L'Inter di Chivu si salva all'ultimo respiro: Lautaro e Carboni, 2-1 all'Urawa in rimonta

Dopo il pari contro il Monterrey i nerazzurri si riscattano contro i giapponesi ma tremano fino al recupero. Ora col River per il primato
L'Inter di Chivu si salva all'ultimo respiro: Lautaro e Carboni, 2-1 all'Urawa in rimonta© Inter via Getty Images

L'Inter di Chivu soffre, trema e solo all'ultimo respiro riesce ad avere la meglio sui giapponesi dell'Urawa, scendendo letteralmente dall'aereo per l'Italia solo nell'ultimo quarto d'ora della partita grazie alle reti di Lautaro e quella di Valentin Carboni, arrivata addirittura in pieno recupero. Watanabe aveva buttato nello sconforto i nerazzurri con il gol che aveva fatto sognare i Red Diamonds per quasi tutto il match, alla fine il 2-1 elimina gli asiatici e porta Sommer e compagni in vetta provvisoriamente al girone con River e Monterrey che si devono ancora affrontare. Nella notte italiana tra giovedi e venerdi prossimi la sfida ai sudamericani che con ogni probabilità varrà il primo posto del girone.

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Tre cambi per Chivu rispetto all'esordio: De Vrij per Acerbi, prima da titolare per Luis Henrique e Zalewski trequartista con Sebastiano Esposito dietro Lautaro nel 3-4-2-1. Completano i ranghi Darmian e Carlos Augusto in difesa, Asllani con Barella a centrocampo e Dimarco esterno sinistro. L'inizio è shock per l'Inter: dopo aver perso la finale di Champions League con lo scarto maggiore mai registrato nella storia della competizione, i nerazzurri continuano a scrivere la storia dalla parte sbagliata con un altro record negativo da registare nella loro stagione da incubo. Il gol di Rioma Watanabe infatti è il primo di un'asiatica contro un'europea al Mondiale per Club e arriva all'11' di una gara che sembrava sulla carta la più semplice di tutte per la squadra di Chivu, con Marotta che chiedeva a gran voce ad inizio partita una vittoria sonante per il "mezzo passo falso" del pari contro i messicani del Monterrey. E invece...

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Invece, dopo dieci minuti di dominio nerazzurro, arriva la ripartenza dell'Urawa che gela i vicecampioni d'Italia e d'Europa: Kanako salta come un birillo Carlos Augusto e mette al centro per un liberissimo Watanabe, il numero 13 dei giapponesi invece di incrociare conclude sul primo palo, palla che passa sotto le gambe di De Vrij e che Sommer non riesce a respingere. Vantaggio insperato per i giapponesi che si rintanano a protezione della loro area di rigore, soffocando ogni tentativo nerazzurro e ringraziando la traversa che respinge il colpo di testa di Lautaro, unica vera grande occasione per il pari non sfruttata.

Entrano Mkhitaryan per Zalewski e Pio Esposito per il fratello, ma non cambia l'impostazione dei nerazzurri che con un solo riferimento centrale faticano a farsi pericolosi. È comunque un assedio alla porta nipponica: Di Marco al volo alto, Pio Esposito in acrobazia che non trova la porta, Mkhitaryan dal dischetto che manda fuori un rigore in movimento, festival di occasioni sbagliate a cui però partecipano anche i Red Diamonds. Brutta palla persa da Luis Henrique e Watanabe termina il contropiede alzando troppo la conclusione sulla porta di Sommer quando mancano meno di venti minuti alla fine.

Valentin Carboni per Asllani e Bastoni per Dimarco, forze fresche e disperate per Chivu, il pareggio sembra un'utopia ma arriva finalmente al 79': giocata da predatore d'area di Lautaro che si coordina in rovesciata in area piccola sugli sviluppi di un corner, infilando l'1-1 alle spalle di Nishikawa. Sucic ultima cartuccia sparata dal neo allenatore nerazzurro, Barella di testa schiaccia di un soffio a lato, sembra finita ma in pieno recupero Carboni mette il destro preciso su un batti e ribatti in area, infilando un gol pesantissimo per il presente e magari anche per il suo futuro all'Inter. 

 

 

 

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