Pagina 2 | Luis Enrique, che vergogna! L'imbarazzante difesa in conferenza ma le immagini lo smascherano

Il Chelsea si laurea campione del mondo per club con una prestazione sontuosa, dominando il Psg per 3-0 in una finale intensa e a tratti nervosa. I Blues hanno costruito il successo in un primo tempo praticamente perfetto, chiuso con tre gol: una doppietta di Cole Palmer e una rete di Joao Pedro. Nella ripresa, la squadra inglese ha gestito con ordine e lucidità, resistendo ai tentativi francesi e chiudendo senza subire reti. Il trionfo segna anche la prima sconfitta in finale per Luis Enrique da allenatore e rappresenta un momento storico per Enzo Maresca, al primo anno sulla panchina del Chelsea. Non sono mancate le scintille, specialmente nel finale di gara: al triplice fischio, una rissa ha coinvolto diversi giocatori, con lo stesso tecnico iberico protagonista di un acceso faccia a faccia con l'attaccantee brasiliano dei Blues, spinto via dallo spagnolo. Argomento trattato dallo stesso anche in conferenza al termine della gara. La situazione è fortunatamente rientrata e gli inglesi hanno potuto festeggiare il trionfo, ricevendo il trofeo dalle mani di Donald Trump, presente alla premiazione.

Luis Enrique: "Il Chelsea ha meritato, noi abbiamo sbagliato troppo"

Nella conferenza stampa post-partita, Luis Enrique è apparso deluso e lucido nell’analisi. “Il calcio è così, a volte non si spiega facilmente. Avevamo iniziato bene con una pressione alta, ma non siamo riusciti a concretizzare. Poi il Chelsea ci ha puniti nei momenti chiave”, ha spiegato l’allenatore del PSG. Il tecnico ha ammesso i meriti dell’avversario: “Loro hanno giocato una partita eccellente, in particolare nel primo tempo. Hanno saputo approfittare dei nostri errori, non posso che fare loro i complimenti. Hanno meritato di vincere”. Nonostante la delusione, Enrique ha provato a trasmettere un messaggio di forza alla squadra: “Siamo vicecampioni del mondo, non è poco. È il calcio di alto livello, e lo accettiamo.

Dentro la rissa finale: Luis Enrique imbarazzante

"Sono stato uno stupido: lui è lì, mi spinge, io lo tocco e lui si butta". Luis Enrique, nelle parole ai suoi collaboratori subito dopo la rissa finale di Chelsea-Psg, finale del Mondiale per club, appare pentito. A rubare la conversazione Marca, che ricostruisce le concitate fasi finali della partita. Tutto è nato da una discussione tra Donnarumma e Joao Pedro, che ha innescato un parapiglia. Luis Enrique, accorso per dividere i giocatori, ha però dato una manata al giocatore del Chelsea come ben si evince dalle immagini: per quel gesto ora l'allenatore del Psg rischia una sanzione Fifa. "Sono andato tra i giocatori per dividerli e impedire che la situazione peggiorasse, la tensione era altissima, ma la mia intenzione era esclusivamente questa: altro non ho da dire", ha affermato in conferenza stampa Luis Enrique che ha poi dato la colpa a Maresca: “L’ho visto spingere alcuni giocatori e noi abbiamo dovuto separarli. Erano tutti coinvolti, non è stato il massimo ma è il risultato della pressione della partita”. Alla domanda sul futuro, il tecnico ha risposto con orgoglio ma anche realismo: “Essere l’allenatore del PSG è un onore. Le critiche ci saranno, ma adesso è importante recuperare. Le vacanze saranno brevi, e serviranno a ritrovare energie”. Enrique ha continuato con un commento positivo sul torneo: “È stata una competizione interessante per misurarsi con le migliori. Peccato per il risultato, ma abbiamo imparato molto. Non abbiamo vinto, ma non siamo perdenti”. "Semplicemente, non sanno perdere", il lapidario commento di Joao Pedro, autore del gol del 3-0. A difendere Luis Enrique, il patron del Psg, Al Khelaifi: "Abbiamo l'allenatore più disciplinato e rispettoso del mondo. È andato a separare i giocatori ed è stato spinto. Bisogna avere rispetto anche per gli allenatori".

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Maresca: "Abbiamo vinto nei primi dieci minuti"

Enzo Maresca si è presentato in conferenza stampa visibilmente emozionato e fiero della sua squadra. “La partita l’abbiamo vinta nei primi dieci minuti. Abbiamo imposto ritmo, mentalità, il nostro stile di gioco. E da lì in poi abbiamo sempre avuto il controllo”, ha dichiarato il tecnico italiano. Alla sua prima stagione sulla panchina dei Blues, Maresca ha costruito un gruppo solido, capace di mettere sotto pressione anche una delle corazzate del calcio mondiale. “Il PSG è probabilmente la squadra più forte del mondo, guidata da un grande allenatore. Ma noi siamo venuti qui per vincere, non per partecipare. E i ragazzi hanno risposto alla grande”.

Maresca e gli elogi ai ragazzi

Maresca ha voluto sottolineare il valore del collettivo e l’intelligenza tattica dei suoi uomini: “Abbiamo saputo leggere gli spazi, creare superiorità numerica e colpire al momento giusto. I miei giocatori sono stati fantastici, una prestazione di livello assoluto”. Il trionfo nel Mondiale per Club rappresenta anche il simbolo di una rinascita per il Chelsea: “Un anno fa nessuno parlava di noi, oggi tutti parlano del nostro calcio. Abbiamo ritrovato identità e ambizione. Non ho parole per descrivere questo gruppo, è un momento bellissimo. Il merito è tutto loro, io ho solo cercato di guidarli nella giusta direzione”. Dopo la Conference League, dunque, è arrivato anche il Mondiale per Club per il Chelsea con un guadagno da capogiro per i blues

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Maresca: "Abbiamo vinto nei primi dieci minuti"

Enzo Maresca si è presentato in conferenza stampa visibilmente emozionato e fiero della sua squadra. “La partita l’abbiamo vinta nei primi dieci minuti. Abbiamo imposto ritmo, mentalità, il nostro stile di gioco. E da lì in poi abbiamo sempre avuto il controllo”, ha dichiarato il tecnico italiano. Alla sua prima stagione sulla panchina dei Blues, Maresca ha costruito un gruppo solido, capace di mettere sotto pressione anche una delle corazzate del calcio mondiale. “Il PSG è probabilmente la squadra più forte del mondo, guidata da un grande allenatore. Ma noi siamo venuti qui per vincere, non per partecipare. E i ragazzi hanno risposto alla grande”.

Maresca e gli elogi ai ragazzi

Maresca ha voluto sottolineare il valore del collettivo e l’intelligenza tattica dei suoi uomini: “Abbiamo saputo leggere gli spazi, creare superiorità numerica e colpire al momento giusto. I miei giocatori sono stati fantastici, una prestazione di livello assoluto”. Il trionfo nel Mondiale per Club rappresenta anche il simbolo di una rinascita per il Chelsea: “Un anno fa nessuno parlava di noi, oggi tutti parlano del nostro calcio. Abbiamo ritrovato identità e ambizione. Non ho parole per descrivere questo gruppo, è un momento bellissimo. Il merito è tutto loro, io ho solo cercato di guidarli nella giusta direzione”. Dopo la Conference League, dunque, è arrivato anche il Mondiale per Club per il Chelsea con un guadagno da capogiro per i blues

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