Samaden, l'ex Inter ora all'Atalanta: "Invidio la Juventus, ecco perché"

I bergamaschi hanno ufficializzato l'ex nerazzurro come nuovo responsabile del settore giovanile: le prime parole e l'elogio alla Next Gen
Samaden, l'ex Inter ora all'Atalanta: "Invidio la Juventus, ecco perché"

Il settore giovanile dell'Atalanta è stato sempre tra i migliori e ora per dare continuità al progetto il club ha comunicato l'ingresso di Roberto Samaden nello staff.

Dopo 33 anni di lavoro all'Inter, con giocatori come Dimarco passati sotto la sua ala, ora il dirigente è pronto al suo nuovo incarico con la Dea e continuerà il lavoro iniziato da Favini e Costanzi. Lo farà portandosi un primato sulle spalle: ha conquistato in nerazzurro ben 19 titoli nazionali, nessuno come lui.

Atalanta, Samaden e l'elogio alla Juventus: la conferenza

L'Atalanta dovrebbe seguire le orme della Juventus a portare avanti il progetto seconda squadra. A tal proposito Samaden nella conferenza stampa di presentazione ha ribadito: Under 23? Dal mio punto di vista è sempre stato un sogno. Ho sempre invidiato i miei colleghi della Juventus visto che sono stati i primi ad avere questo progetto, quel tipo di investimento è clamorosamente importante”. Il responsabile del settore giovanile ha ringraziato la Dea per questa opportunità: "Sono onorato, ringrazio tutti per avermi scelto. Ci sono dei momenti e delle opportunità che non pensi di avere, che ti cambiano la vita. Nel momento in cui ho conosciuto Luca ho condiviso l’idea di progetto. Sono cresciuto col mito dell’Atalanta, è sempre stato un modello di riferimento, per me Mino Favini è stato anche un riferimento personale. Ieri è stato il primo giorno di scuola, sono entrato qui che al di là dell’emozione mi sento già a casa mia, mi sento a mio agio. Cosa mi ha convinto? Da sempre questo è stato un ambiente per far crescere bene i giovani. E' il fattore tecnico più importante.

Poi ha continuato entrando nei dettagli: “Ogni settore giovanile non può prescindere soltanto dal territorio. Quello che abbiamo condiviso con la proprietà è di rimanere al passo coi tempi. E' ovvio che poi il progetto deve basarsi anche sul territorio. Samaden ha poi parlato della troppa importanza legata al risultato in Italia: “Credo che sia uno dei grossi problemi a livello giovanile, ma va declinata bene la cosa. Chiunque vuol vincere giocando a calcio, purtroppo siamo noi adulti che dobbiamo insegnare ai più piccoli come si fa”. Sull'età media alzata in Primavera è stato invece molto netto: "Negli altri campionati i giocatori di 20 anni non sono più giovani".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Samaden all'Atalanta, il comunicato

Questa la nota della società: "Atalanta B.C. è lieta di annunciare che Roberto Samaden assume l’incarico di Responsabile del Settore Giovanile. Il dirigente milanese approda a Zingonia dopo un lungo e lusinghiero percorso professionale nell’FC Internazionale durato ben 33 anni, gli ultimi tredici in qualità di responsabile del settore giovanile. Un percorso costellato di successi, sportivi e non solo. Con i diciannove titoli nazionali conquistati Roberto Samaden detiene il significativo primato del dirigente più vincente della storia del calcio italiano a livello di settore giovanile. Atalanta B.C. è particolarmente soddisfatta di potersi avvalere delle comprovate capacità e competenze di Roberto Samaden, che risponde appieno come figura professionale – nel solco tracciato da Mino Favini e poi portato avanti da Maurizio Costanzi – alla vision e alla mission del Club volte alla continua crescita e valorizzazione del settore giovanile, da sempre patrimonio da tutelare, consolidare e implementare con investimenti mirati affinché continui ad essere un serbatoio naturale per la Prima Squadra. Da parte della famiglia Percassi, di quella Pagliuca e di tutto il Club il più caloroso benvenuto a Roberto Samaden, con l’augurio di un buon lavoro nella sua nuova esperienza professionale con l’Atalanta".

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Il settore giovanile dell'Atalanta è stato sempre tra i migliori e ora per dare continuità al progetto il club ha comunicato l'ingresso di Roberto Samaden nello staff.

Dopo 33 anni di lavoro all'Inter, con giocatori come Dimarco passati sotto la sua ala, ora il dirigente è pronto al suo nuovo incarico con la Dea e continuerà il lavoro iniziato da Favini e Costanzi. Lo farà portandosi un primato sulle spalle: ha conquistato in nerazzurro ben 19 titoli nazionali, nessuno come lui.

Atalanta, Samaden e l'elogio alla Juventus: la conferenza

L'Atalanta dovrebbe seguire le orme della Juventus a portare avanti il progetto seconda squadra. A tal proposito Samaden nella conferenza stampa di presentazione ha ribadito: Under 23? Dal mio punto di vista è sempre stato un sogno. Ho sempre invidiato i miei colleghi della Juventus visto che sono stati i primi ad avere questo progetto, quel tipo di investimento è clamorosamente importante”. Il responsabile del settore giovanile ha ringraziato la Dea per questa opportunità: "Sono onorato, ringrazio tutti per avermi scelto. Ci sono dei momenti e delle opportunità che non pensi di avere, che ti cambiano la vita. Nel momento in cui ho conosciuto Luca ho condiviso l’idea di progetto. Sono cresciuto col mito dell’Atalanta, è sempre stato un modello di riferimento, per me Mino Favini è stato anche un riferimento personale. Ieri è stato il primo giorno di scuola, sono entrato qui che al di là dell’emozione mi sento già a casa mia, mi sento a mio agio. Cosa mi ha convinto? Da sempre questo è stato un ambiente per far crescere bene i giovani. E' il fattore tecnico più importante.

Poi ha continuato entrando nei dettagli: “Ogni settore giovanile non può prescindere soltanto dal territorio. Quello che abbiamo condiviso con la proprietà è di rimanere al passo coi tempi. E' ovvio che poi il progetto deve basarsi anche sul territorio. Samaden ha poi parlato della troppa importanza legata al risultato in Italia: “Credo che sia uno dei grossi problemi a livello giovanile, ma va declinata bene la cosa. Chiunque vuol vincere giocando a calcio, purtroppo siamo noi adulti che dobbiamo insegnare ai più piccoli come si fa”. Sull'età media alzata in Primavera è stato invece molto netto: "Negli altri campionati i giocatori di 20 anni non sono più giovani".

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