La Juventus è allo sbando: Fiorentina, 3-0 devastante. Motta da mandare via

Bianconeri senz'anima travolti e umiliati al Franchi, squadra completamente abbandonata da un tecnico ormai incapace di dare qualcosa al gruppo. La conferma sarebbe la pietra tombale sulla stagione

Se Giuntoli ha ancora speranza di poter salvare qualcosa di questa stagione, Thiago Motta non può dopo stasera essere ancora l'allenatore della Juventus FC. Dichiarazioni visionarie nel prepartita,  "ho visto bene i ragazzi, sentono l'importanza della partita", giocatori fuori ruolo, sostituzioni senza senso, un naufragio senza speranza: nel disastro di questa Juve, improponibile in campo come nei ruoli dirigenziali, spicca l'incapacità palese del tecnico di comprendere sia psicologicamente che tatticamente il calcio ad alti livelli.

 

Palladino umilia il collega, con una squadra stanca dopo la battaglia in Europa di giovedì, passeggiando calcisticamente su una squadra che di Juve porta i colori e poco altro e che, si spera, possa vivere un risveglio con una nuova guida tecnica, all'altezza di ruolo, maglia e responsabilità. Al Franchi finisce tra gli olè di scherno, un'altra goleada subita dopo quella con l'Atalanta e all'orizzonte neanche un barlume di luce, una speranza qualunque che possa guidare questo gruppo almeno a un quarto posto non certo irraggiungibile. A patto di cambiare manico, e di corsa: in questo disastro un Cosmi inquadrato in tribuna diventa lo sfottò tragicomico dei tifosi.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Serie A

Ma quale 352, è sempre la stessa. Tanti ex e "Juve merda"

Motta tiene fuori Cambiaso e Gatti, dietro giocano Weah, Kalulu-Veiga centrali e Kelly. Si arriva addirittura a parlare in tv di difesa a tre ma è sempre la solita solfa, c'è solo Kelly più bloccato e Weah oggettivamente più cinetico. Loca-Thuram diga in mezzo, di nuovo Nico a sinistra, Kolo abbandonato davanti e McKennie e Koopmeiners i 'creativi' alle sue spalle. Palladino conferma la squadra vincente in Conference League giovedi col Panathinaikos, c'è solo Pablo Mari al posto di Comuzzo. Nico Gonzalez, Kean, Fagioli e Mandragora la pattuglia degli ex in campo, con Vlahovic pronto ad entrare. Si parte con l'elegante coreografia del Franchi, non mostrata dalle tv: alla fine della partita sembrerà una constatazione, non un insulto.

 

Uno-due violentissimo: la sblocca Gosens, poi il gol degli ex

McKennie mette in porta Kolo Muani, occasione pazzesca per la Juve ma il francese invece di concludere di destro cerca di rientrare e butta via l'azione. Dall'altra parte è Di Gregorio a uscire dall'area per chiudere Kean lanciato a rete. Pablo Marì durissimo su Kolo Muani, tacchetti da dietro sul polpaccio, solo giallo e i viola protestano anche. Un quarto d'ora e la Fiorentina passa, alla prima azione pericolosa su calcio piazzato, Gosens ci prova di testa e poi di sinistro al volo scarica il rimpallo alle spalle di Di Gregorio. Motta dice ai suoi di usare la testa, come se fosse un'indicazione, ma la verità è che la Juventus è allo sbando e gli ex infieriscono senza pietà: Kean vince il contrasto aereo, Fagioli imbuca l' assist perfetto per l'inserimento di Mandragora e sinistro chirurgico per il raddoppio. Uno-due violentissimo, bianconeri completamente in bambola. Tanto possesso palla sterile, la Fiorentina che aspetta comoda e non rischia, usando Dodò o gli scatti di Kean per lanciare il contropiede: Motta deve ringraziare Kalulu che riesce un paio di volte a fermare Moise se non si ritrova con tre gol sul groppone invece che due all'intervallo.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Serie A

Gudmundsson infierisce, Motta sotto di 3 toglie gli attaccanti

Nessun cambio, che tradotto vuol dire: va bene così, restiamo così, che forse è ancora peggio di quanto ci si immagini. La Fiorentina spadroneggia, rischia qualcosa su un pallone in mezzo che sia McKennie che Kolo Muani non riescono a concretizzare - la differenza di veleno tra i viola che si avventano sul pallone e la leggerezza dei bianconeri è silenziosamente eloquente - e si concede anche il lusso del terzo gol, un siluro di Gudmundsson indisturbato ai venti metri deliziosamente servito ancora da Fagioli. Motta inserisce Costa per Veiga e Cambiaso per Nico Gonzalez, dentro due difensori sotto di tre gol vedendo una partita tutta sua, conquistando un colpo di testa a lato di Koopmeiners e poco altro mentre Kean sfiora il poker.

Fagioli-Kean, ovazione Franchi. Cambiaso portato fuori a spalla

Kelly per Gatti, Conceicao per Weah, cambio di uomini ma tanto si gioca sempre allo stesso modo mentre Fagioli e Kean escono tra gli applausi scroscianti del loro nuovo pubblico. Vlahovic neanche entra, ma deve fare il suo ingresso in campo Mbangula, di corsa: la partita di Cambiaso finisce dopo pochi minuti, brutto problema alla caviglia sinistra. È l'immagine della fine di una sfida senza storia, con il Franchi a festeggiare con gli olè ad ogni passaggio dei suoi, con la Juventus inchinata e sconfitta, al limite della degradazione. Un'altra scoppola storica, con i tifosi a chiedersi per quanto tempo ancora si dovrà sopportare tutto questo.

 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Serie A

Se Giuntoli ha ancora speranza di poter salvare qualcosa di questa stagione, Thiago Motta non può dopo stasera essere ancora l'allenatore della Juventus FC. Dichiarazioni visionarie nel prepartita,  "ho visto bene i ragazzi, sentono l'importanza della partita", giocatori fuori ruolo, sostituzioni senza senso, un naufragio senza speranza: nel disastro di questa Juve, improponibile in campo come nei ruoli dirigenziali, spicca l'incapacità palese del tecnico di comprendere sia psicologicamente che tatticamente il calcio ad alti livelli.

 

Palladino umilia il collega, con una squadra stanca dopo la battaglia in Europa di giovedì, passeggiando calcisticamente su una squadra che di Juve porta i colori e poco altro e che, si spera, possa vivere un risveglio con una nuova guida tecnica, all'altezza di ruolo, maglia e responsabilità. Al Franchi finisce tra gli olè di scherno, un'altra goleada subita dopo quella con l'Atalanta e all'orizzonte neanche un barlume di luce, una speranza qualunque che possa guidare questo gruppo almeno a un quarto posto non certo irraggiungibile. A patto di cambiare manico, e di corsa: in questo disastro un Cosmi inquadrato in tribuna diventa lo sfottò tragicomico dei tifosi.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Serie A