Mondiali, con Argentina-Francia la finale ritorna nel circolo d'oro

È come entrare nel circolo più esclusivo del pianeta. Non è sufficiente avere soldi a palate per farne parte. Bisogna superare le selezioni. Che sono durissime, improbe. Così è la Coppa del Mondo FIFA, l’ex Coppa Rimet (il Mondiale fu inventato dal francese Jules Rimet, presidente del massimo organismo calcistico internazionale dal 1921 al ’54) che il Brasile si portò a casa definitivamente nello “spareggio” contro l’Italia del 1970 a Città del Messico. Il trofeo, secondo regolamento, sarebbe stato definitivamente appannaggio della Nazionale che per prima fosse riuscita a vincerlo tre volte.

Una Coppa per pochi eletti

Già allora, cioè 52 anni fa, la Coppa del Mondo era un discorso ultra-elitario e circoscritto. Per pochi eletti. Brasile e Italia, appunto. Un sorta di “Golden Circle”, un circolo dorato dove tutti vorrebbero essere membri, ma i soci sono in numero ristretto, limitatissimo. Questa che sta per concludersi in Qatar è la 22ª edizione del Mondiale. Ventidue volte per appena 8, soltanto otto vincitori. Ecco i soci di questo “superclub” ultra-selettivo: Brasile (5 titoli), Italia e Germania (4), Argentina oppure Francia (3), Uruguay (2), Spagna e Inghilterra (1). Vincono sempre loro. Dal 1930, anno della prima Coppa del Mondo, a oggi. Novantadue anni. Anzi diciamo pure 95 già sicuri perché la prossima rassegna “iridata” si disputerà nell’estate 2026 in Messico-USA-Canada e quindi, fino al tutto il 2025, è matematico lo“status quo”.

Domenica uno spareggio per la terza Coppa

La finale di domenica all’Iconic Stadium di Lusail conferma l’esclusività di questa cerchia. Tra le “socie” Argentina e Francia sarà a loro volta uno “spareggio” con in palio la terza Coppa del Mondo, il riconoscimento più ambito che esista nel calcio. I blu cercano anche una doppietta (conquistare due Mondiali di fila, hanno già trionfato a Russia 2018) realizzata in quasi un secolo solo da due Nazionali: per prima l’Italia (Roma ’34 e Parigi ’38) poi il Brasile (Svezia ’58 e Cile ’62). E nell’occasione il ct “Didì” Deschamps tenterà di eguagliare il mitico ct-giornalista torinese Vittorio Pozzo, unico allenatore al mondo ad aver centrato due successi di fila. L’attesa per i biancocelesti sudamericani è molto più lunga: l’ultimo trionfo è vecchio di 36 anni, Messico ’86, in campo c’era un certo... Maradona.

Regine anche dei podi

Le 8 “regine” hanno anche monopolizzato i podi, portando a casa svariate medaglie d’argento e di bronzo per lasciare letteralmente le briciole ai rivali. Per il Brasile 2 secondi e due terzi posti. Per la Germania addirittura 4 argenti e 4 bronzi. Per l’Italia due argenti e un bronzo. Per la Francia un secondo posto e due terzi posti. Infine tre argenti per l’Argentina. La più sfortunata fra le Nazionali, esclusa dal “Golden Circle”, è l’Olanda: ha disputato tre finali (1974 contro la Germania, 1978 contro l’Argentina e 2010 contro la Spagna) uscendo sempre sconfitta.

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