Ci pensa Lautaro, Chivu pesca il 2-1 con Carboni
Invece, dopo dieci minuti di dominio nerazzurro, arriva la ripartenza dell'Urawa che gela i vicecampioni d'Italia e d'Europa: Kanako salta come un birillo Carlos Augusto e mette al centro per un liberissimo Watanabe, il numero 13 dei giapponesi invece di incrociare conclude sul primo palo, palla che passa sotto le gambe di De Vrij e che Sommer non riesce a respingere. Vantaggio insperato per i giapponesi che si rintanano a protezione della loro area di rigore, soffocando ogni tentativo nerazzurro e ringraziando la traversa che respinge il colpo di testa di Lautaro, unica vera grande occasione per il pari non sfruttata.
Entrano Mkhitaryan per Zalewski e Pio Esposito per il fratello, ma non cambia l'impostazione dei nerazzurri che con un solo riferimento centrale faticano a farsi pericolosi. È comunque un assedio alla porta nipponica: Di Marco al volo alto, Pio Esposito in acrobazia che non trova la porta, Mkhitaryan dal dischetto che manda fuori un rigore in movimento, festival di occasioni sbagliate a cui però partecipano anche i Red Diamonds. Brutta palla persa da Luis Henrique e Watanabe termina il contropiede alzando troppo la conclusione sulla porta di Sommer quando mancano meno di venti minuti alla fine.
Valentin Carboni per Asllani e Bastoni per Dimarco, forze fresche e disperate per Chivu, il pareggio sembra un'utopia ma arriva finalmente al 79': giocata da predatore d'area di Lautaro che si coordina in rovesciata in area piccola sugli sviluppi di un corner, infilando l'1-1 alle spalle di Nishikawa. Sucic ultima cartuccia sparata dal neo allenatore nerazzurro, Barella di testa schiaccia di un soffio a lato, sembra finita ma in pieno recupero Carboni mette il destro preciso su un batti e ribatti in area, infilando un gol pesantissimo per il presente e magari anche per il suo futuro all'Inter.
