Juventus Next Gen, idea vincente con la firma di Cherubini

L’attuale ds bianconero nel 2018 in un mese riuscì ad allestire il progetto per la Serie C sfruttando l’apertura della Figc alle seconde squadre
Federico Cherubini
-Richiesta: 10 mesi e 20 giorni di inibizione
-Verdetto: 16 mesi di inibizione© Marco Canoniero

Questa sera la Next Gen, l’altra squadra della Juventus, l’Under 23 che gioca in Serie C, per la seconda volta nella sua breve vita lunga un lustro, scenderà in campo per provare a ipotecare la Coppa Italia contro il Vicenza. La prima fu nel 2019/20, quando il tecnico Pecchia arricchì la bacheca con questo trofeo riuscendo ad avere la meglio sulla Ternana. Stavolta tocca a Brambilla, sulla panchina bianconera, cercare di firmare il bis. Due nomi per la storia, ma la storia di questa Next Gen è legata a un altro cognome, quello di Cherubini.

L’attuale direttore sportivo della Juventus, nel giro di circa un mese, riuscì ad allestire la prima Next Gen soddisfando così la voglia del club di sfruttare l’apertura della Figc alle seconde squadre che potevano partecipare alla Serie C: correva la stagione 2018/19. Poi quattro annate da playoff e, appunto, due finali di Coppa Italia. Cherubini al momento è inibito per sedici mesi per la sentenza della Corte d’appello federale che ha voluto colpire il “sistema Juve plusvalenze”, anche se il dirigente avesse inequivocabilmente cercato di cambiare trend al mercato bianconero (peraltro non esiste una norma che punisca le plusvalenze o un algoritmo che determini il valore oggettivo dei giocatori, così, tanto per dire...). Ebbene, al momento a Cherubini non resta che aspettare la sentenza del Collegio di garanzia dello sport presso il Coni nella speranza di veder riconosciuta anche la liceità del suo operato oltre che quella della società torinese.

Nel mentre sta vivendo queste settimane col mood che gli appartiene per carattere - profilo basso -, giornate che definire toste vuol dire abusare di un eufemismo. Gli tocca questo momento di “isolamento forzato” anche se quando si è a posto con la coscienza, la compagnia non è affatto malvagia. Meglio magari di certi finti amici che si danno alla macchia alla prima salita pericolosa. Il doppio atto della finale col Vicenza se lo vivrà in questa condizione con l’asterisco, come la classifica dei grandi bianconeri. Jim Morrison scriveva “La solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno”. Ma se la Next Gen farà il bis lo sapranno tutti. Chissà quanti riconosceranno la paternità originale?

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