Quanti gol vuole segnare quest’anno? Si è posto un obiettivo?
«L’obiettivo principale è quello di aiutare il Cagliari. Mi hanno preso e hanno fiducia in me, io voglio fare la mia parte. Quanto al numero di gol… Ho in mente un numero, ma non ve lo dico!».
Tra i suoi ex compagni al Genoa c’è un altro attaccante che sta accendendo il mercato: Scamacca.
«Lui adesso è uno dei più forti in Italia. Certo che lo vogliono tante squadre… Ma io penso anche che in Inghilterra può far bene perché è forte fisicamente».
Lei ormai è in Italia da tanto. Cosa le piace del nostro Paese e del nostro campionato?
«Mi piace tutto. Ci sono tante buone squadre, la Serie A è uno dei top-5 campionati europei. Sono abituato a questo calcio. Se dovessi cambiare, andare in Spagna ad esempio, avrei bisogno di più tempo per adattarmi».
Lo scorso anno andò allo Spezia dopo che il Torino fu vicinissimo a prenderla in prestito: cosa non funzionò nella trattativa con i granata?
«Qualcosa tra i club è andato storto, ma non so cosa».
Mourinho le ha detto qualcosa quando è andato via dalla Roma? Consigli? Insegnamenti?
«Ci siamo parlati, sì. Mi ha detto che dovevo fare tanti gol e tornare a Roma per poi aiutare il gruppo. Questo è successo prima dello Spezia. Quest’estate non ci siamo ancora sentiti. Comunque una cosa che mi ha insegnato è che bisogna sempre essere focalizzati sulla vittoria: pensare a vincere, ragionare da vincenti».
A proposito dei difensori incontrati in Italia: c’è qualcuno che l’ha impressionata particolarmente? Chi è il “peggiore” con cui avere a che fare?
«Ce ne sono davvero tanti. E ci sono tante squadre che difendono bene e rendono la vita difficile agli attaccanti. Squadre che giocano a tre. Faccio fatica ad indicare un giocatore in particolare, però posso citare l’Inter di Conte. Che organizzazione… Due anni fa non volevo giocarci, contro l’Inter! Difendeva troppo bene».
È vero che legge molto prima delle partite e in ritiro?
«Sì, mi rilassa. Leggo di storia, leggo di politica. Ora in ritiro sto leggendo un libro sui grandi presidenti della storia contemporanea».
Nel suo tempo libero c’è la passione per la lettura e c’è l’impegno per il sociale, la beneficenza. Ci ha molto colpito la vicenda del bimbo malato che sta aiutando.
«Sono andato in Uzbekistan, ho conosciuto un bambino che ha bisogno di fare delle cure che richiedono molti soldi. Sto cercando di aiutarlo, collaboro per una raccolta fondi. Purtroppo bisogna fare in fretta e servono centinaia di migliaia di euro. Adoro i bambini, io ho due figli. Sono ancora piccoli, ma chissà che anche loro non diventino calciatori. Il maschio sta già iniziando a giochicchiare. Vedremo, visto che il calcio ormai è una questione di famiglia…».
Una curiosità, per finire e per entrare dietro le quinte del ritiro del Cagliari: chi sono i più scherzosi? A livello di furti di cellulare e goliarda come stiamo messi?
«Scherzano tanto Nandez e Alessandro Deiola. Ma non posso raccontare troppo, sennò poi si vendicano…».