Italia di Luciano Spalletti si prepara per i primi impegni del 2024. Da ieri radunata a Roma, la Nazionale italiana si è allenata oggi e domani mattina partirà per gli Stati Uniti, dove sarà impegnata in due amichevoli: giovedì 21 contro il Venezuela a Fort Lauderdale e domenica 24 contro l'Ecuador a New York. Due test importanti per gli azzurri in vista dell'Europeo in Germania in programma a giugno.

Acerbi: "Non ho mai detto nessuna frase razzista"

La conferenza stampa di Spalletti

Il ct Spalletti è intervenuto in conferenza stampa e ha parlato del caso Acerbi: "Chiarimento su Acerbi? Lì c’è un comunicato che noi abbiamo fatto, lì c’è il mio pensiero. Lo abbiamo deciso di fare tutti insieme. Non vorrei mai trovarmi in questa posizione qui, ma noi abbiamo la responsabilità di uno sport importantissimo per la nostra nazione. E, visto quello che è venuto fuori, dobbiamo per forza agire, anche con cose ancora da chiarire. Per quello che mi ha detto Francesco, non c’è un episodio di razzismo. Ma bisogna stare attenti ai nostri comportamenti, a tutto ciò che facciamo e diciamo. A maggior ragione quando facciamo parte della Nazionale. Sono importanti le 2 ore in campo, ma anche le altre 22 ore quando indossiamo la maglia della Nazionale. È un dispiacere enorme prendere decisioni per questi episodi qui. Bisogna stare attenti anche quando lo denunciamo un episodio così, se lo subiamo in maniera così clamorosa come è venuto fuori. Siamo tutti dentro questo caso. Ora abbiamo visto Francesco in difficoltà e per noi lui è importante. Non cambia nulla dal punto di vista della forza di squadra, ma ci dispiace dal punto di vista umano. Ho sentito Juan Jesus? No, ha il telefono spento. Ho provato a chiamarlo".

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