Fiorentina-Juve 1-1: Morata risponde a Vlahovic

Sblocca la partita un rigore dell'attaccante viola. Nella ripresa entra lo spagnolo e pareggia con un super gol
Fiorentina-Juve 1-1: Morata risponde a Vlahovic© LAPRESSE

FIRENZE - Ronaldo inesistente per novanta minuti. La Juventus per quarantacinque. Finisce con un pari giusto, che complica in modo spaventoso la corsa alla qualificazione Champions dei bianconeri. Perché al di là della classifica non ci può essere speranza per una squadra che affronta una partita così determinante con uno spirito così fiacco. Mancano le idee e, soprattutto, la velocità, così come l'agonismo, l'orgoglio, la cattiveria. E' vero che rispetto alla Juventus vulnerabile di un mese fa, questa è un po' più quadrata in fase difensiva (prende gol su rigore, così come a Bergamo aveva preso gol per un rimpallo), ma non basta aver avvitato qualche bullone dietro, se davanti è tutto così sgangherato.

RONALDO E DYBALA - Mancano i fuoriclasse. Ronaldo infila un'altra prestazione indegna della sua carriera, del suo nome e del suo modo di intendere il calcio. Non si vede quasi mai e quando appare non combina niente di pericoloso, sbaglia perfino un gol di testa che in altri tempi avrebbe fatto bendato e con le mani legate dietro la schiena. Dybala si perde nella foresta viola allestita sulla trequarti, spaurito, inerte, buono solo per il palleggio. Si salva il solito Cuadrado, solito in tutti i sensi: perché continua a giocare bene e continua a giocare solo lui. Tutto il gioco passa da lì, dalla sua creatività che si fa, inevitabilmente, imbuto e strozza almeno la metà delle manovre juventine, perché raddoppiato con facilità dai viola.

BOLLICINE RIBERY - La Fiorentina, da parte sua, viene trascinata da un Ribery frizzante nel primo tempo, ma che va sgasandosi nel secondo. Con una difesa ordinata, un Castrovilli determinato, un Caceres solido e un Milenkovic convincente. La Viola fa quello che deve fare: si difende e riparte, non va nel panico e porta a casa un pari importante. La Juventus disperde ancora punti con una squadra che lotta per non retrocedere, con i due di ieri sono 14 quelli sprecati. Sommati ai 66 conquistati farebbe 80, uno in più dell'Inter.

PRIMO TEMPO ABULICO - Il primo tempo della Juventus è disarmante. Non è una questione tattica (sulla quale ci sarebbe comunque da discutere) e nemmeno tecnica (nonostante i singoli commettano una lunga serie di errori), mancano l'anima, le idee, la consapevolezza che in gioco c'è qualcosa di molto importante. E' questo è sconcertante, perché una squadra così passiva manda segnali inquietanti per il cruciale finale di stagione. I tentativi di attacco della Juventus si impantanano nella marmellata viola che Iachini spalma appena dietro la linea di centrocampo, rinunciando a qualsiasi forma di pressing alto e aspettando i bianconeri, asserragliati e pronti a ripartire. E le ripartenze della Fiorentina fanno male alla Juventus, che passa la parte centrale del primo tempo a subire, schiacciata in area e anche fortunata quando Pulgar al 21' calcia in porta e, complice, la deviazione con la schiena di Bonucci, prende il palo con la palla che rimbalza nelle mani di un immobile Szczesny. La Fiorentina trova il gol poco dopo: al 28' su una palla alta saltano Caceres e Rabiot, il francese colpisce di testa ma con il braccio alto tocca il pallone. Il Var decreta il rigore, che viene trasformato con un irriverente cucchiaio da Vlahovic al 29'.

I TENTATIVI DELLA RIPRESA - La ripresa inizia, come contro il Parma mercoledì, con una reazione violenta della Juventus. Alvaro Morata che prende il posto di un impalpabile Dybala, confeziona un capolavoro dalla destra, rientrando sul mancino e scagliando una parabola che si infila a giro beffando Dragowski. Da quel momento la Juventus preme e cerca la vittoria, ma nonostante un'apprezzabile volontà (quella assente nel primo tempo) non riesce ad andare oltre il gol di Morata.

TABELLINO E STATISTICHE

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