Abodi e i controlli finanziari nel calcio: "Covisoc? Si può fare meglio"

Il ministro dello Sport sulla proposta di costruire un ente governativo per la vigilanza economica delle società sportive professionistiche
Abodi e i controlli finanziari nel calcio: "Covisoc? Si può fare meglio"© ANSA

La proposta da parte del ministro dell'Economia Giorgetti sull'istituzione di una nuova 'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche', controllata dal ministero dello Sport, ha scatenato il panico. Non è piaciuta al presidente del Coni Malagò che si è mostrato fortemente contrario e l'ha definita come un attacco all'autonomia dello sport. Dello stesso parere anche il presidente della Figc Gravina: "Non ho mai sentito parlare del progetto prima di venerdì scorso. Mesi fa il ministro Abodi mi aveva solo accennato di voler rivedere i criteri di nomina dei componenti della Covisoc". In questo modo quest'ultima commissione di vigilanza della Federazione verrebbe invece esautorata.

L'idea principale è quella di attuare un monitoraggio per valutare se una società si può iscrivere o meno a un campionato. La bozza sarà esaminata nel prossimo Consiglio dei ministri insieme ad altre misure di un decreto interamente dedicato allo sport. Dopo le numerose polemiche, il ministro Abodi ha fatto chiarezza.

Abodi sull'Agenzia di vigilanza

"Controlli della Covisoc non così affidabili? Diciamo che abbiamo sempre margini di miglioramento. La bozza non è relativa solo a questo tema, è il primo decreto dopo vent'anni dedicato solo allo sport e ha caratteri d'urgenza. Sul tema ho visto tanta agitazione e anche alcune inesattezze relativamente all'attentato dell'autonomia. Avrei voluto che lo stesso fermento si fosse manifestato quando sono stati stralciati debiti fiscali di squadre di club professionistici di A, B e C per oltre 100 milioni soltanto negli ultimi due anni. Evidentemente i controlli non hanno consentito di fermare alcune realtà o comunque di allertare alcune situazioni critiche" - ha spiegato il ministro dello sport Abodi. Poi ha proseguito: "Peraltro è una bozza soggetta a ulteriori contributi, la giornata odierna mi auguro sia propizia. La bozza è stata fatta uscire indebitamente, in maniera non corretta e quindi si è data una lettura non definitiva a un testo non ultimato. A volte basta solo un po' di buonsenso e di tranquillità. Mi domando come mai tanta agitazione, stiamo parlando semplicemente di controlli finanziari, che dovrebbero essere quasi un fattore indifferente. Devono essere fatti bene e possibilmente anche in modo indipendente e terzo. Nulla viene toccato relativamente alla definizione dei criteri da parte della Federcalcio, nulla viene toccato per l'attribuzione delle licenze per la partecipazione dei campionati. Vorrei sapere dov'è l'attentato all'autonomia dello sport".

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Abodi risponde alle accuse di Malagò

Abodi ha poi risposto così a Malagò che lo ha duramente criticato di non essere stato informato sulla vicenda: "Il documento l'ha avuto dal presidente federale, un testo non definitivo. Anche io cerco di stare attento alla forma, ma il linguaggio usato dal presidente del CONI non mi sembra il più formale tenendo conto delle circostanze. Siamo tutti al servizio dell'interesse generale. Questo ha portato le istituzioni a porsi il problema di un organo terzo, indipendente, autorevole. Non perché Covisoc non lo sia, ma perché non è terzo, è all'interno del perimetro federale". Sulle possibilità di un intervento UEFA e FIFA: "Qui non è minimamente toccata l'autonomia sportiva. Si sta semplicemente attribuendo a un soggetto terzo i controlli finanziari, che non rientrano minimamente nelle scelte sportive che sono prerogativa assoluta della Federcalcio".

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Carnevali: "La politica non si deve inserire"

"Mi farei una domanda. Perché vuole nascere questa proposta? Probabilmente perché si pensa che la Covisoc non funzioni nel modo migliore". Così ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo. Poi ha proseguito: "Da qui l'idea di far nascere un nuovo organismo che magari non abbia nessun tipo di pressione, di interessi particolari e che decida in modo autonomo. La cosa più importante è il rispetto delle regole. L'obiettivo è di garantire le sostenibilità delle società e di garantire le competizioni sportive". Poi ha continuato: "Io sono per l'autonomia dello sport, la politica non si deve inserire, sennò rischiamo che le cose non funzionino nel modo migliore. Ma ci devono essere delle regole e devono essere rispettate. Chi si comporta correttamente dovrebbe essere premiato, chi non no dovrebbe essere penalizzato. Qualsiasi cosa possa migliorare il sistema calcio, bisogna ascoltarla. La bozza non ho avuto modo di vederla, ma spero ci sia buon senso e volontà di migliorarsi. Se la buttiamo sempre in caciara con discussione e prese di posizioni, rischiamo di fare quello che è sempre stato finora".

