Perisan, l'erede di Vicario: Musso, l'Udinese e la notte magica di San Siro

Il portiere sta trovando spazio nelle ultime partite e contro il Milan ha sbarrato la strada Giroud e compagni
Perisan, l'erede di Vicario: Musso, l'Udinese e la notte magica di San Siro© LAPRESSE

L'Empoli sta trovando la sua continuità dopo le tre sconfitte consecutive dell'ultimo periodo. La vittoria interna contro il Lecce e il pareggio di San Siro contro il Milan hanno confermato quanto di buono fatto vedere dagli azzurri in stagione. La salvezza è obiettivo vicino ma non ancora raggiunto, nonostante i 13 punti di vantaggio sul Verona (in campo oggi contro il Sassuolo). Zanetti confida nella sua squadra e nonostante l'assenza di una pedina fondamentale come Vicario ha trovato un degno sostituto tra i pali. Samuele Perisan, classe '97, bravo a farsi trovare pronto nel momento della chiamata. Due le partite da imbatutto e, soprattutto, la prestazione importante contro il Milan.

Udinese, Pordenone ed Empoli: la storia di Perisan

"Notti magiche". Canzone che rievoca dolci ricordi estivi tra Mondiali e Europei dell'Italia. Frase che può racchiudere anche una serata particolarmente positiva, come quella di Samuele Perisan. A San Siro, il portiere classe '97, ha vissuto la sua 'Notte magica'. Difendere i pali in assenza di Vicario non è semplice, ma dalla sua l'estremo difensore può contare anche sulla fiduca della società e di Zanetti. Il risultato finale recita 0 a 0 e il migliore in campo della sfida è stato proprio lui. Parate decisive, senza paura al cospetto dei campioni d'Italia. La firma sui suoi guantoni per raccogliere l'eredità di Vicario e chissà che non possa essere un passaggio di testimone anticipato in vista del mercato estivo. La storia con l'Empoli è partita a rilento all'ombra del portiere ex Udinese. Un percorso simile e la voglia di seguirne le orme. Saper aspettare. Una dote che in pochi anni e non è facile soprattutto quando sei secondo portiere. 

L'altra qualità è quella di saper cogliere le occasioni. Non solo l'Empoli, ma per conoscere la sua storia bisogna anche riavvolgere il nastro e tornare alle orgini. La prima tappa della carriera è a Udine. La scuola di portieri è rinomata e infatti da lì escono diversi prospetti ora decisivi in Serie A. In bianconero il portiere cresce bene e lo fa con il compagno Scuffet, un anno più grande. Le porte della prima squadra si aprono presto grazie a Stramaccioni. Diventa terzo portiere alle spalle di Karnezis e  Scuffet poi successivamente con Musso. Il campo lo vede poco, ma l'opportunità di imparare è preziosa. Rubare con gli occhi, immagazzinare per crescere. I vari prestiti in C lo formano tra Triestina, Arezzo e Padova. Poi il saluto commovente all'Udinese con un post sui social. La voglia di giocare e dimostrare il suo valore è tanta e la chiamata non tarda ad arrivare. Squilla il telefono. E' il Pordenone. Tornare a casa, lui è nato proprio in provincia, per partire. La B lo aspetta e lui inizia subito a giocare. Lo fa bene tanto da guadagnarsi la stima di Tesser. Due stagioni. Buona la prima con un record di imbattibilità personale di 276 minuti e poi la retrocessione alla seconda. Nel mezzo la chiamata di Evani per il Mondiale U20 chiuso al terzo posto dall'Italia, senza però scendere mai in campo. In estate la nuova chance, stavolta in A all'Empoli per crescere e inseguire i sogni. L'opportunità da titolare e la notte magica di San Siro: Perisan raccoglie l'eredità di Vicario

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