Abodi: "Avanti sull'Autorità, l'obiettivo è lo stesso per tutti". Su Uefa e Fifa...

La precisazione del Ministro dello Sport e dei Giovani sulla possibile introduzione dell'Agenzia Governativa nel calcio italiano

Si torna a parlare del tema che più sta infiammando il calcio italiano nell'ultima settimana, ovvero la possibile introduzione di un'Agenzia Governativa nel mondo del calcio. A farlo è stato Andrea Abodi a margine della 74° assemblea nazionale Federalberghi a Viareggio. Il Ministro dello Sport e dei Giovani ha svelato alcuni retroscena sui dialoghi attualmente in corso con i club di Serie A per arrivare ad un accordo sulla questione dopo l'iniziale rifiuto.

Abodi sull'Agenzia Governativa: "Segnali di apertura dai club"

Il Ministro ha parlato così della visione della politica e dei club sulla questione: "Il dato più importante è che tutti abbiamo lo stesso obiettivo, vogliamo introdurre una capacità di lavorare sulla reputazione e sulla credibilità del sistema anche attraverso gli aspetti economico-finanziari. Anche se la Federazione e il Coni hanno manifestato delle contrarietà, mi sembra che ci siano le condizioni necessarie. Noi dobbiamo assumere delle decisioni e quella della terzietà, dell'indipendenza, dell'autorevolezza di questa autorità che vogliamo costituire ci porta ad andare avanti".

Abodi ha quindi fornito qualche dettaglio in più sul dialogo in corso con i club di Serie A: "Possiamo avere idee differenti sullo strumento e sulle modalità di adozione, ma ho visto anche segnali di apertura da parte di alcune componenti che vanno valorizzati. È evidente che non posso non tener conto delle cose che ci siamo detti, peraltro la bozza su sui si è aperta la dialettica è una bozza per condivisione interna e invece è diventata di condivisione nel Mondo. Non che questo ci preoccupi perché la trasparenza è vitale, ma ci saremmo risparmiati delle polemiche. Come vogliamo intervenire? Gli strumenti possono cambiare natura purché perseguano lo stesso obiettivo. Credo che il viatico giusto sia la terzietà dei soggetti che devono controllare. Il tutto nel rispetto dell'autonomia sportiva che si manifesta nell'acquisizione da parte di chi dovrebbe controllare dei criteri che devono essere valutati, degli indicatori che devono essere misurati e poi la consegna al Consiglio Federale della decisione di iscrivere al campionato un club".

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Abodi: "Uefa e Fifa preoccupate? L'autonomia non è in discussione"

Abodi ha poi chiarito la questione delle preocuppazioni delle due Federazioni per il controllo del Governo sui club italiani: "La Uefa ha la condivisibile preoccupazione di capire esattamente quale sarà la norma. Se ci fosse stata un po' più di prudenza avremmo potuto rispondere con maggiore precisione, sapendo che lo strumento vuole contribuire a risolvere un problema e non vuole crearne un altro. Non è in discussione l'autonomia dello sport. Mi auguro che si abbia la capacità di spiegare alla Uefa e alla Fifa che quella dell'autonomia è una preoccupazione anche del governo".

Abodi: "C'è condivsione per i grandi eventi sportivi"

Abodi si è quindi espresso anche su un altro tema importante, ovvero la candidatura delle città e degli impianti italiani per ospitare grandi eventi sportivi: "Abbiamo un interesse legittimo a fare in modo che queste iniziative nascano con una collaborazione preventiva. Bisogna renderle meno estemporanee e creative e più metodologicamente condivise per consentire anche a chi deve mettere risorse pubbliche di programmare e di essere consapevole di quello che si va ad organizzare".

Il Ministro ha quindi spiegato come il Governo intende raggiungere questo obiettivo: "Una regolamentazione delle candidature inserita nel prossimo dl è stato un auspicio manifestato da qualche mese con il ministero dell'Economia. Questo gioco di squadra, in cui chiameremo anche il Coni e il Comitato Paraolimpico, ci consentirà di confrontarci anche con le realtà produttive coinvolte nel turismo sportivo per fornire un servizio ulteriore che consenta di pianificare e programmare tenendo conto dei tanti avvenimenti che a volte si sovrappongono. È un passo in avanti dal punto di vista della serietà con cui vogliamo affrontare il tema dei grandi eventi, non soltanto per quello che producono mentre avvengono, ma anche per i lasciti che vanno a generare, come la promozione delle discipline sportive, il miglioramento delle infrastrutture sportive e di quelle utili alla comunità".

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Si torna a parlare del tema che più sta infiammando il calcio italiano nell'ultima settimana, ovvero la possibile introduzione di un'Agenzia Governativa nel mondo del calcio. A farlo è stato Andrea Abodi a margine della 74° assemblea nazionale Federalberghi a Viareggio. Il Ministro dello Sport e dei Giovani ha svelato alcuni retroscena sui dialoghi attualmente in corso con i club di Serie A per arrivare ad un accordo sulla questione dopo l'iniziale rifiuto.

Abodi sull'Agenzia Governativa: "Segnali di apertura dai club"

Il Ministro ha parlato così della visione della politica e dei club sulla questione: "Il dato più importante è che tutti abbiamo lo stesso obiettivo, vogliamo introdurre una capacità di lavorare sulla reputazione e sulla credibilità del sistema anche attraverso gli aspetti economico-finanziari. Anche se la Federazione e il Coni hanno manifestato delle contrarietà, mi sembra che ci siano le condizioni necessarie. Noi dobbiamo assumere delle decisioni e quella della terzietà, dell'indipendenza, dell'autorevolezza di questa autorità che vogliamo costituire ci porta ad andare avanti".

Abodi ha quindi fornito qualche dettaglio in più sul dialogo in corso con i club di Serie A: "Possiamo avere idee differenti sullo strumento e sulle modalità di adozione, ma ho visto anche segnali di apertura da parte di alcune componenti che vanno valorizzati. È evidente che non posso non tener conto delle cose che ci siamo detti, peraltro la bozza su sui si è aperta la dialettica è una bozza per condivisione interna e invece è diventata di condivisione nel Mondo. Non che questo ci preoccupi perché la trasparenza è vitale, ma ci saremmo risparmiati delle polemiche. Come vogliamo intervenire? Gli strumenti possono cambiare natura purché perseguano lo stesso obiettivo. Credo che il viatico giusto sia la terzietà dei soggetti che devono controllare. Il tutto nel rispetto dell'autonomia sportiva che si manifesta nell'acquisizione da parte di chi dovrebbe controllare dei criteri che devono essere valutati, degli indicatori che devono essere misurati e poi la consegna al Consiglio Federale della decisione di iscrivere al campionato un club".

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