Sul possibile conflitto d'interessi con Lotito e Galliani, due senatori e amministratori di due squadre di calcio: "Sono due presidenti e due persone che hanno delle incredibili conoscenze del mondo del calcio e questo per tutti noi può essere un vantaggio. Vedo che tante volte la gente parla senza sapere le vere problematiche presenti all'interno di un club. Avendo due persone di questi valori, possiamo trarne vantaggio tutti quanti". Infine l'ad del Sassuolo è intervenuto sulle tensioni Lega-Figc: "Punto di non ritorno? Credo che questo sia un altro errore, se andiamo in lotta uno contro l'altro non ne veniamo fuori. Buonsenso vuol dire anche collaborazione e cercare di mettere da parte problemi personali per il bene del sistema. Così come stiamo andando peggioriamo sempre di più".

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La bozza dell'Agenzia di Vigilanza: i nove punti cardine

Questi i nove punti cardine dell'Agenzia di Vigilanza e i suoi obiettivi. A cosa serve? A seguire la bozza del testo che sarà discusso al Consiglio dei ministri:

1. Allo scopo di verificare l’equilibrio economico e finanziario delle società sportive professionistiche, anche ai fini della loro iscrizione ai campionati sportivi, del regolare svolgimento degli stessi e dell’equa competizione, è istituita l’Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche, di seguito “Agenzia”, ente pubblico non economico, con sede in Roma, posta sotto la vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o dell'Autorità politica da esso delegata in materia di sport.

2. L’Agenzia svolge i compiti di controllo e vigilanza sulla legittimità e regolarità della gestione economica e finanziaria delle società sportive professionistiche al fine di perseguire l’equilibrio economico e finanziario delle stesse e il rispetto dei principi di corretta gestione, nonché il funzionamento dei controlli interni alle stesse società e il regolare svolgimento delle competizioni.

3. Ai fini che precedono, l’Agenzia è dotata di autonomi poteri di iniziativa nello svolgimento delle funzioni di controllo e vigilanza.

4. Nell’esercizio delle proprie funzioni, l’Agenzia:
a) verifica la correttezza e la congruità dei documenti societari, sulla base della normativa societaria e contabile nonché delle prescrizioni contenute nei regolamenti federali di riferimento, e interviene anche successivamente al loro compimento, richiedendo iniziative riparatrici e, nei casi più urgenti, indicando le rettifiche da apportare, al fine di neutralizzare gli eventuali effetti economici, finanziari e patrimoniali di specifiche operazioni di natura ordinaria o straordinaria che non siano conformi alle regole stabilite da norme e regolamenti, anche sportivi;
b) verifica la documentazione prevista dalla normativa federale ai fini del rilascio della licenza nazionale per la partecipazione alle competizioni emettendo, a tal fine, un parere vincolante;
c) richiede il deposito di dati e documenti contabili e societari e di ogni altro atto o documento che sia comunque necessario per le proprie valutazioni;
d) effettua, attraverso propri incaricati, verifiche e ispezioni presso le sedi delle società;
e) richiede di fornire i chiarimenti, le informazioni e la documentazione che ritiene opportuni, anche con riferimento a tutti i soggetti, persone fisiche e giuridiche, che controllano direttamente o indirettamente le società, compreso il soggetto cui sia riconducibile il controllo finale sulle stesse e sul gruppo di cui eventualmente facciano parte;
f) convoca i responsabili delle Federazioni sportive nazionali e, se formate, delle Leghe di riferimento e i componenti dell’organo amministrativo e di controllo delle società nonché, se del caso, il revisore legale dei conti, la società di revisione ed i dirigenti delle società, allo scopo di acquisire informazioni ed elementi utili per le proprie valutazioni;
g) fornisce pareri su questioni di propria competenza e propone l’attivazione di indagini e procedimenti disciplinari.

5. L’Agenzia è l’unico organismo competente a certificare, ai fini di quanto previsto dalla presente disposizione, la regolarità della gestione economica e finanziaria delle società sportive professionistiche. L’Agenzia presenta annualmente, entro il 30 aprile, una relazione al Parlamento e al Presidente del Consiglio dei ministri o all’Autorità di governo competente in materia di sport sui risultati dell’attività svolta nell'anno precedente e sull'andamento degli equilibri economico-finanziari delle società sportive professionistiche.

6. L’Agenzia, dotata di autonomia regolamentare, organizzativa e finanziaria, opera con indipendenza di giudizio e di valutazione ed è organo collegiale formato da un presidente e due componenti, nominati Presidente del Consiglio dei ministri o dall’Autorità di governo competente in materia di sport, scelti tra persone di notoria indipendenza, di indiscussa moralità e di specifiche e comprovate professionalità, competenza ed esperienza nel campo del diritto e della contabilità pubblica e privata. La durata del mandato, per il presidente e i componenti, è quadriennale, a decorrere dall'insediamento, senza possibilità di conferma.

