Inter-Juventus 0-1: Kostic schianta Inzaghi, infortunio Chiesa

Il Derby d'Italia deciso dalla stoccata del serbo nel primo tempo. Polemiche su un tocco di Rabiot, il Var conferma

MILANO - Con una coda poco edificante di rissa e rossi - D'Ambrosio e Paredes - si chiude un Derby d'Italia vinto dalla Juventus con una grande prestazione alla Allegri, di difesa e di applicazione tattica. Giganteggiano i giovani del progetto seconda squadra, come rivendicato orgogliosamente da Calvo nel prepartita: Fagioli e Soulé protagonisti assoluti da titolari contro l'Inter, più nervosa che pericolosa e alla fine sconfitta. Niente vittoria numero 150 in Serie A per Inzaghi, che solo con Mkhitaryan nel finale riesce a trovare le occasioni per un pareggio rimasto miraggio. Classifica? Mancano undici partite alla fine del campionato e la Juve - con penalizzazione - è a -7 dalla Champions.

È Barella contro Szczesny. Sblocca Kostic, il Var conferma

Si parte con Barella che scalda i guanti di Szczesny. Soulè a uomo su Brozovic è l'allegrata in campo, ma l'argentino si fa sentire anche sui contrasti con personalità. Ancora Szczesny decisivo al 18', ancora su Barella dopo uno splendido doppio scambio in area con Lukaku. Qualche minuto e passa la Juve, in contropiede: Rabiot imbizzarrito, Vlahovic di sponda, Kostic si inserisce e piazza un diagonale chirurgico dove Onana può fare solo l'Handanovic. Minuti di Var interminabili, check su tocchi di braccio possibili, poi Chiffi conferma. Si combatte: Locatelli mette ordine, Fagioli sembra un veterano, Gatti è dovunque, dall'altra parte Calhanoglu è velenoso, Dumfries prova a farsi perdonare l'incertezza sul gol. Davanti però sembra mancare intesa tra Lukaku e Lautaro, finisce che è la Juve a essere più pericolosa con Kostic ancora e Soulé, entrambi troppo altruisti a cercare l'assist senza concludere in piena area.

Mkhitaryan, Dzeko e Correa non bastano. Chiesa entra e si fa male

Si riparte senza cambi, con Brozovic subito pericoloso e dall'altra parte Kostic indemoniato. Fagioli si dispera per un Vlahovic egoista, la Juve ha in contropiede la chance del ko più volte. Fuori Barella e Dimarco infortunato, dentro D'Ambrosio e Mkhitaryan per l'ultima mezz'ora. Allegri risponde: Chiesa per Soulé, sfiancato e decisivo per 66', e poi Cuadrado per De Sciglio. Gatti esulta come un gol quando spazza via un tiro cross di Dumfries destinato ad essere trasformato nel pari da Lukaku, rispondono Chiesa e Kostic in velocità ma senza precisione: la partita resta in equilibrio. La Juve spreca l'incredibile, anche in tre contro due: Onana toglie a Locatelli l'assist di Chiesa, che nell'occasione si fa anche male: il numero 7 prima e poi Fagioli richiamano l'attenzione di Allegri, dentro Paredes in fretta e furia e faccia sconsolata. È assalto nerazzurro mentre alla Juve non viene fischiato più un fallo, Mkhitaryan ha sul destro l'1-1 ma manda fuori a colpo sicuro. Cinque di recupero che diventano quasi sette, con Vlahovic preso di mira da un D'Ambrosio nervoso, al fischio di Chiffi scattano i nervi ma il risultato resta quello.

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