Pagina 3 | “Magic Johnson”, “Allen Iverson”: Kalulu e Thuram show, le risposte senza copione al “Talk with us”!

Terzo episodio di 'Talk With Us', il podcast targato Juve che vede ogni volta due bianconeri diversi scambiarsi domande simpatiche e qualche volta inaspettate. Dopo la prima puntata con McKennie e Weah, e dopo la seconda con protagonisti Locatelli e Di Gregorio, stavolta sono stati Khephren Thuram e Pierre Kalulu a mettersi alla prova, con domande a tema Usa vista la presenza della squadra negli Stati Uniti per il Mondiale per Club. Non sono mancate, ovviamente, le risate.

Juve, a tutto Thuram e Kalulu

A esordire è il centrocampista: "Buongiorno a tutti, sono Khéphren Thuram e oggi sono qui al vostro servizio. Abbiamo un ospite: Pierre Kalulu". Il difensore risponde generando le risate del compagno: "È un grande piacere. Bello essere qui con voi oggi. Le mie parole contano molto! Cercheremo di fare una bella chiacchierata oggi. Un piccolo podcast negli Stati Uniti". Kalulu spiega come si svolgerà il gioco: "Abbiamo qui varie carte per aiutarci a proseguire la conversazione. Le sceglieremo casualmente, risponderemo, interagiremo tutti insieme e penso sarà divertente".

Il primo a pescare la carta con la domanda è Thuram, che chiede al compagno quale appellativo sceglierebbe se dovesse americanizzare il suo nome. Kalulu risponde ironicamente, con Thuram che scoppia a ridere: "Aspettavo questa domanda da tanto... Sì, è da tempo che preparo la risposta. La preparo da quando ero piccolo. Il primo nome che mi viene in mente è Peter. Non Peter Parker, deve suonare come Kalulu. Peter Carlo! Tu invece?". Thuram replica così: "Dunque, io... Non ci ho mai pensato. Penso che mi chiamerei… Luther, in omaggio a Martin Luther King. I miei amici mi chiamerebbero King". Kalulu approva: "Oh, wow. Bella scelta, non male!".

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Met Gala: look stravaganti e... bianconeri

Stavolta è Kalulu a chiedere a Thuram cosa indosserebbe se venisse invitato al Met Gala (celebre galà di beneficenza che si tiene per raccogliere fondi per il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York City). Thuram risponde così: "Met Gala, aspetto l'invito! Ero disponibile, ma non mi è arrivata l'e-mail... Comunque opterei per un abito bianconero. Un abito bianconero, in omaggio ai colori della mia squadra. Un completo semplice, con una maglietta... Ma bianconero, con dettagli bianchi da qualche parte... E anche una catena al collo, lungo tutto il collo. E poi un anello, un anello zebrato, con i colori della zebra. Spero abbiate capito il riferimento. E poi delle piccole stelle da qualche parte, non so. E un cappello, con le treccine che cadono sulle spalle".

Kalulu approva il look ideato dal compagno, poi dice la sua: "Anch'io indosserei qualcosa di stravagante. Se andassi, dato che gioco per la Juventus, indosserei... delle scarpe personalizzate. Mi conosci bene, sai che mi piacciono. Le uso anche per giocare? Sì, è vero. Forse, poi... non so esattamente cosa indosserei, ma sarebbe collegato con il tema. Ad esempio, quest'anno, il tema era la storia. Magari una giacca, senza spalline, che si apre in modo un po' diverso, o un doppiopetto... O un abito tagliato a metà, che si apre sui due lati. Penso farei qualcosa di speciale". Anche Thuram appoggia le scelte del compagno: "Sì, sei sulla strada giusta. Ripeto per lo staff del Met Gala: se ci state ascoltando…".

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Gli alter ego nello sport Usa

Si avanza alla terza domanda, che stavolta è 'Chi sceglieresti come alter ego nello sport statunitense?'. A rispondere per primo Kalulu: "Mi vengono in mente troppi nomi. Sto fingendo di essere qualcun altro. Se non fingiamo di essere qualcun altro ora, non so quando potremo rifarlo. Dunque, ex atleti statunitensi... direi Magic Johnson". Thuram concorda: "Con quel sorriso... Entri in una stanza e hai quel sorriso, è vero". Poi però Kalulu pensa ad uno sport diverso dal basket e con un esempio più recente: "Hai visto cosa fa Tiafoe nel tennis? Nello sport statunitense, lui è uno che ha grinta e ci prova sempre. Mi piace la sua mentalità".