Il presidente e i componenti dell'Agenzia sono incompatibili con gli organi di vertice del CONI, delle Federazioni con settori professionistici e con gli organi di vertice delle leghe di riferimento, ove istituite; l’incompatibilità perdura per un biennio dalla cessazione della carica. Tutti gli incarichi previsti nei periodi precedenti sono inoltre incompatibili con qualsiasi altro incarico attribuito da CONI, CIP, Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate, Enti di promozione sportiva, leghe e società sportive professionistiche soggette alla vigilanza dell'Agenzia. Per tutta la durata dell'incarico, presidente e componenti non possono esercitare, a pena di decadenza, alcuna attività professionale, imprenditoriale o di consulenza, nel settore dello sport professionistico. Se dipendenti pubblici, presidente e componenti sono, secondo l'ordinamento di appartenenza, collocati fuori ruolo per tutta la durata del mandato.

7. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è istituito un apposito ruolo del personale dipendente dell'Agenzia. Il numero dei posti previsti dalla pianta organica non può eccedere le trenta unità. In sede di prima applicazione, l’Agenzia si avvale di un contingente di unità non superiore a trenta, scelti fra il personale dipendente da altre pubbliche amministrazioni, enti e organismi pubblici e istituzionali. Nei limiti del contingente di personale di cui al periodo precedente, si applica l'articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127. L'Agenzia delibera le norme concernenti la propria organizzazione e il proprio funzionamento, quelle concernenti il trattamento giuridico ed economico del personale e l'ordinamento delle carriere, nonché quelle dirette a disciplinare la gestione delle spese, nei limiti previsti dalla legge. Al funzionamento dei servizi e degli uffici dell'Agenzia sovraintende il segretario generale, che è nominato Presidente del Consiglio dei ministri o dall’Autorità di governo competente in materia di sport, su proposta del presidente dell'Agenzia.

8. Sono fatti salvi gli atti posti in essere e le verifiche effettuate da parte dei singoli organismi federali preposti a garantire la regolarità delle iscrizioni ai rispettivi campionati. Detti organismo restano comunque operativi fino alla approvazione del provvedimento di cui al comma 7.

9. Agli oneri di funzionamento dell’Agenzia, quantificati in euro 2.500.000 annui, si fa fronte mediante le contribuzioni ad essa dovute dai soggetti sottoposti alla sua vigilanza, il cui ammontare, nonché le relative modalità di riscossione, sono definite con delibera collegiale dell’Agenzia. L'Agenzia provvede all'autonoma gestione delle spese per il proprio funzionamento nei limiti del contributo di cui al presente comma. L'Agenzia è indipendente nell'utilizzare la propria dotazione finanziaria. Il rendiconto della gestione finanziaria, approvato entro il 30 aprile dell'anno successivo, è soggetto al controllo della Corte dei conti. Il bilancio preventivo e il rendiconto della gestione finanziaria sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana”.

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La proposta da parte del ministro dell'Economia Giorgetti sull'istituzione di una nuova 'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche', controllata dal ministero dello Sport, ha scatenato il panico. Non è piaciuta al presidente del Coni Malagò che si è mostrato fortemente contrario e l'ha definita come un attacco all'autonomia dello sport. Dello stesso parere anche il presidente della Figc Gravina: "Non ho mai sentito parlare del progetto prima di venerdì scorso. Mesi fa il ministro Abodi mi aveva solo accennato di voler rivedere i criteri di nomina dei componenti della Covisoc". In questo modo quest'ultima commissione di vigilanza della Federazione verrebbe invece esautorata.

L'idea principale è quella di attuare un monitoraggio per valutare se una società si può iscrivere o meno a un campionato. La bozza sarà esaminata nel prossimo Consiglio dei ministri insieme ad altre misure di un decreto interamente dedicato allo sport. Dopo le numerose polemiche, il ministro Abodi ha fatto chiarezza.

Abodi sull'Agenzia di vigilanza

"Controlli della Covisoc non così affidabili? Diciamo che abbiamo sempre margini di miglioramento. La bozza non è relativa solo a questo tema, è il primo decreto dopo vent'anni dedicato solo allo sport e ha caratteri d'urgenza. Sul tema ho visto tanta agitazione e anche alcune inesattezze relativamente all'attentato dell'autonomia. Avrei voluto che lo stesso fermento si fosse manifestato quando sono stati stralciati debiti fiscali di squadre di club professionistici di A, B e C per oltre 100 milioni soltanto negli ultimi due anni. Evidentemente i controlli non hanno consentito di fermare alcune realtà o comunque di allertare alcune situazioni critiche" - ha spiegato il ministro dello sport Abodi. Poi ha proseguito: "Peraltro è una bozza soggetta a ulteriori contributi, la giornata odierna mi auguro sia propizia. La bozza è stata fatta uscire indebitamente, in maniera non corretta e quindi si è data una lettura non definitiva a un testo non ultimato. A volte basta solo un po' di buonsenso e di tranquillità. Mi domando come mai tanta agitazione, stiamo parlando semplicemente di controlli finanziari, che dovrebbero essere quasi un fattore indifferente. Devono essere fatti bene e possibilmente anche in modo indipendente e terzo. Nulla viene toccato relativamente alla definizione dei criteri da parte della Federcalcio, nulla viene toccato per l'attribuzione delle licenze per la partecipazione dei campionati. Vorrei sapere dov'è l'attentato all'autonomia dello sport".

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