Motta riscrive i record del Bologna: dietro solo a Inter e Juve

Viaggio nei numeri e nei segreti dei rossoblù, la vera sorpresa di questo campionato di Serie A

I numeri nudi e crudi dicono che il Bologna è solido come i divani che vendono in tv, senza però che ci sia il pericolo di un'offerta in eterna scadenza la domenica che viene. La parola magica è continuità: cinque successi di fila non sono un caso, e mancavano a queste latitudini dal 1967. In casa i rossoblù sono una macchina che non si inceppa mai: 35 punti, frutto di 11 vittorie su 14 partite, meglio pure dell'Inter che ha una partita in meno nel conto totale. Anche se il calcio si è evoluto, qui siamo in Italia e alla fine centrano i risultati pesanti coloro che di gol ne beccano pochi. Ebbene, la squadra di Thiago Motta ne ha presi soltanto 23, peggio delle sole Inter e Juventus. Brillano negli occhi le ragnatele intessute d'oro con cui il Bologna va regolarmente a bersaglio, ma le statistiche dicono che gli emiliani sono sesti per gol segnati sullo stesso gradino della Fiorentina. Ciò che lo proietta così in alto è una difesa a tenuta stagna.

Il bilancio delle ultime 5 gare

Il bilancio delle reti delle ultime cinque gare vinte è 14-3, che diventa addirittura 10-1 nelle ultime quattro. I tifosi ormai hanno fatto il callo alla pericolosa costruzione da dietro, di cui il maestro Pizzul parlerebbe come 'non adatta ai deboli di cuore'. La verità è che gli errori pure presenti sono enormemente meno rilevanti rispetto ai vantaggi di una proposta di gioco che consente ampia superiorità una volta superata la prima linea avversaria. I difensori del Bologna hanno piedi buoni. È molto migliorato il portiere Lukasz Skorupski, tenuto sulla corda dall'utilizzo non sporadico di Federico Ravaglia (con Roma, Genoa e Fiorentina in campionato; Verona e Inter in Coppa Italia). Come ha ribadito Thiago nella 'lectio magistralis' tenuta in settimana all'Alma Mater bolognese: «Abbiamo due grandi portieri...». Poi ci sono tre centrali dal rendimento costante: Beukema in crescita verticale, Calafiori in odore di azzurro e Lucumi, dalla panchina al campo senza mai fare una piega. Sulla fascia destra Posch sta facendo la migliore stagione in carriera, con De Silvestri capitano non giocatore che quando entra segna pure, due gol quest'anno. A sinistra Kristiansen gode di fiducia completa: ora la sta ripagando. Lykogiannis è un backup affidabile.

Thiago Motta aspetta Castro

Il 2-7-2 di Motta (campo disegnato in verticale) favorisce la copertura centrale con Freuler e il tuttofare Ferguson, del quale ogni volta sembra ce ne siano almeno una o due copie in campo, poichè lo scozzese è sempre dappertutto. Questo grande equilibrio di squadra consente anche ai subentranti di non far perdere qualità, e non è un caso che i secondi tempi del Bologna siano spesso meglio dei primi. Ognuno trova spazio quando lo merita: Thiago Motta dorme col bilancino del farmacista sul cuscino. Potrebbe quindi vedersi presto in campo anche Santiago Castro detto Toto, presentato ieri a Castedebole. Mai un giocatore pagato così tanto (12 milioni di euro al Velez Sarsfield, classe 2004) ha prodotto così poca attesa. Semplicemente perché non se n’è sentita alcuna necessità. Lui ha una gran voglia di spaccare il mondo: «Dopo il Preolimpico ho continuato ad allenarmi in Argentina. Se sarò convocato per domenica mi farà piacere, ciò che arriverà andrà bene. L’impressione è che il Bologna sia una grande famiglia. Ho iniziato a guardarlo in tv, ma l’impatto che ho avuto allo stadio è quello di un calore impressionante attorno a noi. Lautaro è un mio riferimento, gli assomiglio fisicamente. La qualità che mi impressiona di più del Bologna? Il gioco». Se ne sono accorti anche al barrio di San Martìn.

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