Poi è il turno di Thuram, che si focalizza sul basket: "Pensando a un ex atleta, direi Allen Iverson, per i suoi capelli, la sua stravaganza. Ma anche per il suo modo di essere, sai? Il suo modo di essere, i suoi vestiti oversize, il suo stile di gioco, compresi i crossover, e il suo swag. Ha queste particolarità. Lo noti subito quando entra in una stanza. Più di recente, sceglierei qualcuno che la mia età, più o meno, e mi piace: Anthony Edwards. Salta altissimo, sa schiacciare, è sicuro di sè. E ha fame di vittorie. Va in coast-to-coast e poi, boom, schiaccia. Quando affronta avversari più anziani, mostra rispetto, ma... vedi? Per cui scelgo Anthony Edwards. Il suo soprannome è Ant-Man".

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Thuram-Kalulu in versione wrestling

Quarta domanda, ci si sposta sul wrestling: 'Se fossi un wrestler della WWE, che nome sceglieresti sul ring?'. Thuram riflette: "Quale soprannome potrei usare? Quale potrei scegliere? C'è The Rock, ma è già preso. Serve un nome d'impatto. The Viper? No, serve qualcosa d'impatto, il nome di un professionista. Non è una domanda semplice. Ma sceglierei... Penso che farei riferimento al mio wrestler preferito, Edge, e mi chiamerei Rated-R Superstar. Coi suoi capelli raccolti... Per cui sceglierei Rated-R Superstar. Tu chi sceglieresti?".

Kalulu si dimostra ferrato sull'argomento: "Mi piacevano molto Batista e Rey Mysterio. Erano inseparabili, vero. La loro diatriba? Sì, mi è dispiaciuto molto. La 619 di Rey, Batista... Non so il nome, ma come soprannome sceglierei The Time. Pensa sentire? 'Chi sta arrivando? Oh no, di nuovo! The Time!' Con un grande orologio qui quando entro sul ring". Thuram non ha dubbi: "Saresti un campione!", con Kalulu che chiude: "Ma vincerei solo nella sfida 'Money in the Bank', è adatta a me, sono un po' imbroglione".

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I 'Friends' juventini e 'appreciate'

Quinta e sesta domanda, le ultime due: 'Se potessi scegliere quattro calciatori con cui dividere la casa della sitcom "Friends", chi sarebbero?'. Parola a Kalulu: "Per iniziare, sceglierei... Khéphren Thuram!", col compagno che ride ed esclama: "Wow, ne ero sicuro!". Riprende il difensore: "Se vogliamo giocare a carte fino a tarda notte, perché non scegliere Randal [Kolo Muani]? E le partite durerebbero fino a tardi!". Thuram invita scherzosamente Kalulu a "non scegliere Locatelli", che era dietro le telecamere ad osservare. Kalulu conclude: "Poi aggiungerei... non so, Timo [Weah], un altro compagno di squadra. Una casa tutta juventina? Si, è proprio questo il punto, no?".

Thuram senza dubbi afferma che sceglierebbe gli stessi. Infine l'ultimo quesito, ovvero 'Qual è la parola americana che preferisci per come suona?'. Toccherebbe rispondere al centrocampista, ma irrompe Kalulu che afferma come la sua sia "Appreciate", ovvero "apprezzare". Il tempo del gioco è finito, e arriva quello dei saluti, con Thuram che chiude: "Mi sono divertito insieme a te, davvero. Sono davvero contento di questo piccolo podcast. Spero piaccia anche ai tifosi e a chi parla un po' di francese. Anche allo staff del Met Gala. Non ci dimentichiamo di voi. E anche loro non devono dimenticarsi di noi!".

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Gli alter ego nello sport Usa

Si avanza alla terza domanda, che stavolta è 'Chi sceglieresti come alter ego nello sport statunitense?'. A rispondere per primo Kalulu: "Mi vengono in mente troppi nomi. Sto fingendo di essere qualcun altro. Se non fingiamo di essere qualcun altro ora, non so quando potremo rifarlo. Dunque, ex atleti statunitensi... direi Magic Johnson". Thuram concorda: "Con quel sorriso... Entri in una stanza e hai quel sorriso, è vero". Poi però Kalulu pensa ad uno sport diverso dal basket e con un esempio più recente: "Hai visto cosa fa Tiafoe nel tennis? Nello sport statunitense, lui è uno che ha grinta e ci prova sempre. Mi piace la sua mentalità".

Poi è il turno di Thuram, che si focalizza sul basket: "Pensando a un ex atleta, direi Allen Iverson, per i suoi capelli, la sua stravaganza. Ma anche per il suo modo di essere, sai? Il suo modo di essere, i suoi vestiti oversize, il suo stile di gioco, compresi i crossover, e il suo swag. Ha queste particolarità. Lo noti subito quando entra in una stanza. Più di recente, sceglierei qualcuno che la mia età, più o meno, e mi piace: Anthony Edwards. Salta altissimo, sa schiacciare, è sicuro di sè. E ha fame di vittorie. Va in coast-to-coast e poi, boom, schiaccia. Quando affronta avversari più anziani, mostra rispetto, ma... vedi? Per cui scelgo Anthony Edwards. Il suo soprannome è Ant-Man".

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