Cremonese come l’Ancona: contro la Roma di Mourinho per evitare il triste record

Dopo ventitré giornate di campionato e da trenta complessive in massima serie i grigiorossi non festeggiano un successo. In archivio il 2-2 in trasferta con il Torino
Cremonese come l’Ancona: contro la Roma di Mourinho per evitare il triste record© LAPRESSE

Continua il tabù vittoria per la Cremonese. A ventisei anni dal loro ritorno in massima serie e dopo ventitré giornate di campionato, i grigiorossi non sono ancora riusciti a conquistare un successo nella Serie A 2022/2023. Dalla gioia per la promozione, valsa la panchina d'argento a Fabio Pecchia ora alla guida del Parma, all'ultimo posto in classifica occupato in pianta stabile dalla prima giornata.

Cremonese senza successi in A: raggiunto l'Ancona a quota 30

L'arrivo di Ballardini al posto di Alvini ha regalato i primi successi stagionali, in Coppa Italia contro Napoli e Roma, e la semifinale di Coppa Italia ma il campionato resta stregato. A Torino i grigiorossi non hanno affatto demeritato, pareggiando 2-2 contro i granata. Passati in svantaggio per un calcio di rigore trasformato da Sanabria hanno momentaneamente ribaltato il risultato con i centri di Tsajdout e Valeri. A rovinare la festa a lungo attesa ci ha pensato Singo, che ha fissato il risultato sul 2-2 finale.

Il pareggio ha fatto tagliare alla Cremonese un traguardo statistico decisamente poco gradito. Eguaglito il record dell'Ancona: per i marchigiani nessuna vittoria conquistata nelle ultime 30 partite giocate in Serie A (1992/1993 e 2003/2004) così come per i lombardi sommando gli score totalizzati nelle stagioni 1995/1996 ed in corso. Soli 9 punti in classifica, ovviamente frutto di altrettanti pareggi, 10 lunghezze di ritardo dallo Spezia in zona salvezza. La Cremonese non vince una partita in Serie A dal 31 marzo 1996: Padova-Cremonese 1-2 (doppiettea di Florijancic e e gol di Amoruso). Alle porte c'è Cremonese-Roma: martedì 28 febbraio, alle 18:30, bisognerà provare a rompere l'incantesimo anche per evitare di diventare detentori di un primato assoluto decisamente poco prestigioso.

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