Monza-Juventus 1-2: Gatti all'ultimo respiro firma il sorpasso all'Inter!

Nel primo tempo Rabiot rimedia all'errore di Vlahovic su rigore e ribattuta, poi partita addormentata fino all'incredibile recupero: pari Carboni, decisivo il difensore

Più che mago Macs, chiamatelo Allegri l'imbalsamatore: il copione di Monza-Juventus segue quello di tante altre partite di questa stagione, il gol del vantaggio che lentamente fa scivolare indietro il baricentro della squadra fino a difendere a oltranza, con l'avversaria a sbattere contro il muro di gomma bianconero fino a perdere forza, a intontirsi, a cadere vittima del sortilegio lasciando andare i tre punti nelle mani dello stregone juventino. Palladino aveva però saputo risvegliare dall'incantesimo i suoi, che nel primo tempo avevano accusato duramente il colpo psicologico della rete di Rabiot - ronaldesco nello stacco - proprio nel momento di massima euforia, quello della doppia parata di Di Gregorio su rigore e ribattuta di un Vlahovic subito dopo uscito dalla partita. Merito di un interista in campo e in prestito, Valentin Carboni, e di un tiro cross velenoso che nel recupero aveva riacciuffato l'1-1 che sembrava una sentenza. Ma la Juventus, come un narratore leggendario come Repice ha saputo scolpire con le parole, "non muore letteralmente mai".

Dalla difesa che tanto aveva combattuto è arrivato lo slancio del cuore, quello di Gatti, tuffatosi in avanti per superare il gol subito nell'ultimo tentativo con l'ultimissimo assalto, prima scoordinato e poi in seconda battuta violento e brutale nel ribattere la palla in rete per il 2-1 finale, decisivo, esiziale: vittoria e Inter superata, la Juventus scavalca l'Inter e torna regina del campionato almeno per una notte, aspettando l'Inter di scena a Napoli domenica sera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Alex Sandro, un ritorno...da paura. Di Gregorio sembra Buffon

Pronti via e torna titolare dopo due mesi Alex Sandro: il brasiliano, punto debole della difesa bianconera da anni (ma reinventatosi braccetto e insostituibile nella scorsa stagione tanto da far scattare il rinnovo automatico), fa tremare molti visto il suo ingresso da incubo contro l'Inter, facendosi scherzare per dieci minuti dal fischiatissimo ex Cuadrado. Per fortuna della Juventus il difensore sfodera un'ottima prestazione, ma non così Vlahovic: Cambiaso è furbo nell'imbucata che porta al rigore, il serbo si fa ipnotizzare da Di Gregorio, super nel parargli il penalty e nel travestirsi da Buffon negandogli la rete sulla ribattuta. Ma...

Rabiot, balzo da centauro: la Juve chiude avanti al 45'

Ma la Juve è ancora avanti: corner, Nicolussi Caviglia non fa rimpiangere il miglior Pirlo o Pjanic che vogliate, palla telecomandata per l'ingresso in aria di sua maestà capitan Rabiot, che vola con la potenza di un centauro a superare Gagliardini e a ribadire che la Juve è in vantaggio, rigore o non rigore. Colpani prova a scuotere il Monza, ma sono i bianconeri a sfiorare una rete che chiuderebbe i giochi già nella prima frazione: è Chiesa a tentare per primo, è Gatti ad andarci più vicino con un tocco sottomisura che sfiora la traversa.

Carboni, il veleno è nella coda: l'Inter manda i saluti. Ma Gatti!

La ripresa è nel canovaccio prevedibile dell'arrocco bianconero e dei tentativi dei padroni di casa, mentre gli uomini si avvicendano: torna in campo anche Danilo, a cui Rabiot restituisce la fascia di capitano onorata nel periodo dell'assenza, ma entra in campo anche Valentin Carboni, un piccolo Soulé salsa Inter che arma il mancino più volte, l'ultima e vincente al 92' a giro, per un tiro-assist che inganna Szczesny e ricompensa la tenacia lucida degli uomini di Palladino. Ma non è finita, e non basterà al Monza: ancora Rabiot, instancabile, a lavorare sulla fascia e a superare l'avversario, mettendo al centro per Gatti che cicca il primo tentativo ma è fortunato nel ritrovarsi comunque il pallone tra i piedi per il siluro della vittoria. La fortuna è cieca, ma si trova solo andandosela a cercare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Più che mago Macs, chiamatelo Allegri l'imbalsamatore: il copione di Monza-Juventus segue quello di tante altre partite di questa stagione, il gol del vantaggio che lentamente fa scivolare indietro il baricentro della squadra fino a difendere a oltranza, con l'avversaria a sbattere contro il muro di gomma bianconero fino a perdere forza, a intontirsi, a cadere vittima del sortilegio lasciando andare i tre punti nelle mani dello stregone juventino. Palladino aveva però saputo risvegliare dall'incantesimo i suoi, che nel primo tempo avevano accusato duramente il colpo psicologico della rete di Rabiot - ronaldesco nello stacco - proprio nel momento di massima euforia, quello della doppia parata di Di Gregorio su rigore e ribattuta di un Vlahovic subito dopo uscito dalla partita. Merito di un interista in campo e in prestito, Valentin Carboni, e di un tiro cross velenoso che nel recupero aveva riacciuffato l'1-1 che sembrava una sentenza. Ma la Juventus, come un narratore leggendario come Repice ha saputo scolpire con le parole, "non muore letteralmente mai".

Dalla difesa che tanto aveva combattuto è arrivato lo slancio del cuore, quello di Gatti, tuffatosi in avanti per superare il gol subito nell'ultimo tentativo con l'ultimissimo assalto, prima scoordinato e poi in seconda battuta violento e brutale nel ribattere la palla in rete per il 2-1 finale, decisivo, esiziale: vittoria e Inter superata, la Juventus scavalca l'Inter e torna regina del campionato almeno per una notte, aspettando l'Inter di scena a Napoli domenica sera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Monza-Juventus 1-2: Gatti all'ultimo respiro firma il sorpasso all'Inter!
2
Alex Sandro, un ritorno...da paura. Di Gregorio sembra Buffon