Spezia-Juve 2-3: Chiesa e De Ligt in rimonta, Allegri vince la prima

I bianconeri conquistano i primi tre punti in campionato: al vantaggio di Kean rispondono Gyasi e Antiste, poi il ribaltone tra il 66' e il 72'
Spezia-Juve 2-3: Chiesa e De Ligt in rimonta, Allegri vince la prima© Juventus FC via Getty Images

SPEZIA - Sofferta ai limiti del surreale, perché era pur sempre Spezia-Juventus, ma vinta. E non è poco, considerata la condizione psicotecnica in cui si trova la Juventus. Poi di fronte a vittorie del genere si può immaginare una positiva sliding door, attraversata la quale con la rimonta di nervi, la squadra ritrova convinzione e dalla sofferenza guadagna carattere. Oppure tarare l'avversario, esaminare tutti i difetti (altri due gol incassati, alcuni singoli pessimi, un certo scollegamento fra i reparti, poca incisività offensiva) e mantenere tutte le perplessità accumulate finora. Fra i due estremi, le analisi possono anche trovare spazio in mezzo, senza alimentare troppe speranze, ma cogliendo gli aspetti positivi, per esempio: se la Juventus avesse avuto la tigna dell'ultima mezzora, probabilmente domenica sera il Milan non avrebbe pareggiato. Tutto, poi, è rinviato alla gara contro la Samp. A Spezia la Juventus giocava il primo tempo di una partita lunga 180 minuti e che domenica dopo l'ora di pranzo deve portare altri 3 punti. La guarigione della Juventus passa attraverso molti altri successi, sofferti o no, puliti o sporchi. Oggi ha solo superato la fase critica.

Pallidi e confusi

E' una Juventus ancora malata: incerta, pallida e confusa, completamente diversa da quella del primo tempo contro il Milan. Non ci sono agonismo e intensità, c'è una manovra faticosa che in tutto il primo tempo produce il gol di Kean e due occasioni (14' De Ligt, sugli sviluppi di un corner, tiro violento da tre metri, alto di poco sulla traversa: 42' Dybala sinistro da fuori che Zoet alza in corner). Per contro subisce poco e l'unico vero tiro è quello del gol del pareggio di Giasy: frutto di un'azione difensiva molle della Juventus, con un corner corto sul quale Dybala conquista il pallone per perderlo, la palla finisce dall'altra parte per Gyasi, che si libera al tiro evitando un Danilo poco reattivo e un Bentancur moscio, che devia il tiro facendolo impennare e rendendo impossibile la parata di Szczesny. Il gol del pareggio non scuote la Juventus, la cui reazione è al minimo sindacale.

Senza profondità 

Manca un punto di riferimento in avanti, con Dybala, Chiesa e Kean che partono sempre molto lontani dall'area avversaria. Si sente la mancanza di Morata a dare profondità. E Dybala si deve abbassare fino a 15 metri sotto la linea del centrocampo per lo svolgimento di compiti di regia che nessuno nel centrocampo sembra in grado di coprire. Certo non Bentancur, un fantasma di imprecisione, o McKennie, la cui insipienza riesce a essere irritante. in questo scenario un po' desolante, arriva il gol di Antiste per il 2-1: contropiede che infilza tutta la Juventus, ultimo disperato tentativo di Bonucci e Szczesny non colpevole, ma neanche impeccabile sul diagonale non impossibile.

Nervi e speranza

Da quel momento in poi la Juventus attacca e lo Spezia si difende. Dybala è il più pericoloso, determinato Morata (che entra al 60' al posto di un Kean positivo nel primo tempo, più spento nella ripresa). Ma quello che ci crede di più è Federico Chiesa, che letteralmente si inventa il gol del 2-2 al 66'. Verde per evitare un corner controlla la palla sulla bandierina del corner e lì la perde per la caparbietà di Chiesa che alimenta l'azione che lui stesso va a chiudere con un tiro in scivolata dal centro dell'area. Il gol dà coraggio, non ordine, ma l'ingresso di Locatelli aggiunge qualcosa alla precisione della manovra offensiva. E così sugli sviluppi di un corner, De Ligt azzecca la zampata del 3-2 che si infila all'angolino quando scocca il 72'. Le emozioni non sono finite e all'85' Szczesny compie un vero miracolo su maggiore e lo Spezia che schiaccia la Juventus.

SPEZIA-JUVENTUS 2-3:TABELLINO E STATISTICHE

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